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filosofia:hegel [2021/11/23 08:48] – alex2003super | filosofia:hegel [2022/06/14 14:19] (versione attuale) – Schelling non parla della triade spirito teoretico, pratico e libero, e grazie a dio un Hegel basta e avanza the_blaster |
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Come il resto della filosofia Hegeliana, anche la seconda parte ha uno svolgimento triadico. | Come il resto della filosofia Hegeliana, anche la seconda parte ha uno svolgimento triadico. |
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* Spirito | * **Spirito** |
* Religione -> l'uomo acquisisce consapevolezza di sé | * **Religione** -> l'uomo acquisisce consapevolezza di sé |
* Sapere Assoluto -> la conclusione è la filosofia, con cui completa la consapevolezza di sé | * **Sapere Assoluto** -> la conclusione è la filosofia, con cui completa la consapevolezza di sé |
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L'approccio è ancora una volta diacronico, e segue la storia dello Spirito vero che è inizialmente l'eticità, arriva nella cultura e sfocia nella moralità (ritorno in sé). | L'approccio è ancora una volta diacronico, e segue la storia dello Spirito vero che è inizialmente l'eticità, arriva nella cultura e sfocia nella moralità (ritorno in sé). |
==== Enciclopedia ==== | ==== Enciclopedia ==== |
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Nell'Enciclopedia non solo i momenti dello Spirito si susseguono gli uni agli altri, ma si comprendono reciprocamente in modalità sincronica. | Nell'Enciclopedia non solo i momenti dello Spirito si susseguono gli uni agli altri diacronicamente, ma si comprendono anche e soprattutto reciprocamente in modalità sincronica. Da questa prospettiva, lo spirito è valorizzato ed elevato. |
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La triade principale è: | La triade principale è: |
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* Idea -> Scienza della Logica | * **Idea** -> Scienza della Logica |
* Natura -> Filosofia della Natura | * **Natura** -> Filosofia della Natura |
* Spirito -> Filosofia dello Spirito | * **Spirito** -> Filosofia dello Spirito |
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=== Scienza della Logica === | === Scienza della Logica === |
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La scienza della logica hegeliana, che si inserisce come prima parte dell'Enciclopedia delle Scienze Filosofiche in Compendio, è una scienza matematica astratta che si materializza nel concreto e reale: come sempre, per Hegel, tutto ciò che è reale è razionale e tutto ciò che è razionale è reale. La disciplina della Logica studia l'idea in sé: momento astratto, concettuale della triade primaria. Egli ha intenzione di fare corrispondere la trattazione delle forme astratte alla trattazione del pensiero filosofico che ha già affrontato nella Fenomenologia dello Spirito. Lo sviluppo delle forme astratte del pensiero viene storicizzato, perché il reale si configura solo su un piano diacronico, storico; alla storia non si sfugge, nemmeno se si parla di forme astratte. | La scienza della logica hegeliana, che si inserisce come prima parte dell'Enciclopedia delle Scienze Filosofiche in Compendio, è una scienza matematica astratta che si materializza nel concreto e reale: come sempre, per Hegel, tutto ciò che è reale è razionale e tutto ciò che è razionale è reale. La disciplina della Logica studia l'idea in sé (tesi): momento astratto, concettuale della triade primaria. Egli ha intenzione di fare corrispondere la trattazione delle forme astratte alla trattazione diacronica del pensiero filosofico che ha già affrontato nella Fenomenologia dello Spirito. Lo sviluppo delle forme astratte del pensiero viene storicizzato, perché il reale si configura solo su un piano diacronico, storico; alla storia non si sfugge, nemmeno se si parla di forme astratte. |
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La Logica, come scienza delle idee in sé per sé, studia l'intelletto che coglie la realtà come se fossero dei singoli fotogrammi. come se l'intelletto cristallizzasse ogni singolo momento di sviluppo del reale. Esso pertanto non ne coglie il movimento, e costruisce dei concetti <<purificati>>, forme che si sono realizzate dal punto di vista storico-fenomenologico, senza trattare l'aspetto storico, ma cristallizzate come dinamiche, e non direttamente corrispondenti alla realtà. Queste categorie sono considerate al di fuori della storia, e hanno il loro contraltare nella fenomenologia. L'intelletto, nella fase dell'idea, non coglie quel movimento del reale che invece si coglie a livello fenomenologico, e li coglie come forme della ragione. | La Logica, come scienza delle idee in sé per sé, studia l'intelletto che coglie la realtà come se fosse fatta da singoli fotogrammi (non il suo sviluppo in fieri), come se l'intelletto cristallizzasse ogni singolo momento di sviluppo del reale. L'intelletto pertanto non ne coglie il movimento, e costruisce dei concetti <<purificati>>, forme che si sono realizzate dal punto di vista storico-fenomenologico, senza trattare l'aspetto storico, ma cristallizzate come dinamica, e non direttamente corrispondenti alla realtà. Queste categorie sono considerate al di fuori della storia, e hanno il loro contraltare nella fenomenologia. L'intelletto, nella fase dell'idea, non coglie quel movimento del reale che invece si coglie a livello fenomenologico, e li coglie come forme della ragione. |
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Le categorie hegeliane non hanno alcuna attinenza alle categorie kantiane((I trascendentali---forme vuote che l'intelletto usa per sussumere sotto di sé la realtà, facendola divenire realtà fenomenica)). Hegel non può affermare che le sue categorie sono <<forme vuote>>, perché essendo le categorie enti razionali, non possono che essere reali; pertanto egli le affronta in modo astratto nella Logica, ma la descrive in termini concreti nella Fenomenologia. Non c'è un noumeno, l'unica realtà è quella fenomenica((Il fenomeno è posto dallo stesso pensiero)), e l'Io conosce direttamente la realtà, ed è quindi libero. Il pensiero è //assoluto//((Termine con accezione storica)), ossia senza vincoli. | Le categorie hegeliane non hanno alcuna attinenza alle categorie kantiane((I trascendentali---forme vuote che l'intelletto usa per sussumere sotto di sé la realtà, facendola divenire realtà fenomenica)). Hegel non può affermare che le sue categorie sono <<forme vuote>>, perché essendo le categorie enti razionali, non possono che essere anche reali; pertanto egli le affronta in modo astratto nella Logica, ma la descrive in termini concreti nella Fenomenologia ("contraltare" dell'Idea in sé per sé). Non c'è un noumeno, l'unica realtà è quella fenomenica((Il fenomeno è posto dallo stesso pensiero)), il pensiero è libero e svincolato, e l'Io conosce direttamente la realtà. Il pensiero è //assoluto//((Termine con accezione storica)), ossia senza vincoli. |
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La triade che compone l'idea in sé per sé, è fatta da: | La triade che compone l'idea in sé per sé, è fatta da tre dottrine: |
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* **Essere** (il pensiero nella sua immediatezza) | * **Essere** (il pensiero nella sua immediatezza) |
* **Concetto** (il pensiero ritornato a sé come totalità) | * **Concetto** (il pensiero ritornato a sé come totalità) |
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Quanto più ci interessa dell'essere è la conclusione: il divenire, una ricapitolazione della storia della filosofia, con cui l'essere acquisisce la possibilità di passare da potenza ad atto. La triade essere-nulla-divenire è il percorso dell'essere che cerca la sua luce. A questo punto il pensiero, che è divenire, può cadere nella problematica in cui è caduto Fichte: la cattiva infinità---passare da essere a non essere e di nuovo all'essere all'infinito. Questo infinito non si qualifica sul piano ontologico e pertanto non ha più alcun significato. L'essere annuncia così il proprio fallimento, e passa a trovare il proprio //arké// fuori di sé: l'essenza. | Quanto più ci interessa nella triade dell'essere è la conclusione/tesi: il divenire, una ricapitolazione della storia della filosofia, con cui l'essere acquisisce la possibilità di passare da potenza ad atto. La triade <color #ff7f27>essere</color>-<color #ff7f27>nulla</color>-<color #ff7f27>divenire</color>, recuperato da antichi filosofi quali Parmenide, è il percorso dell'essere che cerca la sua luce: possibilità di passare dalla potenza all'atto. A questo punto il pensiero, che è divenire, può cadere nella problematica in cui è caduto Fichte: la cattiva infinità---passare da essere a non essere e di nuovo all'essere all'infinito. Questo infinito non si qualifica sul piano ontologico e pertanto non ha più alcun significato. L'essere annuncia così il proprio fallimento, e passa a trovare il proprio //arké// fuori di sé: l'essenza. |
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L'essenza è proprio questa ricerca dell'//arké// fuori di sé, ed è logica di riflessione. L'oggetto ha diversi modi di porsi davanti al soggetto, tutti separati gli uni dagli altri. L'essenza non si trova, tuttavia, ma si trova una rappresentazione di essa: il fenomeno; essendo tutti soggettivi, non si ha una risoluzione unitaria. Devo accorgermi che tutta l'essenza non è altro che realtà in atto, ovvero la realizzazione della stessa possibilità che si era vista con il divenire; così si passa quindi alla logica del concetto. | L'essenza è proprio questa ricerca dell'//arké// fuori di sé, ed è logica di riflessione. L'oggetto ha diversi modi di porsi davanti al soggetto, tutti separati gli uni dagli altri. L'essenza non si trova, tuttavia, ma si trova una rappresentazione di essa: il <color #ff7f27>fenomeno</color>; essendo tutti soggettivi, non si ha una risoluzione unitaria. Devo accorgermi che tutta l'essenza non è altro che <color #ff7f27>realtà in atto</color>, ovvero la realizzazione //hic et nunc// della stessa possibilità che si era vista con il divenire; così si passa quindi alla logica del concetto. |
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Hegel divide il concetto in soggettivo, oggettivo e idea. Il concetto apprende alla perfezione la struttura dialettica della realtà. Essendo questa in movimento, sul piano astratto e intellettivo, l'unico modo per cogliere correttamente la realtà in divenire è il concetto. Il concetto è rappresentazione astratta della realtà, e in quanto la realtà è sempre in divenire e movimento, il concetto è una precisa fotografia di quel movimento. L'ultima categoria della logica è l'idea, e in particolare l'idea assoluta (//absolutus//), che è sia astratta che concreta. L'idea concreta è la realtà, idea che esce fuori di sé: è questo il momento dell'alienazione e diventa natura; siamo giunti al secondo anello --- l'antitesi --- spazzatura del sistema hegeliano. | Hegel divide il concetto in <color #ff7f27>soggettivo</color>, <color #ff7f27>oggettivo</color> e <color #ff7f27>idea</color>. Il concetto apprende alla perfezione la struttura dialettica della realtà. Essendo questa in movimento, sul piano astratto e intellettivo, l'unico modo per cogliere correttamente la realtà in divenire è il concetto. Il concetto è rappresentazione astratta della realtà, e in quanto la realtà è sempre in divenire e in movimento, il concetto è una precisa fotografia di quel movimento. L'ultima categoria della logica è l'idea, e in particolare l'idea assoluta (//absolutus//), che è sia astratta che concreta. L'idea concreta è la realtà, idea che esce fuori di sé: è questo il momento dell'alienazione e diventa natura; siamo giunti al secondo anello --- l'antitesi --- spazzatura del sistema hegeliano. |
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Sulla filosofia della natura, Hegel si sofferma pochissimo. La sua triade è: | |
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* Meccanica | |
* Fisica | |
* Fisica organica | |
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L'approdo di Hegel è nella fisica organica: in essa, il prodotto più alto è l'uomo. Siamo arrivati all'organismo animale, di cui l'essere umano è il più illustre rappresentante. Siamo così giunti all'incipit della filosofia dello spirito, che è divisa in: | |
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* Spirito soggettivo | |
* Spirito oggettivo | |
* Spirito assoluto | |
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{{ :filosofia:filosofia_della_natura.png?512|}} | {{ :filosofia:filosofia_della_natura.png?512|}} |
=== Filosofia dello Spirito === | === Filosofia dello Spirito === |
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Nello Spirito, diviso in soggettivo, oggettivo e assoluto, Schelling inizia dallo Spirito soggettivo, che è così strutturato: | La triade della Filosofia dello Spirito è: |
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| * Spirito soggettivo |
| * Spirito oggettivo |
| * Spirito assoluto |
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| Nello Spirito, diviso in soggettivo, oggettivo e assoluto, Hegel inizia dallo <color #ff7f27>Spirito soggettivo</color>, che è così strutturato: |
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* Antropologia | * Antropologia |
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L'Antropologia tratta dell'uomo arrivato dal regno animale, che è fatto da corpo e da una parte spirituale (anima), che è razionale; quest'ultima comprende il carattere dell'individuo che lo rende diverso da un altro, e non è più un elemento esclusivamente naturale. Gli altri animali, secondo Hegel, non possiedono un'anima ma solo un atteggiamento caratteriale che non è condotto in maniera razionale, ed è totalmente istintuale. La razionalità è studiata nelle tre fasi della vita: | L'Antropologia tratta dell'uomo appena arrivato dal regno animale, che è fatto da corpo e da una parte spirituale (anima), che è razionale; quest'ultima comprende il carattere e l'intuizione dell'individuo, che lo rende diverso da un altro, e non è più un elemento esclusivamente naturale. Gli altri animali, secondo Hegel, non possiedono un'anima ma solo un atteggiamento caratteriale che non è condotto in maniera razionale, ed è totalmente istintuale. La razionalità fa individuare a Hegel l'uomo come vetta del processo di produzione all'interno della natura, ed è studiata nelle tre fasi della vita: |
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* Nascita -> l'individuo prende consapevolezza che esiste un mondo al di fuori di sé stesso | * **Infanzia/nascita** -> l'individuo prende consapevolezza che esiste un mondo al di fuori di sé stesso |
* Giovinezza/sviluppo -> contrapposizione nella natura che lo circonda e l'incontro con altri caratteri/anime con cui è in relazione all'interno della natura | * **Giovinezza/sviluppo** -> contrapposizione dell'individiuo nella natura che lo circonda e l'incontro con altri caratteri/anime con cui è in relazione all'interno della natura |
* Maturità -> //Aufhebung// --- si ritorna a una maggiore consapevolezza, superate le contrapposizioni che la natura e l'incontro con le persone ci hanno proposto | * **Maturità** -> //Aufhebung// --- si ritorna a una maggiore consapevolezza, superate le contrapposizioni che la natura e l'incontro con le persone ci hanno proposto |
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Giunti alla maturità, si esce nuovamente dalla natura e ci si mette in gioco nello studio dello Spirito con la Fenomenologia, strutturata in: | Giunti alla maturità, si esce nuovamente dalla natura e ci si mette in gioco nello studio dello Spirito con la Fenomenologia, strutturata in: |
* Ragione | * Ragione |
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Hegel rimanda alla Parte Prima della sua precedente opera //Fenomenologia dello Spirito//; la Seconda Parte è prevalentemente nello Spirito Assoluto. | Hegel rimanda alla Parte Prima della sua precedente opera //Fenomenologia dello Spirito//; la Seconda Parte è prevalentemente nello Spirito Assoluto (manca tuttavia, ad esempio, l'analogia con l'Antigone e la frattura tra la legge degli uomini e la legge di Dio). |
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La Psicologia è il momento sintetico. Hegel aveva risolto la Fenomenologia nello Stato, che consentiva la realizzazione della coscienza dell'uomo. Hegel qui fa invce un <<passo indietro>>, riportando lo Spirito Soggettivo in quella fase della Ragione con la contrapposizione tra lo Spirito e l'oggetto da conoscere, in cui aveva individuato lo Stato come Spirito collettivo. | La Psicologia è il momento sintetico. Hegel aveva risolto la Fenomenologia nello Stato, che consentiva la realizzazione della coscienza dell'uomo. Hegel qui fa invce un <<passo indietro>>, riportando lo Spirito Soggettivo in quella fase della Ragione (nella Fenomenologia dello Spirito) con la contrapposizione tra lo Spirito e l'oggetto da conoscere, in cui aveva individuato lo Stato come Spirito collettivo. |
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* Spirito teoretico | * Spirito teoretico |
* Spirito libero | * Spirito libero |
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Lo Spirito teoretico cerca di conoscere le forme in modalità astratta, e vuole fare metafisica piuttosto che formarsi una conoscenza naturale. L'approccio risulta fallimentare, perché non vi è contatto con la natura reale. Lo Spirito pratico pertanto cerca delle sensazioni di piacevolezza ristabilendo un contatto con la natura; sembra darci la libertà, ma in realtà ci intrappola all'interno della natura. Subentra quindi un atteggiamento intermedio tra Spirito teoretico e pratico, che costituisce la sintesi: lo Spirito libero. Questo è caratterizzato dalla volontà, che unita alla ragione comprende tutti gli aspetti dell'oggetto studiato, sia quelli formali che quelli sensitivi; esso vive la concretezza dell'oggetto esterno a lui padroneggiandola e avvertendola come suo prodotto. **Spirito libero = Ragione + Volontà**. | Lo Spirito teoretico cerca di conoscere le forme in modalità astratta, e vuole fare metafisica piuttosto che formarsi una conoscenza naturale. L'approccio risulta fallimentare, perché non vi è contatto con la natura reale. Lo Spirito pratico pertanto cerca delle sensazioni di piacevolezza ristabilendo un contatto con la natura; lo Spirito pratico sembra darci la libertà, ma in realtà ci intrappola all'interno della natura. Subentra quindi un atteggiamento intermedio tra Spirito teoretico e pratico, che costituisce la sintesi: lo Spirito libero. Questo è caratterizzato dalla volontà, che unita alla ragione comprende tutti gli aspetti dell'oggetto studiato, sia quelli formali che quelli sensitivi; esso vive la concretezza dell'oggetto esterno a lui padroneggiandola e avvertendola come suo prodotto. **Spirito libero = Ragione + Volontà**. La ragione come sola sensibilità e senza la volontà non può, infatti, apprezzare l'oggetto osservato come proprio prodotto. |
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Lo Spirito liberato sul piano conoscitivo può passare alla fase successiva, lo Spirito oggettivo, in cui lo Spirito si mette in confronto e relazione con gli altri spiriti soggettivi: è il momento della //comunità//. Lo svolgimento è più articolato che nella Fenomenologia. | Lo Spirito liberato sul piano conoscitivo può passare alla fase successiva: lo <color #ff7f27>Spirito oggettivo</color>, in cui lo Spirito si mette in confronto e relazione con gli altri spiriti soggettivi: è il momento della //comunità//. Lo svolgimento è più articolato che nella Fenomenologia ed è costruito sulla triade: |
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* Diritto astratto | * Diritto (astratto) |
* Moralità | * Moralità |
* Eticità | * Eticità |
