Nascita dell'idea di nazione

L'idea di nazione in Europa si sviluppò assieme al romanticismo e al risorgimento e fu una conseguenza della dominazione napoleonica.

Il sentimento nazionale consiste nell'identificazione dei gruppi nelle peculiarità che è consapevole di possedere. Essa può esistere solo grazie all'unità culturale, linguistica e tradizionale all'interno di uno Stato, che diventa appunto Nazione, e l'ambizione alla libertà e l'indipendenza dei popoli. È tuttavia differente il concetto di nazionalismo, che consiste invece nell'affermazione di una superiorità rispetto agli altri gruppi e si sviluppò da fine '800. Quest'ultimo mira all'ottenimento di un'egemonia sulle altre popolazioni ritenute inferiori.

Lo studioso tedesco Johann Herder criticò il razionalismo ancora caratterizzante il pensiero filosofico della sua epoca: era un anti-illuminista. Egli critica dunque la Chiesa Cattolica, il Romanticismo italiano, l'Illuminismo, e anche il parlamentarismo inglese, contrapponendosi al pensiero razionalista di Voltaire.
Egli invece esalta il Medioevo e vede l'antica civiltà germanica come superiore in quanto idealistica e coraggiosa, non finalizzata alla sua stessa imposizione sulle altre culture e gli altri popoli, e descrive la lingua come la più significativa e rappresentativa parte dell'identità di un'intera Nazione, assieme alla religione. Egli nega l'universalità dei valori: ciò non è una forma di relativismo morale-culturale, bensì una forma di gerarchia dall'accezione nazionalistica, che gettò le basi per il nazismo di Adolf Hitler.

In tutti i territori conquistati dai Francesi era profondamente diffuso il pensiero illuminista, che sosteneva l'eguaglianza dei gruppi e quindi delle razze, e aveva spinto tra l'altro alla chiusura dei ghetti. Ciò provocò un forte sentimento reazionario la cui maggiore esemplificazione è fornita dagli scritti di Fichte, filosofo precursore del nazionalismo germanico. Egli esaltava il valore della lingua tedesca in quanto germanica e pura, priva di neologismi o influenze neolatine. Secondo la sua dottrina, l'avanzata di Napoleone metteva a repentaglio l'esistenza stessa del popolo tedesco. Diversi personaggi si posero come scopo quello di nazionalizzare le masse nel territorio tedesco, tra cui Arndt e Jahn.

Non poco dopo la nascita del patriottismo tedesco molti dei movimenti iniziarono ad assumere sfumature razziste e antisemite. Fu posto soprattutto da Friedrich von Schlegel un accento sulla distinzione tra ariani (parlanti lingue indo-europee) e semiti (gli Ebrei) e sul fatto che questi ultimi erano considerati inferiori.