====== Idealismo ====== [{{ :arte:caspar_david_friedrich_-_wanderer_above_the_sea_of_fog.jpg?256|//Viandante sul mare di nebbia// (1818), Caspar David Friedrich}}] L'**Idealismo** è la massima espressione filosofica del periodo [[arte:romanticismo|romantico]]. Nell'Idealismo trionfa lo //spirito//, che comprende la ragione e la religione. I tre rappresentanti principali dell'Idealismo sono [[Fichte]], [[Schelling]] ed [[Hegel]]. Nello specifico, secondo il tipico schema triadico di Hegel, in Fichte vi è un'evoluzione del pensiero di [[filosofia:kant|Kant]], Schelling è una contrapposizione al pensiero di Fichte ed Hegel supera ed evolve il pensiero di entrambi, in contrapposizione a Kant. Gli idealisti sono coloro che affermano che ogni forma valida di conoscenza sia ideale, ossia conoscenza delle idee stesse. È contrapposta a una conoscenza di tipo puramente esperienziale. Platone può essere considerato come il primo vero idealista. Reinhold, Schulze, Maimon e Beck furono i principali kantiani che per primi fecero critiche al concetto di noumeno. Tutti gli intellettuali tedeschi del periodo sottolineano come la visione di Kant dell'//io// che conosce rappresentando a sé la realtà lasci in sospeso l'indagine sul //noumeno//: non essendo pensabile né scibile, resta come un ostacolo invalicabile ma indefinito al pensiero, ed è dunque lecito pensare che non esista. L'//io penso// kantiano dà una forma alla realtà esterna così da riuscire a conoscerla al meglio in modo oggettivo((Il soggettivismo si unisce all'oggettivismo)). Il soggetto che conosce, ha i propri trascendentali e di conseguenza conosce la realtà.((v. pag. 385 --- l'Infinitizzazione dell'Io)). In Kant, il //noumeno// costituisce il limite della conoscenza dell'Io, che quindi è limitato. Ciò è inaccettabile per la mentalità romantica e proprio questo spinge gli Idealisti a superare il criticismo Kantiano. La stessa passività dell'//Io penso// Kantiano che, tramite i trascendentali, conosce una realtà già data costituisce un limite inaccettabile: per questo((//e solo per questo//, come disse HannaH)) gli Idealisti ritengono che l'Io produca attivamente la realtà. {{ :filosofia:kant_fichte.png?800 |}} L'io kantiano è solo principio formale del conoscere, invece l'io fichtiano diventa il principio formale e materiale della realtà. Gli idealisti affermano che il soggetto che conosce produce la stessa realtà che conosce((È il principio formale e materiale, ossia fornisce sia forma che sostanza a quanto conosciuto)), a differenza dell'//io// di Kant che agisce in modo passivo rispetto alla realtà. Se ciò non avvenisse l'//io penso// sarebbe limitato dalla realtà, in contrapposizione alla mentalità romantica e idealista secondo cui lo spirito è illimitato e infinito, e non può essere vincolato da un oggetto materiale. Secondo Kant, nella prima edizione della //Critica alla Ragion Pura//, il lavoro formale dell'//io penso// (conoscere la realtà formale tramite i trascendentali) era più essenziale e quasi costitutivo e condizionante della realtà oggettiva. Nella seconda edizione, tuttavia, vi è un distaccamento da questo principio. I romantici vanno a riprendere quell'idea presentata implicitamente nella prima edizione della //Critica alla Ragion Pura// di Kant. Secondo gli idealisti, non solo tutto ciò che esiste è pensato dallo spirito, ma //tutto// è spirito. I vari idealisti differiscono per la giustificazione che danno di questa condizione, ma ciò che hanno in comune è la promozione della dimensione fisica a un piano di valore più alto. In Hegel, tutto acquisisce valore come mezzo di cui si serve lo spirito: non è togliere materialità alla natura, ma riconoscerla come compresa nello spirito.