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Il Diritto <<astratto>> è una guida alla comprensione di ciò che è il diritto. L'astrazione è infatti un elemento fondamentale del diritto (le leggi non sono specifiche e riferite ai singoli casi, ma le medesime regole fanno testo per tutti gli individui). Kant era già entrato in questo ambito con gli imperativi categorici, ma nei //Lineamenti della Filosofia del Diritto// e nell'//Enciclopedia//, Hegel definisce i principi formali del diritto. Il diritto considera in modo astratto il soggetto che, al termine dello sviluppo dello spirito soggettivo, aveva preso conoscenza di sé in quanto produttore: questi diventa //persona// o //maschera giuridica//, in quanto dotato di diritti e uguale a tutti gli altri davanti alla legge. L'istituzione principe del diritto è il contratto. Il contrario del contratto è il delitto, ossia una violazione di una norma del diritto. In caso di delitto, ovvero di colpa, al reo viene applicata la pena, che costituisce un superamento della colpa: il reo che sconta la pena pertanto deve essere contento di scontarla, se è consapevole. Il processo giuridico è riassunto pertanto da una triade: | Il Diritto <<astratto>> è una guida alla comprensione di ciò che è il diritto. L'astrazione è infatti un elemento fondamentale del diritto (le leggi non sono specifiche e riferite ai singoli casi, ma le medesime regole fanno testo per tutti gli individui). Kant era già entrato in questo ambito con gli imperativi categorici, ma nei //Lineamenti della Filosofia del Diritto// e nell'//Enciclopedia//, Hegel definisce i principli formali del diritto. Il diritto considera in modo astratto il soggetto che, al termine dello sviluppo dello spirito soggettivo, aveva preso conoscenza di sé in quanto produttore: questi diventa //persona// o //maschera giuridica//, in quanto dotato di diritti e uguale a tutti gli altri davanti alla legge. Il primo diritto è il diritto alla proprietà ("questo è mio"), e l'istituzione principe del diritto è il contratto. Il contrario del diritto è il delitto, ossia una violazione di una norma del diritto. In caso di delitto, ovvero di colpa, al reo viene applicata la pena, che costituisce un superamento della colpa: il reo che sconta la pena pertanto deve essere contento di scontarla: l'atto di scontare la pena è un ritorno al diritto in modo più consapevole. Il processo giuridico è riassunto pertanto da una triade: |
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* Contratto | * Contratto |
* Pena | * Pena |
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La moralità studia il comportamento dal punto di vista soggettivo e astratto: l'individuo che ha scontato la pena vuole redimersi, pertanto si assegna degli ideali morali, il cosiddetto "proponimento". Quando questo diventa intenzione ben diretta deve dirigersi affinché sia valido a una meta universale, oggettiva, ma questo modo astratto di volere il bene lo idealizza, e traccia un solco irreparabile tra noi e il bene. | La moralità studia il comportamento dal punto di vista soggettivo e astratto: l'individuo che ha scontato la pena vuole redimersi, pertanto si assegna degli ideali morali, il cosiddetto "proponimento". Quando questo proponimento diventa intenzione ben diretta, esso deve dirigersi, affinché sia valido, a una meta universale, oggettiva. Questo modo astratto di volere il bene oggettivo e assoluto, tuttavia idealizza il bene, e traccia un solco quasi irreparabile tra noi e il bene((Di questo errore accusa Kant)). |
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Un compito infinito non è più uno sforzo che nobilita((a differenza di Fichte --- v. //Streben//)): l'uomo non può mai raggiungere Dio in quanto è estremamente imperfetto, mentre Dio è estremamente perfetto. La vera moralità è dunque fuori dalla portata dell'uomo. | Un compito infinito non è più uno sforzo che nobilita((a differenza di Fichte --- v. //Streben//)): l'uomo non può mai raggiungere Dio in quanto è estremamente imperfetto, mentre Dio è estremamente perfetto. La vera moralità è dunque fuori dalla portata dell'uomo, e qui subentrano le discrezioni delle leggi del cuore. L'altro rischio è quello di ricadere nella condizione dell'ironia romantica, un eccessivo distacco che porta alla fase dell'"anima bella", che non si sporca mai con nulla. |
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Hegel fu il primo a creare una distinzione tra i termini <<moralità>> ed <<eticità>> e a dare la patente di scienza alla seconda. L'eticità non è scienza del bene, ma del comportamento, ed è applicata in ambito soggettivo-astratto: ciò che è astratto è soggettivo in quanto individuale. La prospettiva hegeliana è profondamente diversa da quella marxiana, tuttavia sia Marx che Hegel individuano nella società il problema dell'individualismo della classe borghese, che non permette una visione unitaria/comunitaria dello sviluppo dello Stato, che secondo Hegel è la realizzazione dell'uomo. | Hegel fu il primo a creare una distinzione tra i termini <<moralità>> ed <<eticità>> e a dare la patente di scienza alla seconda. L'eticità non è scienza del bene, ma del comportamento, ed è applicata in ambito soggettivo-astratto: ciò che è astratto((Ognuno ritiene sia giusto qualcosa di diverso)) è soggettivo in quanto individuale. La prospettiva hegeliana è profondamente diversa da quella marxiana, tuttavia sia Marx che Hegel individuano nella società il problema dell'individualismo della classe borghese, che non permette una visione unitaria/comunitaria dello sviluppo dello spirito, e di conseguenza dello Stato, che secondo Hegel è la realizzazione tangibile dello Spirito sulla Terra. |
