====== Carducci ====== **Giosuè Carducci** fu uno dei più significativi poeti italiani. La sua letteratura è rivolta a un popolo principalmente borghese conservatore, tuttavia il carattere di Carducci lo portò all'inizio della sua carriera ad assumere posizioni rivoluzionarie e provocatorie, fase della sua vita che in seguito smentisce. ===== Infanzia e formazione ===== Nato nel 1835 in Versilia da un'ordinaria famiglia borghese, trascorse l'infanzia tra Versilia e la Maremma: a questa sua parte della vita è omaggio l'opera //Traversando la Maremma Toscana//. Fu ammesso subito alla Normale di Pisa, e si laureò a 21 anni. Fu inizialmente insegnante di Liceo; con l'Unità d'Italia, vennero create nuove università in tutto il Paese e l'obbligo scolastico fu portato a 8 anni (legge Casati). A Carducci viene offerta la cattedra di Letteratura Italiana all'Università di Bologna, e quando va in pensione chiede a [[Pascoli]] di prendere il suo posto. Tutta la formazione di Carducci è classica, anti-romantica: pertanto tutte le caratteristiche del Romanticismo, quali il languore, la nostalgia, non gli risultano interessanti. Soltanto più tardi comincia a leggere la letteratura europea e ad avvicinarsi al decadentismo. ===== Fase rivoluzionaria ===== Dopo [[italiano:leopardi|Leopardi]], in Italia c'era stata l'unificazione: il romanticismo aveva perso le caratteristiche che lo rendevano diverso da quello europeo: manca il disagio sociale dovuto al contrasto politico, e l'autore aveva ancora un ruolo che dopo l'unità cade. Perdendo il ruolo di guida, l'intellettuale romantico diventa un intellettuale disagiato come ogni altro; il Romanticismo in Italia assume toni diversi: non spinge più alla lotta, ma entra in una fase definita come "secondo Romanticismo": questo tipo di poesia è principalmente realizzato da Aleardi e Prati. In seguitò all'Unità d'Italia, Carducci subisce una grande delusione in quanto si aspettava l'espulsione del re e la nascita di una repubblica. Così diviene una sorta di scapigliato, un fervente anticlericale che odia il Papa, in quanto con l'Unità, l'Italia non aveva ottenuto lo Stato della Chiesa. Ha riserve anche nei confronti la borghesia, e scrive l'//Inno a Satana//, che identifica la figura di Satana come la "forza rivoluzionaria", trasgressiva, capace di opporsi alle abitudini radicate. Smentirà in seguito questo testo, dichiarandolo eccessivamente volgare. ===== Maturità ===== In seguito Carducci cambia completamente opinione, diventando monarchico e tradizionalista. Dopo questa "conversione" scrive poesie patriottiche diventando poeta vate (questo ruolo sarà poi ereditato da D'Annunzio e da Pascoli), mentre in anzianità fa poesia più personale, di stampo decadente. ===== Opere ===== Le opere di Carducci non sono costruite su criteri cronologici. Le poesie sono raggruppate per argomento e metro. In conformazione alla sua formazione classica, Carducci individua nella Grecia antica la società umana ideale. In gioventù (anni '60 e '70 dell'Ottocento) scrive molto in latino, tra cui le raccolte "//Iuvenilia//", "//Levia gravia//" e "//Giambi ed epodi//((versi greci usati per la satira))". In questo periodo Carducci si contrappone al romanticismo che ritiene troppo degno al confronto della forza dell'Italia romana. Carducci disdegna i generi popolari come il romanzo e si dedica unicamente a generi aulici come la lirica. Le //Rime nuove// hanno spesso argomento storico o letterario, e sono contrapposte alle opere della gioventù in quanto non più opere satiriche tratte dalla cronaca politica o dalla critica dei costumi, bensì da suggestioni di carattere personale dell'autore. Nelle //Odi Barbare// (1877) Carducci tenta di applicare la metrica quantitativa latina all'Italiano. Il nome richiama l'opinione che ne avrebbe un lettore romano; i temi sono spesso più personali e meno declamatori rispetto alle altre opere, con una certa tendenza evasiva vicina al [[Decadentismo]]. La raccolta //Rime e ritmi// contiene le odi patriottiche del Carducci vate e risulta oggi di difficile lettura.