È detto Restaurazione il periodo appena posteriore ai Cento Giorni, alla Battaglia di Lipsia e alla morte di Napoleone Bonaparte in cui si cercò di ripristinare, tramite una serie di riunioni tra ministri e principi europei, l'ordine precedente ai cambiamenti apportati dalla Rivoluzione Francese e dalle conquiste napoleoniche. Si tenne così tra il 18141) e il 18152) il cosiddetto Congresso di Vienna, a cui presero parte tutti i più potenti paesi in Europa che erano stati influenzati e che avevano detronizzato Bonaparte dal ruolo di sovrano assoluto dell'intero scenario europeo. I principali paesi a prendervi parte furono:
Il principio di equilibrio mise a risalto l'importanza che nessuna singola potenza in Europa avesse troppo potere incontrastato, al fine di dare un assetto più stabile e sicuro alla politica internazionale del continente. Ciò si tradusse nel rafforzamento dei territori prossimi alla Francia per evitare nuove mire espansionistiche simili a quelle di Napoleone. Così il Belgio finì in mano Olandese, mentre la Savoia e Genova entrarono nei possedimenti del Regno di Sardegna; la Sassonia e buona parte dei territori nella regione del Reno (a Est della Francia) diventarono Prussia. Venezia divenne austriaca (in disaccordo con il principio di legittimità) e infine la Polonia e la Finlandia spettarono alla Russia.
Il principio di legittimità, formulato dal delegato francese al Congresso di Vienna Talleyrand, consistette nel voler ripristinare le strutture anteriori alla Rivoluzione Francese, ponendo nuovamente in carica i sovrani deposti da Napoleone e riportando anche i confini originali delle nazioni. Ciò permise alla Francia di non pagare, in territori, una pesante indennità: il lavoro di Talleyrand, anche al tempo di Napoleone, era sempre stato quello di minimizzare l'impatto dell'imminente e inevitabile sconfitta francese, anche contrattando con lo zar di Russia.
Tra i due principii, quello con il maggiore peso fu quello di equilibrio. Ciò è estremamente percettibile nella vicenda della Grecia: la Grecia apparteneva all'Impero Ottomano ormai in decadenza e grazie ai moti del 1821 riuscirà nel 1829 a diventare indipendente grazie alla società segreta Eteria.
Nacque la Quadruplice Alleanza per tutelare il nuovo ordine così formato:
Il nuovo ordine di Vienna fu assolutamente repressivo nei confronti di qualsiasi forma di innovazione politico-filosofica (come il liberalismo) che mettesse in discussione il potere assoluto del sovrano. Secondo questa concezione assolutista, anti-secolare e anti-liberale nacque, dai disaccordi negli interessi delle potenze, una nuova alleanza: la Santa Alleanza (1815)
La Gran Bretagna non aderisce per via del conflitto d'interesse nel corrente smembramento dell'Impero Ottomano, e per la mancanza di interesse a prendere parte a un'alleanza religiosa. Solo la seconda delle due alleanze ebbe successo: l'Inghilterra non ebbe mai avuto interessi ad occuparsi di faccende in Europa che non mettessero direttamente a repentaglio la sua sicurezza nazionale, e rimase sulla sua linea isolazionista che l'ha accompagnata per la sua intera storia. La Santa Alleanza fu messa alla prova dai moti rivoluzionari del 1820-1821; solo in Grecia ebbero realmente successo, ma interessarono parecchie potenze europee (es. Milano, dove furono annientati dalla S. Alleanza). In Piemonte ci furono numerosi moti, spesso guidati da società segrete (es. Carboneria).