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L'eticità è la morale del diritto, ed è il diritto che assume la sostanza della morale. Tutto ciò permette di superare l'unilateralità del diritto nella moralità. | L'eticità è la morale del diritto, è la morale che assume le forme del diritto, ma soprattutto è il diritto che assume la sostanza della morale: è il bene attuato concretamente. Tutto ciò permette di superare l'unilateralità del diritto nella moralità. Essa è così strutturata: |
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Nell'eticità, la tesi è la famiglia. Essa è formata da: | * Famiglia |
| * Società civile |
| * Stato |
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* Matrimonio -> la più piccola società (diritto) | Nell'eticità, la tesi è dunque la famiglia, che Hegel va a recuperare da Aristotele(("La più piccola società che esiste")). Essa è formata da: |
* Patrimonio -> necessario a sostenere la famiglia e crescere i figli (economia) | |
* Figli -> danno inizio alla società civile (insieme di famiglie) | |
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Le famiglie che costituiscono la società civile si devono pertanto dare delle regole per vivere pacificamente assieme. | * **Matrimonio** -> la più piccola società (diritto) --- due persone che si uniscono formano immediatamente una società |
| * **Patrimonio** -> necessario a sostenere la famiglia e crescere i figli (economia) --- casa, terreno, ecc. |
| * Educazione dei **Figli** -> danno inizio alla società civile (insieme di famiglie) --- cresciuti secondo il patrimonio, fondano a loro volta tante altre famiglie |
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L'antitesi dello Spirito oggettivo è la società civile. Essa è separata dallo Stato, e determinati incarichi che oggi attribuiamo a uno Stato liberale sono propri della società civile, e a carico della coscienza civile del cittadino: | Le famiglie che costituiscono la società civile si devono pertanto dare delle regole per disciplinare la vita comune e vivere pacificamente assieme. |
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| L'antitesi dell'eticità all'interno delo Spirito oggettivo è la società civile. L'approccio di Hegel all'analisi della società civile è dialettico, e guarda da una prospettiva dal basso, di contrasto e superamento dell'ostacolo. Essa è separata dallo Stato, e determinati incarichi che oggi attribuiamo a uno Stato liberale sono propri della società civile, e a carico della coscienza civile del cittadino: |
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* Soddisfare il sistema dei bisogni -> nascono i tre ceti, o classi((Per Hegel, i due termini sono equiparati)) connotati in base alla loro capacità produttiva: | * Soddisfare il sistema dei bisogni -> nascono i tre ceti, o classi((Per Hegel, i due termini sono equiparati)) connotati in base alla loro capacità produttiva: |
* gli agricoltori (classe sostanziale) | * gli agricoltori (classe sostanziale) |
* gli artigiani, commercianti (classe formale) | * gli artigiani, fabbricanti, commercianti (classe formale) |
* i pubblici funzionari (classe universale): danno le leggi, le fanno valere e si occupano di farla valere | * i pubblici funzionari (classe universale): dirigono TUTTE le attività delle altre due classi, danno le leggi, le fanno valere e si occupano anche della sicurezza sociale con l'istituzione della polizia |
* Amministrazione giuridica (le norme devono provenire dall'interno) | * Amministrazione giuridica (le norme devono provenire dall'interno) |
* La polizia e le corporazioni di mestieri sono nella società civile | * La polizia e le corporazioni di mestieri sono nella società civile |
Hegel immagina che una corporazione possa regolamentare e dirigere i propri appartenenti, come una sorta di <<polizia interna>>. | Hegel immagina che una corporazione possa regolamentare e dirigere i propri appartenenti, come una sorta di <<polizia interna>>. |
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Il momento sintetico dello Spirito oggettivo è lo Stato: ritorno della famiglia dopo essere uscita in società; essa torna come <<famiglia allargata>>, arricchitasi entrando in contatto con le altre famiglie e lo fa in modo unitario. Lo Stato è **sostanza etica** consapevole di sé, Spirito visibile sulla terra: si prende la responsabilità dei suoi sudditi cittadini, così come un padre di assume la responsabilità dell'educazione dei figli. Non vi è assolutamente una visione contrattualistica: lo Stato esiste prima di noi, e noi abbiamo senso solo perché parti dello Stato. La Democrazia non esiste: è solo moltitudine non educata, pericolo per la sostanza etica. D'altro canto non può essere uno strumento formale per garantire diritti individuali((Come invece sostenevano Locke, Kant)), poiché è la sede dove tali diritti iniziano a esistere: lo Stato è fondamento, non un semplice controllore. Egli rifonda la tripartizione del potere: | Il momento sintetico dello Spirito oggettivo è lo Stato: ritorno in sé della famiglia dopo essere uscita in società; essa torna come <<famiglia allargata>>, arricchitasi entrando in contatto con le altre famiglie e lo fa in modo unitario. Lo Stato è **sostanza etica** consapevole di sé, Spirito visibile sulla terra: si prende la responsabilità dei suoi sudditi cittadini, così come un padre di assume la responsabilità dell'educazione dei figli. I sudditi non sono //soggetti allo//, bensì //elementi dello// Stato. Non vi è assolutamente una visione contrattualistica: lo Stato esiste prima di noi, e noi abbiamo senso solo perché parti dello Stato. La Democrazia non esiste: è solo moltitudine non educata, pericolo per la sostanza etica. D'altro canto non può essere uno strumento formale per garantire diritti individuali((Come invece sostenevano Locke, Kant)), poiché è la sede dove tali diritti iniziano a esistere: lo Stato è fondamento, non un semplice controllore. Egli rifonda la tripartizione del potere: |
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* Legislativo -> potere di fare leggi (sempre affidato a un'assemblea, mai individualistico; lo Stato le fa, la società civile le applica): le leggi sono il modo in cui si esprime pubblicamente lo Stato | * **Legislativo** -> potere di fare leggi (sempre affidato a un'assemblea, mai individualistico; lo Stato le fa, la società civile le applica): le leggi sono il modo in cui si esprime pubblicamente lo Stato, e in cui sviluppano l'individuo |
* Governativo -> gestione della giustizia e polizia che sono declinati nella società civile | * **Governativo** -> gestione della giustizia e polizia che sono declinati nella società civile |
* Principesco -> personificazione dello Stato nel monarca (simbolo di tutto) | * **Principesco** -> personificazione dello Stato nel monarca (simbolo di tutto) |
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La forma ideale dello Stato è la monarchia costituzionale. Non ci può essere un diritto internazionale che regoli i rapporti tra gli Stati in quanto ciascuno Stato ha il diritto di esprimersi nella maniera più compiuta: si tratta di una giustificazione della guerra, in quanto manifestazione dello Spirito Assoluto. In //Sulla Filosofia della Storia// Hegel mostra come lo sviluppo della storia segue questo corso, ed è opposto a una visione provvidenzialistica della storia (è una concezione irrazionale): è l'espansione razionale dello Spirito assoluto in divenire, che tende a volersi esprimere al massimo. È pertanto palcoscenico dell'astuzia dello spirito, che a volte si serve di determinati popoli, circostanze e individui per svilupparsi sempre di più e sempre al meglio. Il singolo individuo si sente pertanto realizzato nell'esprimersi liberamente come parte dello Spirito assoluto: nel popolo tedesco si incarna pertanto questa tendenza alla libertà che si materializzerà nell'idea di //lebensraum// (Spazio vitale) nel nazismo. | La forma ideale dello Stato è la monarchia costituzionale. Non ci può essere un diritto internazionale che regoli i rapporti tra gli Stati in quanto ciascuno Stato ha il diritto di esprimersi nella maniera più compiuta: si tratta di una giustificazione della guerra, in quanto manifestazione dello Spirito Assoluto. In //Sulla Filosofia della Storia// Hegel mostra come lo sviluppo della storia segue questo corso, ed è opposto a una visione provvidenzialistica della storia (la Provvidenza è una concezione irrazionale): il modello che Hegel propone è l'espansione razionale dello Spirito assoluto in divenire, che tende a volersi esprimere al massimo. La Storia diventa pertanto palcoscenico dell'astuzia dello spirito, che a volte si serve di determinati popoli, circostanze e individui per svilupparsi sempre di più e sempre al meglio. Il singolo individuo si sente pertanto realizzato nell'esprimersi liberamente come parte dello Spirito assoluto: nel popolo tedesco si incarna pertanto questa tendenza alla libertà che si materializzerà nell'idea di //lebensraum// (Spazio vitale) nel nazismo. |
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Nello Spirito oggettivo, oltre all'//Enciclopedia// .. bisogna ricordare i //Lineamenti della Filosofia del Diritto//. | <WRAP center right round tip 40%> |
| Nello Spirito assoluto, oltre all'//Enciclopedia//, bisogna ricordare i //Lineamenti della Filosofia del Diritto//. |
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Lo Spirito assoluto è lo Spirito che dopo essersi realizzato nel concreto torna all'idea. La triade dello Spirito assoluto è un ritorno consapevole alla parte razionale dopo un //Aufhebung//: | Lo Spirito assoluto è lo Spirito che dopo essersi realizzato nel concreto torna all'idea. La triade dello Spirito assoluto è un ritorno ideale e consapevole alla parte razionale dopo un //Aufhebung//: |
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* Arte | * Arte |
* Filosofia | * Filosofia |
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| Cambia il modo in cui è rappresentato lo spirito: la sua rappresentazione è sempre più concettuale/spirituale. |
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L'arte è così strutturata: | L'arte è così strutturata: |
