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Linea 128: Linea 128:
 ==== Teoria del Valore ==== ==== Teoria del Valore ====
  
-Il primo dato da cui parte Marx è l'elemento fondamentale dell'economia: la merce. La merce, oltre al valore di mercato dell'economia classica, ha un valore d'uso e un valore di scambio. Il primo, il lavoro d'uso, afferisce a ciò che la merce serve, il secondo si aggiunge al valore d'uso, ma è disgiunto da esso: il valore di scambio dipende dal lavoro socialmente necessario per realizzare una merce. Si aggiunge a questi valori principali, inerentemente al valore di scambio, il valore che si dà ad una merce nell'ambito del mercato, conseguentemente alla domanda e all'offerta.+Il primo dato da cui parte Marx è l'elemento fondamentale dell'economia: la merce. La merce, oltre al valore di mercato dell'economia classica, ha un valore d'uso e un valore di scambio. Il primo, il valore d'uso, afferisce a ciò che la merce serve, il secondo si aggiunge al valore d'uso, ma è disgiunto da esso: il valore di scambio dipende dal lavoro socialmente necessario per realizzare una merce. Si aggiunge a questi valori principali, inerentemente al valore di scambio, il valore che si dà ad una merce nell'ambito del mercato, conseguentemente alla domanda e all'offerta.
  
 Il rischio in cui si incorre è il feticismo delle merci, che oggi esiste nella forma del consumismo. Il rischio in cui si incorre è il feticismo delle merci, che oggi esiste nella forma del consumismo.
Linea 134: Linea 134:
 Analizzato il valore della merce in sé, Marx confronta l'economia classica e quella capitalistica: Analizzato il valore della merce in sé, Marx confronta l'economia classica e quella capitalistica:
  
-  * Nell'economia classica, a base prevalentemente agricola, vi è uno schema "**M-D-M**":\\ Si produce e accumula **M**erce (es. grano), si vende ottenendo **D**enaro, il quale a sua volta si usa per acquistare **M**erce per vivere +  * Nell'economia classica, a base prevalentemente agricola, vi è uno schema "**M-D-M**": \\ Si produce e accumula **M**erce (es. grano), si vende ottenendo **D**enaro, il quale a sua volta si usa per acquistare **M**erce per vivere 
-  * Nel capitalismo, lo schema è "**D-M-D<sup>1</sup>**":\\ il **D**enaro viene investito per produrre **M**erce, e così si riottiene il **D**enaro originale **maggiorato** da un plusvalore (valore maggiorato); la merce in questione comprende anche il lavoro salariato degli operai, che comprende un pluslavoro corrispondente al lavoro necessario a produrre il pluslavore stesso, e il salario originale è il denaro.\\ Il plusvalore è dunque espresso dalla formula $D - D^{1}$+  * Nel capitalismo, lo schema è "**D-M-D<sup>1</sup>**": \\ il **D**enaro viene investito per produrre **M**erce, e così si riottiene il **D**enaro originale **maggiorato** da un plusvalore (valore maggiorato); la merce in questione comprende anche il lavoro salariato degli operai, che comprende un pluslavoro corrispondente al lavoro necessario a produrre il pluslavore stesso, e il salario originale è il denaro.\\ Il plusvalore è dunque espresso dalla formula $D - D^{1}$
  
 Il plusvalore non è il <<profitto>> del capitalista. Il capitale è infatti costituito da capitale variabile (i salari) e capitale costante (i mezzi di produzione). Mentre il plusvalore è solo un valore netto, quasi teorico, bisogna effettuare un'inferenza((pag. 119)), la tendenza del plusvalore, che lo riporta nella realtà effettiva: si tratta del saggio del plusvalore, che va misurato con una frazione: Il plusvalore non è il <<profitto>> del capitalista. Il capitale è infatti costituito da capitale variabile (i salari) e capitale costante (i mezzi di produzione). Mentre il plusvalore è solo un valore netto, quasi teorico, bisogna effettuare un'inferenza((pag. 119)), la tendenza del plusvalore, che lo riporta nella realtà effettiva: si tratta del saggio del plusvalore, che va misurato con una frazione: