====== Giuditta I e II ======
**Giuditta I** e **Giuditta II** sono due opere di [[Klimt|Gustav Klimt]], realizzate rispettivamente nel 1901 e nel 1909.
[{{ :arte:gustav_klimt_039.jpg?200|Giuditta I}}]
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Il dipinto Giuditta I, formato da 2 quadrati sovrapposti, è un olio su tela che rappresenta una donna vista frontalmente. Il suo volto appare ipnotico ed il corpo è nudo, coperta solamente da un fine velo azzurro dalle decorazioni dorate. L’unica decorazione è sul collo, dove la signora sfoggia un collare in stile [[arte:art_nouveau|art nouveau]] anch'esso di oro.
Lo sfondo è dorato, e presenta dei motivi naturali (come degli alberi a sinistra). La signora rappresentata è Giuditta, tratta dall’antico testamento (in particolare dai testi deuterocanonici). La ragazza, per salvare Gerusalemme, si reca dal re assiro Oloferne e, dopo averlo visto ubriaco, lo decapita. Ritornando a casa, gli assalitori trovano il loro condottiero morto e decidono di ritirarsi. Si può osservare la testa del re in basso a destra (tagliata dalla cornice), e Klimt esalta la figura della //femme fatale//, che seduce l’amante e lo porta alla morte. Il volto della ragazza è un ritratto di Adele Bloch-Bauer, che apparirà in altri quadri dell’artista.
Il secondo dipinto ha lo stesso soggetto (una donna seminuda adornata da alcuni gioielli e un vestito leggero), ma la figura rappresentata è Salomè, principessa figlia di Erodiade, figura femminile che incarna la passione che sconfina nella morte, ricollegandosi dunque al tema della //femme fatale//.
La donna è rappresentata frontalmente, ed ha un vigoroso slancio verticale, con gli occhi socchiusi e la testa di Oloferne in basso a destra.
Entrambi i dipinti sono adornati con vestiti del gusto tipico dell’art nouveau, con un fondo oro (usando foglie di oro) che rimanda ai dipinti bizantini di Ravenna (Klimt aveva viaggiato molto in Italia). In conclusione, i due capolavori appartengono al periodo aureo del pittore, il suo periodo di massimo splendore che va dal 1901 al 1909.