* Forme sensibili -> prime a essere percepite: vengono consapevolizzate in modo immediato e intuitivo, nella realizzazione del cosiddetto //bello artistico//; Spirito e Natura si presentano come un tutt'uno. C'è comunque uno squilibrio tra contenuto spirituale e forma: le forme sensibili attraverso cui si esprime sono simboliche e non perfettamente sviluppate, fino a scadere nello spazio inutile. | * **Arte simbolica** delle forme sensibili (architettura) -> prime a essere percepite: vengono consapevolizzate in modo immediato e intuitivo, nella realizzazione del cosiddetto //bello artistico//; Spirito e Natura si presentano come un tutt'uno. C'è comunque uno squilibrio tra contenuto spirituale e forma: le forme sensibili attraverso cui si esprime sono simboliche e non perfettamente sviluppate, fino a scadere nello spazio inutile. |
* Arte classica -> l'equilibrio tra forma e contenuto sembra essere raggiunto. La forma sensibile attraverso cui si esprime è la figura umana, e l'opera simbolo dell'arte classica è la scultura. | * **Arte classica** (scultura) -> l'equilibrio tra forma e contenuto sembra essere raggiunto. La forma sensibile attraverso cui si esprime è la figura umana, e l'opera simbolo dell'arte classica è la scultura. |
* Arte romantica -> vi è un nuovo squilibrio tra forma spirituale e forma sensibile: le forme acquisiscono la loro consapevolezza nell'essere incapaci di rappresentare la potenza dello Spirito | * **Arte romantica** (pittura, musica, poesia, particolarmente sviluppate contemporaneamente a Hegel) -> vi è un nuovo squilibrio tra forma spirituale e forma sensibile: lo Spirito acquisisce la consapevolezza che le forme sensibili sono incapaci di rappresentare la propria forza spirituale. |
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| Visto che lo Spirito è più forte delle forme che dovrebbe esprimere il manufatto artistico, si ha una smaterializzazione dell'arte: morte naturale per sovrabbondanza dello spirito; si torna a Schelling. |
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| La Religione è a metà tra l'intuizione dell'artista che crea e la filosofia nella sua razionalità (quest'ultima è l'ultimo passaggio). È rappresentazione che io mi faccio di Dio (ha comunque una dimensione sensibile) e non procede dialetticamente/razionalmente, ma tramite dogmi, che non mi rendono ragione dello Spirito. L'assoluto diventa sempre una rappresentazione in me, non riesco ad assumerlo in modo universale ma sempre soggettivo. È una religione che proviene dall'esterno e va accettata. |
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| Il //sentimento// costituisce la prima forma di percezione di Dio da parte della Coscienza (il sentimento è qualcosa in più rispetto all'intuizione artistica). Esso porta alle religioni, che sono ripartite in: |
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| * **Religioni naturali** -> seppelliscono lo Spirito nella Natura (prime filosofie, panteismo ecc.) |
| * **Religioni della libertà** -> Dio è spirito libero, sta sopra (persiani, siriaci, egiziani) |
| * **Religioni dell’individualità spirituale** -> Dio appare in forma spirituale (in sembianze umane) (giudaica((Nonostante monoteistica, ha una forma della rappresentazione del Dio come persona, ed è pertanto ritenuta arretrata. Questo non è in contrasto con le sue altre teorie della religione, poiché ha sempre descritto sotto una luce negativa il Dio degli ebrei, pertanto è equiparato alla religione pagana.)), greco-romana nell'ultima forma) |
| * **Religione assoluta** -> la coscienza in una singola entità spirituale che si afferma come spirito assoluto --- puro spirito/concetto (cristiana) |
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| Il passaggio alla religione assoluta, che vede la visione di Dio ideale uscire di sé in una naturale, superare la natura e giungere alla dimensione concettuale, sancisce il passaggio dalla religione alla filosofia. La religione risulta funzionale a comprendere lo Spirito Assoluto nella sua rappresentazione, ma la prassi religiosa dell'uomo moderno deve dissolversi nell'agire secondo etica (moderna eticità): Hegel non è dunque profondamente credente, ma come espone nella maturità, la rappresentazione di Dio coincide con quella dello Spirito, ed Hegel è un idealista. |
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| Passati alla filosofia, ove lo spirito è divenuto concetto e non più rappresentazione (Dio), **l'Idea è Spirito**. La filosofia è contemporaneamente anche storia della filosofia, e si presenta in ottica idealistica hegeliana non solo come un metodo di approccio allo spirito (puramente concettuale), ma anche come un metodo che vede il dipanarsi di sé stesso storicamente. Secondo Hegel, dopo di lui la filosofia non ha più niente da mostrare, riprendendo la concezione secondo cui l'idealismo è un sistema di sviluppo dello Spirito in chiave storica di cui Hegel è il culmine. |
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| ===== Schema complessivo ===== |
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| {{ :filosofia:tutto_hegel.png|}} |
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Visto che lo Spirito è più forte delle forme che dovrebbe esprimere il manufatto artistico, si ha una svalutazione dell'arte: | Realizzato con [[https://diagrams.net|Diagrams.net]] (aka draw.io) da [[trmw>eroi:alessandro|Alessandro]]. |