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Impressionismo

L'Impressionismo e si sviluppa in Francia a partire dagli anni 1870 (con la prima mostra nel 1874), in controtendenza rispetto alla pittura accademica. Dal punto di vista tecnico, esso abolisce la prospettiva geometrica, il disegno e le linee intorno agli oggetti. Non vengono usati i non-colori (ovvero bianco e nero), si dipinge usando le virgolettature (in contrapposizione alla macchia toscana) e accostando colori puri, instaurando una località del colore. Nasce nel caffè Guerbois e i maggiori esponenti sono Monet e Degas (anche Manet e Renoir, seppur impressionisti solo per alcuni aspetti). Tutti gli artisti si ispirano alle opere giapponesi, rese pubbliche a partire dall'apertura del commercio giapponese nel 1853 voluta dagli Stati Uniti, due anni prima della prima Esposizione Universale a Parigi (dove Courbet realizzerà il padiglione del realismo, che si rivelerà fallimentare). Il movimento è simile a quello dei macchiaioli in Italia, che invece usano le macchie di colore per rendere il dipinto più corposo. Nell'impressionismo il focus è sul raffigurare la realtà così come appare, in quella che è appunto definita la «impressione» che la natura lascia sul pittore.