====== Nascita dell'URSS ====== [{{ :storia:stalin_full_image.jpg?250|Iosif Stalin, dittatore dell'URSS dagli anni '30}}] Vengono formati in questo periodo i primi Gulag (erano dei Lager), in cui vengono internati gli oppositori politici. Nel 1922 nasce l'**URSS** ma Lenin muore nel 1924, e ciò porta a un conflitto tra Stalin e Trockij. Tra i commissari del popolo prevalgono tre, la cosiddetta Trojka: - Lenin (commissario supremo) - Stalin (commissario alle nazionalità) - Trockij (commissario alla guerra) Quando Lenin muore, vi è la contrapposizione tra le due altre figure: Trockij e Stalin. Trockij pensa in modo antitetico a Stalin che la Russia debba portare fuori e diffondere la rivoluzione, e che dopo un primo momento di assestamento esporti il modello sovietico del comunismo. Stalin invece era convinto che bisognasse fortificare e rendere la Russia una potenza in grado di competere con le maggiori a livello internazionale, e aveva una mentalità dittatoriale. Trockij è sempre stato considerato come più "di sinistra" rispetto a Stalin. Anche Trockij, ad ogni modo, si macchia di diversi provvedimenti atroci. Stalin a un certo punto inizia a fare eliminare tutti quelli aventi idee anche minimamente discordanti dalle sue nelle cosiddette <>, all'interno dello stesso Partito Comunista. Trotsky è uno dei primi che viene <>: mentre gli altri sono uccisi (con il processo del popolo, in modo analogo a Robespierre), egli riesce a fuggire, e viene aiutato da tutti a nascondersi, anche a livello internazionale. Finirà in Messico, ospite della pittrice Frida Khalo. Mentre era in Messico, un sicario di Stalin lo ritrova e lo uccide, nel 1940. === Il destino della Polonia === Nel corso del Settecento, la Polonia era stata spartita tra Austria, Prussia e Russia. Al Congresso di Vienna (1815) la tripartizione era stata ufficializzata e riconfermata, lasciando alla Russia il territorio maggiore. Nel 1919, in seguito alla [[storia:prima_guerra_mondiale|Grande Guerra]], Francia e Inghilterra garantirono allo Stato della Polonia l'indipendenza, ma con confini territoriali ben diversi da quelli attuali. Durante la [[storia:seconda_guerra_mondiale|Seconda Guerra Mondiale]], l'URSS è rientrata in possesso di molti dei territori presenti sotto il suo dominio prima della WW1. Da qui, come compenso alla Polonia, a loro fu concessa gran parte della Prussia((Germania orientale)), portando la Polonia a presentare uno sbilanciamento verso ovest rispetto al territorio della Germania: la capitale Berlino di quest'ultima dista 80 km dal confine con la Polonia. Per rendere la Russia una potenza, bisogna potenziare l'industria pesante: iniziano i piani quinquennali, con cui ogni cinque anni bisogna raggiungere dei traguardi fissati. Inizia proprio nell'epoca di Stalin l'importanza della propaganda, parallelamente alla propaganda fascista di Mussolini in Italia. Viene comunicata al popolo l'importanza del lavoro come mezzo per elevare l'uomo: il lavoro è l'unico modo per elevare la Russia, e nasce l'ideale del lavoratore russo perfetto, lo <>, estremamente dedito al lavoro. Tutti quelli che non aderiscono a queste politiche vengono mandati nei gulag. La crescita della Russia viene vista con ammirazione; tra quelli che si ribellano e vengono internati vi sono i kulaki: si assiste a un'assoluta liquidazione della classe medio-contadina, che vengono rimpiazzati da operai e braccianti sottoposti. Le campagne vengono totalmente collettivizzate per formare i //kolchoz// e //sovchoz//: unità collettive di fattorie, gestite da consigli di fattorie (gli ultimi sono gestiti direttamente dallo Stato, e i contadini impiegati lì sono burocrati). Viene abolita la proprietà privata dei mezzi di produzione nell'agricoltura, così come viene abolita nell'industria. Si crea in questo modo un sistema collettivizzato con ritmi di produzione impressionanti, e con un'assidua pianificazione. Scoppiano nuove rivolte contadine, e in queste è frequente il fenomeno dell'abbattimento degli animali, specie i cavalli che tirano l'aratro, come segno di protesta da parte dei contadini. In questo contesto, si hanno cattivi raccolti e conseguentemente carestie. 6 milioni di persone muoiono di fame, immolati per la causa sovietica russa: è l'//holodomor//. Tutto ciò si verrà a sapere solo dopo la morte di Stalin. Tutti coloro che potevano costituire una minaccia per Stalin vengono eliminati, compreso anche l'abile generale Tukhachevsky, visto come una potenziale ulteriore fonte di decentramento del potere.