Dopo la rivoluzione di febbraio, la Russia era ancora in guerra contro i tedeschi. Sta al potere il governo liberale dei cadetti di L'vov e si pensa in questo momento che la mossa più intelligente sia continuare la guerra ed espandere la rivoluzione socialdemocratica in tutti i paesi d'Europa. Questo modello trova rispondenza anche nelle idee del ministro della guerra Kerenskij, che in seguito sostituirà L'vov: è un uomo in netta ascesa sia sul piano militare che sul piano politico. In quanto moderato e non KD (costituzionaldemocratico) era il meglio accetto dalla maggior parte delle persone, ma rendeva il governo costituzionale meno forte: a garantire la nascita di un governo come quello di L'vov non erano stati certamente i cadetti, che in questo contesto erano i «conservatori».
La nuova offensiva avrebbe avuto l'appoggio delle forze alleate. Nel 1917 entra in guerra l'America e Wilson ha buone intenzioni nei confronti della Russia: il principale fine è quello di indebolire la rivoluzione per renderla meno pericolosa, e sicuramente di sostenere la Russia contro la Germania; ciononostante il 5 giugno la Russia subisce una grande sconfitta. Ma la reale motivazione di questa sconfitta non è ciò che accade al fronte, quanto i fatti di Mosca e San Pietrogrado. Il soviet di Mosca si pone dietro all'abolizione della pena di morte per i disertori, e hanno inizio i primi tentativi di abolire la proprietà privata: ai soldati viene così data la possibilità di non combattere, e nasce la percezione che l'espletamento di eventuali processi per diserzione non verrà garantito: il clima politico e sociale è in rapido cambiamento. I contadini, contemporaneamente, assistono a una distribuzione della terra, che spinge loro a concentrarsi nel riuscire ad accaparrarsi quanto più terreno possibile. La perdita di interesse dei soldati a combattere catalizza la sconfitta nella guerra. Nonostante il disdegno delle forze alleate, che avevano tanto investito nella difesa russa, quello dei russi non è un calcolo politico, ma se questi avessero vinto sarebbero stati sotto l'influenza di (e avrebbero avuto un debito con) gli alleati. Nell'estate i soldati vanno e vengono dal fronte e la rivoluzione si diffonde, e la prima tappa della ridistribuzione della proprietà privata avviene per mano dei contadini che si rivoltano. Questi contadini sono estremamente simili a quelli della metà del Trecento nella campagna francese.
Nel frattempo si manifesta il problema delle nazionalità: la Russia, così come si era espansa dai tempi degli zar, aveva guadagnato terreni in Asia, tra i quali l'Ucraina, che tutt'ora è un territorio conteso. Su questa pressione tra richiesta dell'autonomia da parte dei vari territori, e richiesta della terra da parte dei contadini, il governo moderato non riesce a reggere, L'Vov si dimette. La base navale di Kronstadt gioca un ruolo importante nella rivolta del 1921. I bolscevichi assediano il soviet chiedendo il potere, ma questa rivolta viene presto sedata e i menscevichi che riacquistano il potere, con al capo Kerenskij, dipingono i bolscevichi come individui pericolosi; molti sono esiliati. Kerenskij dà il via al culto della sua personalità, e volendo continuare la guerra la affida a Kornilov, che ha delle idee controrivoluzionarie: vuole sedare tutti gli scioperi, reintrodurre la pena di morte per i disertori e marcia sulla capitale. Allora i bolscevichi assemblano un esercito parallelo, si scontrano e vincono contro Kornilov: sono loro gli eroi della patria, e nel Congresso Panrusso dei Soviet i bolscevichi appaiono la forza di maggioranza. La prima tappa è quella dell'istituzione di una dittatura del proletariato, ma il fine ultimo è quello della dissoluzione dello stato, visto intrinsecamente come una vessazione. Sovvengono tuttavia due problemi: