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Bergson

Bergson vive a lungo, e pubblica numerose opere. Vive lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, assieme alla Prima.

Le opere principali sono:

  • Saggio sui dati immediati della coscienza
  • Materia e memoria
  • L'evoluzione creatrice
  • Il riso
  • Pensiero e movimento
  • Le due fonti della morale e della religione

Bergson ha una concezione del tempo che ha come riferimento Sant'Agostino: questi riteneva esistesse solo per l'uomo ma non per Dio, ritenendola «distensio animi» (distensione dell'animo) e un tratto esclusivo degli uomini. Bergson medita su questo principio e lo espande. Egli divide il tempo, la conoscenza e il vissuto in due grandi reami:

  1. Tempo della scienza
  2. Tempo della coscienza (anche detto «tempo della vita»)

Il tempo della scienza è assolutamente lineare, quantificabile, che avviene in maniera ordinata ed è visto come una sorta di pellicola fotografica che si svolge fotogramma dopo fotogramma. È connotato quantitativamente ed è omogeneo.

Il tempo della coscienza è circolare/a spirale, si raggomitola su di sé, in quanto noi viviamo ogni momento avendone coscienza, con il riaffiorare di tutto il nostro passato e le nostre aspettative per il futuro. È connotato qualitativamente ed è eterogeneo: ogni istante, nella propria coscienza ha una durata diversa, e la misurazione del tempo è un'illusione. Il tempo della vita coincide con il fluire auto-creativo della coscienza.