====== L'Italia dopo l'Unificazione ====== Dopo l'Unificazione effettuata da Cavour, il Corpo Costituzionale vigente in **Italia** era ancora quello dello Statuto Albertino((Promulgato da Carlo Alberto di Savoia nel 1848)). Il Senato, eletto dal re, ha funzione pressoché esclusivamente consultiva, e gli interessi degli elettori attivi erano rappresentati dalla Camera dei Deputati, raggruppati dalla Sinistra e Destra storica. Coloro che potevano votare erano in pochissimi, definiti //paese legale// in contrapposizione al //paese reale// che non era rappresentato in Parlamento (vi era un suffragio censitario), e la principale distinzione ideologica tra Destra e Sinistra sta nella concezione dello Stato: la Destra sostiene l'accentramento del potere((La cosiddetta <>)) e salita al potere, è liberoscambista, mentre la Sinistra crede nel decentramento per rendere più efficace la gestione del territorio, e ha una maggiore attenzione verso i meno abbienti: la massa, vera protagonista del secolo. Dal 1861 al 1876 vi è al Governo la Destra storica, mentre dal 1876 al 1887 sale al potere la Sinistra Storica. Agostino Depretis è a capo di otto governi, che possono essere visti come la prima "dittatura"((non nel senso comune: il governo Depretis, così come i governi Crispi e Giolitti in seguito, viene definito "dittatura" unicamente per la sua durata)) della sinistra storica. Alla sua morte seguono due governi Crispi, fino al 1891, che costituiscono la seconda "dittatura" della Sinistra Storica. La terza sarà il governo Giolitti che però governerà più come un liberale, introducendo il suffragio universale maschile e introducendo il diritto di sciopero. Il Ministro delle Finanze Quintino Sella, viste le grosse perdite dello stato dovute alle spese di guerra, tentò di pareggiare il bilancio: * Emettendo cartamoneta svalutata rispetto alle riserve auree dello Stato, attuando pertanto il cosiddetto //Corso Forzoso della Lira// nel 1866; * Imponendo la Tassa sul Macinato nel 1868 ((entrata in vigore all'inizio del successivo anno, valida fino al 1876, quando venne parzialmente abrogata)). La principale conseguenza fu l'aumento del prezzo del pane. Nel Sud Italia peninsulare diventa problematico il brigantaggio, portando a una situazione prossima a una guerra civile; i briganti avvertono i Borboni come i loro legittimi sovrani, non approvano l'indirizzo economico libero-scambista adottato dal Piemonte, né le tasse promulgate. La Legge Pica del 1863 istituisce la lotta al brigantaggio, a cui presero parte circa ~120.000 soldati dello Stato Italiano. In Sicilia nascono i movimenti autonomistici (gruppi prevalentemente di sinistra, che vogliono staccarsi dal Piemonte) e nasce la mafia. La mafia nasce come <>, presentandosi come tutore dell'ordine e opponendosi perennemente ai cambiamenti dello //status quo//. Depretis è associato al fenomeno del //trasformismo//, spesso descritto come __uno dei mali della politica italiana__[citazione necessaria]. Con la sua ascesa al potere nel 1876 smantella la tassa sul macinato. Mentre al Nord le industrie tessili e siderurgiche richiedono una politica economica protezionistica per evitare la concorrenza straniera (soprattutto inglese) al sud l'agricoltura, basata sul latifondo e sulla produzione di prodotti pregiati come olio, vino e agrumi, richiederebbe una massiccia espostazione all'estero. Insieme alla concorrenza dell'industria settentrionale che schiaccia ogni iniziativa industriale al Sud, i dazi sul commercio estero impediscono all'economia meridionale di svilupparsi parimente a quella del Nord. Gli industriali del Nord si alleano di fatto ai latifondisti del Sud, mentre la popolazione meridionale migra in massa verso le Americhe.