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L'Asia nell'Ottocento

L'India

Gli Inglesi sono liberisti, pertanto aboliscono tutti i sistemi di sopravvivenza che l'India aveva sviluppato per i suoi periodi di carestia. Gli inglesi sono convinti in una spontanea ri-equilibrazione del mercato, che non avviene: gli indiani si sono impoveriti e non possono acquistare i nuovi beni. La delocalizzazione della manodopera in India. Come sul territorio inglese, nascono le workhouses, dove il lavoro viene direttamente scambiato con viveri. In questo periodo emergono i primi scioperi, anticipando il movimento avviato in seguito da Gandhi.

Il Giappone

Il Giappone possiede un modello di feudalesimo molto più solido di quello della Cina: gli shogun1), signori della guerra. Il ruolo più importante assunto da questi è quello del governatore militare; le fughe di potere sono molto presenti nella società giapponese e i governatori militari erano più potenti dell'Imperatore. Nell'Ottocento nasce un nuovo ordinamento della società, dove viene abolita l'istituzione degli shogun e l'Imperatore Mutsuhito prende il controllo; vi è un rinnovato orgoglio nazionale.

Per ricostruirsi, l'economia Giapponese diventa completamente chiusa (commerciano solo con qualche mercante olandese), non sottoponendosi alla dominazione occidentale. L'isolazionismo giapponese viene rotto con la forza dagli Americani nel 1853, che minacciano di invadere il paese asiatico nel caso di una mancata apertura dei mercati. Con questa nuova fase di apertura vi è la smantellizzazione dei feudi gestiti dai daimyo (nel 1871), una “occidentalizzazione” del Giappone negli usi e nei costumi e un grande boom economico.

La Guerra Russo-Giapponese (1904-1905) portò alla Prima Rivoluzione Russa. In questo conflitto, Russia e Giappone si contendono influenza sulla Cina: con la vittoria del Giappone, questi ottengono vari territori, tra cui Port Arthur, zone della Manciuria e la Corea.

La Russia

In Russia, la più significativa parte della popolazione era nelle campagne, zone particolarmente soggette a povertà, resa ancora peggiore dalle tasse imposte dallo Zar per finanziare la guerra con il Giappone. A San Pietroburgo, nel 1905, scoppia una rivolta a matrice ideologica anarchico-populista (Partito Socialista Rivoluzionario, popolare tra i contadini poveri) guidata dal pope Gapòn, fomentata dall'insoddisfazione generale della popolazione rispetto alle sue condizioni: la Prima Rivoluzione Russa. Lo zar la reprime, schierando l'esercito zarista contro la folla, compiendo una strage di civili.

Dopo la rivolta, sia i Comunisti (al tempo solo un piccolo nucleo riunito nel Partito Operaio Socialdemocratico Russo) che i Socialisti Rivoluzionari riescono a ottenere che lo zar elegga un parlamento – la duma. In realtà, una volta placata la rivolta, il nuovo parlamento avrà funzione quasi esclusivamente consultiva, con requisiti censitari elevatissimi, e anziché rappresentarne gli interessi diventerà un ulteriore strumento di oppressione per il popolo russo.

La Cina

La Cina era diventata un territorio succube, spartito tra più dominatori stranieri. Su imitazione del Giappone, in Cina nasce il movimento nazionalista dei boxer, simile alle società segrete europee come la Carboneria, che ha motivazioni xenofobe e che si ispira al Giappone, che non è stato sottomesso dall'Occidente. Sarà questa la destra estrema dei vari partiti nazionalisti cinesi nel corso del Novecento.

1)
titolo ereditario appartenente dal 1603 alla famiglia Tokugawa