Partendo dalla critica ad Hegel, un «filosofo di Stato», si era creata una divisione in sinistra e destra, secondo una denominazione che ricorda quella del modello parlamentare francese. Nell'ultima parte dello Spirito assoluto apprendiamo che esso si esprime:
Secondo i conservatori Hegeliani di destra, il contenuto rappresentato in religione viene poi articolato concettualmente in filosofia: il contenuto spirituale non cambia. È pertanto rimarcata l'importanza della religione, in un'ottica conservatrice per cui essi stessi si definiscono «hegeliani ortodossi», in modo effettivamente non del tutto errato.
La sinistra hegeliana, che trae ispirazione dalla rivoluzione francese, sostiene l'importanza dell'ultimo step della filosofia, in quanto la ritiene intrinsecamente superiore alla religione come mezzo per l'espressione dello Spirito. Nella contesa tra le due parti, la sinistra crea dunque una distinzione di metodo (filosofia > religione per acquisire la verità), e sostiene che grazie al metodo filosofico anche lo stesso contenuto migliora, soprattutto nell'ottica della dialettica e del superamento (Aufhebung). La sinistra hegeliana è così concentrata sull'aspetto dialettico da portare il metodo alle sue estreme conseguenze, allontanandosi così da Hegel.
Tra i nomi più significativi, abbiamo: