L'11 novembre 1918 la Germania firma un armistizio con le potenze alleate: è una resa senza condizioni. Non hanno perso in grandi battaglie, ma in quella che è una continua guerra di trincea ha speso molta energia, fondi, armamenti e vite umane. Anche se i quadri dell'esercito non volevano ammettere la resa, i soldati semplici che continuavano a morire iniziarono ad ammutinarsi e resero necessario l'armistizio. Coloro che firmano la pace incondizionata per “salvare il salvabile” vengono tuttavia visti come traditori della patria. Vi è una «vacanza» di potere, e l'instaurazione della Repubblica (temporanea) di Weimar è automatica: si tratta di uno Stato in cerca di un assetto costituzionale, avente come presidente Friedrich Ebert. Dai «Freikorps», formazioni militari equiparabili agli arditi italiani e opposte alla cessazione della guerra, nascono le SA (Sturmabteilungen), che saranno predecessori delle SS. Esse puntano in realtà a uno stato costante di guerra.
Una commissione si riunisce alla cittadina di Weimar per “ripristinare la civiltà”, formulando una costituzione e sconfessando il nazionalismo che aveva trionfato nella Prima Guerra Mondiale. La scelta di Weimar non è casuale, in quanto era la città di Goethe. La costituzione di Weimar descrive diritti dell'individuo (ripristinati totalmente, in chiave liberale), e dal punto di vista istituzionale la costituzione descrive un Parlamento (organo che prima esisteva solo come consultivo) — il Reichstag — con una sola camera in cui sono eletti tutti i rappresentanti. Uomini e donne (suffragio universale) eleggono i loro rappresentanti alla Camera, e nella Camera vi è un Governo con un capo del Governo (Cancelliere, con ampi poteri) e un Presidente della Repubblica (Hindenburg). Laddove vi è un presidente elettivo, che i cittadini scelgono direttamente, secondo un principio di rappresentanza, i poteri devono essere ben ripartiti tra Cancelliere, Governo e Presidente della Repubblica: dove i limiti dei poteri non sono ben definiti, essi si vanno a scontrare. Questa criticità della Repubblica di Weimar era allora voluta: si intendeva evitare una presa di potere despotica da parte del Presidente, cosa che tuttavia avvenne dal lato del Cancelliere con Adolf Hitler.
I reduci di guerra sono profondamente segnati, sviluppano disagi, idiosincrasie individuali e sentimenti autopersecutori. D'altro canto viene normalizzato un approccio verso l'avversario politico non più dialettico, ma che lo identifica sempre come un nemico da abbattere. Il secondo Freud si occupa proprio, dal punto di vista psicologico, dell'effetto della guerra sui reduci.
Il Partito Socialdemocratico aveva permesso il cambio di passo necessario per istituire la repubblica di transizione, creando un dialogo con gli altri moderati. Tra i rivoluzionari vi sono invece Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht, nella cosiddetta Lega di Spartaco. La Lega di Spartaco non appoggia il governo in quanto la forza repubblicana viene vista come una forza di ispirazione liberale. Questa insurrezione sarà soppressa violentemente dai Freikorps, e risposta all'insurrezione di febbraio avrà, tra le vittime, Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht, che vengono giustiziati per ordine del governo moderato. Il Partito Socialista Indipendente invece, slegato dalla lega di Spartaco e dal Partito Socialdemocratico, sono d'accordo con i principi del Partito Socialdemocratico ma non con la partecipazione al Governo e alla collaborazione con gli altri moderati.
Nel 1918 nasce il Partito Comunista di Germania dalla Lega di Spartaco, e il mondo politico tedesco è dunque diviso tra:
La Renania viene militarizzata dai francesi e la Repubblica di Weimar viene smilitarizzata e ad essa è impedito di combattere ulteriori guerre. I tedeschi devono pagare un'ingente indennità di guerra (132 miliardi di marchi in oro); a firmare il trattato saranno i democratici della Repubblica di Weimar, che verranno visti come i responsabili della pugnalata alla schiena subita dalla Germania. Nel 1923 la Germania non riesce a pagare la rata dell'indennità di guerra, e richiede di ritardare il pagamento; Francia e Belgio approfittano della situazione e occupano il bacino carbonifero della Ruhr, dichiarando che avrebbero prelevato in materie prime quanto loro spettava. Viene effettuata una forma di resistenza “passiva” (blocco dell'estrazione e produzione mediante uno sciopero generale dei minatori e operai) e ciò porta a una vertiginosa svalutazione del marco. I tedeschi entrano in crisi, e gli unici a sopravvivere senza altissime sofferenze da questa situazione sono i grandi industriali.
L'austriaco Adolf Hitler cresce in una famiglia che non si prende cura di lui, e sviluppa una serie di aspetti psicotici. Si crede un grande artista ma viene rifiutato dall'Accademia delle Belle Arti di Vienna.
Hitler è un appassionato di Wagner, e in particolare dell'Anello del Nibelungo, opera rappresentativa del nazionalismo tedesco. Nella sua follia, Hitler cerca di individuare simboli per rappresentare questo sentimento, tra cui la svastica (卐). Nel 1913 Hitler fugge a Monaco per evitare il servizio militare, ma poi si arruola come volontario.
I suoi primi passi nella politica sono nel movimento Thule-Gesellschaft; fondata nel 1910, è un'organizzazione antisemita occultistica che millanta il mito dell'etnia tedesca ariana. Essa descrive gli ebrei come responsabili della sconfitta della Germania. Presto questa associazione prende il nome di Deutsche Arbeiterpartei1) (DAP) e con Hitler sarà questo stesso partito a diventare il Partito Nazista2). Tra il 1919 e il 1920, Hitler diventa uno dei membri più influenti nel DAP e nella birreria di Monaco Hofbräuhaus tiene discorsi per porre dalla sua parte i membri del DAP. Nel 1923 organizza, dalla birreria Bürgerbräukeller, il «Putsch di Monaco», colpo di stato fallimentare. Hitler viene condannato a 5 anni di prigione ma viene liberato prima del termine della sua pena. Durante la reclusione, Hitler scrive l'opera Mein Kampf, in cui presenta il suo piano politico. Nella teoria di Hitler, gli ebrei sono alleati con i marxisti: gli aristocratici che sono scappati dalla Russia giungendo in Europa tendono a fare equivalere i marxisti/bolscevichi con gli ebrei. La socialdemocrazia è vista come colpevole della pugnalata alla schiena ricevuta dalla Germania con la firma del trattato di Versailles, e i mandanti primigeni di tutta la situazione sono i marxisti, aventi una vocazione all'internazionalismo fin dall'inizio.
Il suo fedelissimo dalla prima ora è Goebbels, consapevole pienamente del suo piano. Alfred Rosenberg, originariamente russo, completa la definizione dell'antisemitismo nell'ideologia di Hitler.
Alle elezioni del 1933, il partito nazista ha un successo clamoroso (conquista 230 seggi). Aveva già vinto le elezioni dell'anno precedente (1932) ma è nel 1933 che Hitler viene nominato cancelliere dal presidente Hindenburg. Secondo la teoria del millenarismo, viene vista la fondazione del Terzo Reich di Hitler come l'avvento di qualcosa di nuovo.
La forza di Hitler era rappresentata dai corpi franchi che presto divengono le SA (saranno in seguito le SS): le Sturmabteilungen sono squadre d'assalto che vedono nell'esercito statuale un nemico da abbattere, contrapponendosi pertanto ad esso. L'opposizione all'esercito ostacola la politica di potenza di Hitler. Rohm, che guida le SA, ritiene che esse debbano combattere proprio contro l'esercito della Repubblica, che minaccia Hitler. Inoltre nelle SA è forte una fazione interna al NSDAP che vorrebbe un'economia sotto controllo statale. Hitler considera le SA come dei rivali interni e per questo nel 1934 le farà liquidare nella “notte dei lunghi coltelli” dalle SS, la sua guardia personale guidata da Himmler (che in seguito assumerà anche il controllo della GeStaPo, la polizia segreta). L'esercito, nei suoi ranghi più elevati, appare in competizione con Hitler e il partito nazista. Hindenburg non si basa sull'antisemitismo, è un tradizionalista e conservatore, ma anche un esponente di Weimar che ha abbracciato una politica di flettersi alla Francia e alle altre potenze europee: non è un distinguo fondamentalmente ideologico, ma a livello di movimenti politici. Nel 1933 scagnozzi di Hitler danno fuoco al Palazzo del Reichstag di Berlino, e Hitler accusa i suoi avversari politici – i comunisti – per assicurarsi di avere il popolo dalla sua parte. Ha inizio così la politica di esautoramento di tutti coloro non sono nazionalsocialisti, andando verso lo Stato totalitario. Il 28 febbraio 1933 viene eliminata, per decreto, ogni forma di opposizione all'interno del Reichstag. Viene de facto abbandonata la Costituzione, e il ministro della propaganda Göbbels accentua il pericolo rosso associandolo all'etnia ebraica; contrappone questa al Volk, al popolo puro, tedesco, della razza ariana.
Viene inoltre scelta da Göbbels la bandiera con sfondo rosso e sopra la svastica: il rosso segnala l'antiliberalismo e il nazionalismo, ma al centro non vi sono falce e martello come nella bandiera comunista, bensì al centro vi è la svastica che rappresenta la purezza della razza.
Il 14 luglio 1933 viene emanata una legge che dichiara la Germania come Stato a partito unico: con la morte di Hindenburg3) nel 1934, Hitler diventa espressione di tutto lo stato tedesco in quanto Führer (leader assoluto del Reich e del NSDAP), e tutte le cariche devono fare riferimento a Hitler, non altre figure.
La politica di Hitler è quella dello «Spazio vitale» (Lebensraum): il popolo tedesco, in quanto puro e superiore, necessita del proprio spazio vitale che va trovato nella conquista di tutti i territori europei, a partire da quelli in cui sono presenti popoli di lingua alemanna. Lo spazio vitale è tutta la “grande Germania”, non solo quei territori che condividono la loro cultura con la Germania e dove si parla in tedesco, ma esso diviene il progetto di occupare tutto quel territorio europeo dove i popoli sono considerati meno puri e forti di quello tedesco.
I primi provvedimenti sono fatti nel 1933: il primo fu l'esclusione dei professori universitari dalle loro cattedre. È qui che Jaspers fugge, e inizia a progettare la propria fuga Hannah Arendt. Hitler capisce che gli ebrei tedeschi intellettuali, che erano molti e assai importanti, potevano costituire un grande pericolo. Lo stesso Freud, austriaco (viveva a Vienna) scapperà con l'annessione dell'Austria alla Germania (Anschluss, 1938), seppur con molta difficoltà.
Nel 1936 viene lanciato un Piano Quadriennale progettato da Herman Goering, questo piano è “business friendly” e non danneggia i magnati dell'industria come Krupp. Il piano prevede il congelamento dei salari, prestiti matrimoniali, opere pubbliche e soprattutto il riarmo della Germania.
Nel 1933 vi sono i Bücherverbrennungen, ossia i roghi dei libri considerati “sovversivi”. Con le leggi razziali di Norimberga del 1935, vengono tolti tutti diritti ai cittadini tedeschi di origine ebraica, vietati i matrimoni misti e ogni tipo di relazione inter-razziale.
Nel 1938, tra il 9 e il 10 novembre, si ha la Kristallnacht («notte dei cristalli»): un ebreo polacco uccide un funzionario dell'ambasciata tedesca. Per vendetta, in realtà come pretesto, si crea una sorta di pogrom contro tutto ciò che è ebraico, in cui vengono violentemente aggrediti numerosi ebrei (ne vengono uccisi 36), vengono distrutte e incendiate sinagoghe, vetrine di negozi, attività di proprietà ebraica (da qui il termine «notte dei cristalli»).
Le SA, evoluzione dei corpi franchi, sono guidate da Rohm, che è molto popolare e costituisce un altro punto di riferimento per i tedeschi. Il fatto che Rohm veda come problema l'esercito e voglia nazionalizzare l'economia può essere una minaccia per Hitler: il Führer non vuole inimicarsi l'esercito, poiché gli servirà per occupare l'Est Europa. Nella «Notte dei lunghi coltelli» (30 giugno 1934), l'SS (guardia personale di Hitler, capeggiata dal fedelissimo Himmler) ha il compito di trucidare l'SA. Himmler, capo dell'SS e della polizia segreta, la Gestapo, ha il compito di sedare ogni tipo di rivolta rispetto al governo totalitario nazista. Himmler diverrà anche colui a cui è affidata la prima sistematizzazione dei Lager tedeschi (nascono quasi spontaneamente nel 1933). Il principale campo di concentramento è inizialmente Dachau, in terra tedesca, quasi come spontaneo incidente mentre si configura lo stato totalitario di stampo nazista. Lo status giuridico dei deportati era quello di campo di internamento per correggere i cittadini tedeschi, tanto è vero che inizialmente chi era portato lì era chi aveva orientamento politico o sessuale diverso da quello considerato giusto, era un testimone di Geova, un criminale comune o qualsiasi altro personaggio ritenuto meno che ideale, come una sorta di provvedimento amministrativo.
I deportati hanno dei simboli che li contraddistinguono in base alla loro categoria:
Ha inizio una serie di opere pubbliche (costruzione di strade, ferrovie ecc.), in modo apparentemente simile al New Deal di Roosevelt: dove tuttavia quest'ultimo giunge all'edificazione dello Stato liberale, gli esiti delle iniziative di Hitler sono l'espansione del totalitarismo. L'economia di Guerra risulta un modo efficace per coinvolgere e sfruttare l'intero popolo. I costi della ripresa sono pagati dalla classe operaia: per foraggiare l'economia di guerra i salari vengono congelati; non viene tuttavia abbassata la qualità della vita poiché venivano elargite ampie derrate alimentari4).
Nel 1937 viene affidato a Goering, un altro dei gerarchi nazisti, il piano quadriennale. Tra gli obiettivi ultimi di Hitler vi sono ovviamente il razzismo, e non voler mai toccare l'élite della borghesia: con gli industriali Hitler cerca sempre un accordo con cui l'economia di guerra e di conseguenza la Germania possa prosperare, assieme alle loro finanze; è notevole la vicenda di Oscar Schindler.