Questa è una vecchia versione del documento!
Freud
I punti di riferimento sono Charcot e Breue, che lo introdurranno a due aspetti fondamentali:
- studi sull'isteria
- ipnosi
Queste dottrine sono gli albori della psicanalisi, perché da qui Freud trae lo spunto per inventare questo nuovo campo.
Le opere più significative sono:
- Interpretazione dei sogni
- Psicopatologia della vita quotidiana
- Tre saggi sulla sessualità
- Totem e tabù
- Al di là del principio del piacere (1920)
- L'io e l'es (1923)
- Il disagio della civiltà (1929)
- Metapsicologia (5 conferenze che affermano il campo della psicanalisi)
Ricoeur annovera tra i «maestri del sospetto» Marx, Nietzsche e Freud. Marx aveva sospettato dell'apparenza della realtà e aveva individuato come sostanza di tutto l'economia, Nietzsche → dionisiaco (passioni) e Freud ci presenta una sostanza di cui nemmeno siamo consapevoli: l'inconscio della nostra mente, secondo Freud molto più vasto della parte conscia della mente.
Freud, medico fisiologo, studia i nervi e le loro relazioni con le manifestazioni mentali e comportamentali. Questi studi lo introdurranno rapidamente nel mondo del lavoro per via delle sue condizioni economiche. Era figlio di una famiglia ebrea di medio status, e il padre della sua fidanzata era un rabbino (entrambe le famiglie, sia quella di Freud che della consorte, erano tradizionaliste ebraiche, rigide); secondo Freud questa educazione religiosa così rigida crea chiusure nella mente dell'individuo.
Freud si trova ad affrontare più di un caso di «isteria»: venne chiamata così con riferimento all'utero, poiché si trattava di comportamenti nevrotici attribuiti prevalentemente alle donne. Freud rivela come gli attacchi isterici non sono unici delle donne, e vanno attribuiti non all'utero, ma alla psiche.
L'Ipnosi
Gli psicanalisti hanno scoperto che gli sfoghi nervosi eccessivi in determinati soggetti avvengono in determinate circostanze, e si sono chiesti il perché. Anna O., paziente con attacchi isterici, è uno dei casi analizzati da Freud più noti. Chiedendole di tenere un diario e di registrare gli attacchi isterici, si scopre che sono tutti circostanziati alla presenza di acqua. Viene curata con un metodo allora innovativo: l'ipnosi. Questa pratica, a livello medico, è ancora oggi1) utilizzata. Freud, che lavorava con Breuer, apprende da Charcot in Francia la tecnica dell'ipnosi e la approfondisce con Breuer, costruendo il «metodo catartico d'abreazione»: mettendo il soggetto in stato catatonico, egli viene posto in una zona ignota, l'inconscio, dove lo psicanalista pesca ricordi che non sono consapevoli, ed è proprio a quella parte della mente a cui Freud e Breuer si rivolgono, per farle coscientizzare un vissuto penoso, che le ha provocato un tale trauma che l'ha voluto dimenticare. Quando era bambina, Anna O. aveva visto la propria tutrice che faceva bere il proprio cagnolino dalla propria tazza e in seguito bere dal medesimo recipiente.
L'ipnosi è un metodo pericoloso, perché libera ricordi dolorosissimi e li fa rivivere con fine catartico (di «pulizia» mediante reazione emotiva), e ciò richiede una grande cautela. Ben presto Freud scopre il transfert, in cui il paziente, nell'affidarsi totalmente al medico, proietta sull'analista sentimenti di amore e odio, in una sorta di peculiare legame che con il tempo diventa una dipendenza e dunque un nuovo problema che si somma a quello preesistente. Il metodo delle associazioni libere riduce il grado di transfert rispetto a quello dell'ipnosi, ma l'effetto non è del tutto eliminato.
Da Platone2), passando per Cartesio3), sino a Kant4) siamo stati abituati a considerare separati mente e corpo. Freud invece afferma come l'attacco isterico testimonia che il corpo e la mente sono intimamente e fortissimamente correlati, e l'uomo non è diviso tra corpo e mente, ma tra conscio e inconscio: è l'Ichspaltung, ossia la divisone dell'Io in frammenti. L'Io, che finora era stato unitario e addirittura creatore del mondo (v. Fichte), è adesso stravolto e ripartito: non è più padrone a casa propria.
La Psicanalisi
Freud si dedica all'autoanalisi, riconoscendo che uno dei momenti in cui si è parzialmente consapevoli è il sogno: definisce il sogno come “la via regia all'inconscio”. Nel sogno abbandoniamo tutti i costrutti della nostra esistenza, e c'è una traccia di ciò che riconosciamo a livello di inconscio. Autoanalizzandosi, Freud tiene dunque un quadernetto sul proprio comodino, e prende l'abitudine di scrivere tutti i sogni che ha. Egli scopre un'immagine di sé davvero pessima, e scopre il Complesso di Edipo, idea inconfessabile di un bambino, che è innamorato della madre e decide di uccidere il padre. Il Complesso di Elettra è il corrispettivo femminile, che si verifica anch'esso quando si odia il genitore del proprio stesso sesso, vedendolo come un rivale in amore. Secondo Freud, la maggior parte dei contenuti nell'inconscio sono di tipo sessuale. L'energia pulsionale sprigionata dall'inconscio viene chiamata fino dall'inizio come «libido», che si riferisce a tutto ciò che è istintivo (con una connotazione negativa), e per Freud si connota prevalentemente in modo sessuale.
Partendo dal sogno, Freud capisce di poter applicare il metodo psicanalitico anche sull'analisi dei propri pazienti: richiede ai propri pazienti di annotare i propri sogni, discuterne e tratteggiare delle libere associazioni. È un metodo secondo cui il paziente si deve rilassare.
La fabula narrativa del sogno è caratterizzata da un “contenuto latente” che il sogno cerca di comunicarci. Freud prova a illuminare questa latenza, osservando i mecccanismi condensazione e spostamento, con cui topoi, oggetti e contesti lontani tra loro nel tempo e nello spazio vengono condensati e traslati in un unico luogo. Vi è molto materiale nella mente di cui non siamo consci, pertanto tale materiale è definito come «inconscio». Tutto questo materiale costituisce secondo Freud la maggior parte della nostra mente.
L'inconscio non va confuso con il subconscio, che non sono mutualmente comparabili: il subconscio sta «sotto» la coscienza, e postula due sistemi separati di contenuti mentali; se si parla di subconscio e “parte conscia della mente”, non sarebbe possibile la continua riemersione di elementi di un subconscio.
La prima topica è la prima individuazione dei luoghi della mente, con la divisione dell'io in frammenti, ed è formata da:
- inconscio
Nell'inconscio, a farla da padrone è il principio del piacere: l'emergere verso la coscienza di contenuti appaganti, e l'oblio (diventano latenti) contenuti che provocano dolore - preconscio
Contenuti non immediatamente consapevoli, che non sono tuttavia difficili da riprendere - coscienza
Principio di realtà: nella parte conscia della mente vi sono i pensieri che servono per il momento. La coscienza riceve continuamente stimoli sia dall'esterno, che dall'inconscio, oltrepassando il preconscio; la coscienza non riesce tuttavia a interpretare i contenuti dell'inconscio, se non in alcuni momenti, quali il sogno.
La seconda topica vede la mente secondo un criterio diverso:
- es
Terza persona singolare neutra in tedesco: è equiparabile all'inconscio. Freud lo ribattezza come «oscuro calderone di pulsioni ribollenti»: è il luogo dove la cosiddetta energia libidica la fa da padrone; l'io pertanto la censura. - io
In lotta con l'es e il superio, sempre secondo il principio di realtà, un po' come l'auriga della biga alata di Platone. - super-io
Il nostro giudice, che ci censura. A prescindere dalla società in cui siamo cresciuti, abbiamo interiorizzato un sistema di norme e regole dal sistema stesso che ci ha educati, dai nostri mentori, dalla nostra scuola, dai nostri punti di riferimento.