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-Egli è ispirato da Platone, poiché apprezza il modello delle idee nell'iperuranio che lo fanno riflettere sulla caducità della realtà naturale: per trovare qualcosa di fisso e di puro è necessario andare in un'altra dimensione. È un filosofo pessimista, contemporaneo di [[italiano:leopardi|Leopardi]], nonché romantico (tema dell'infinito). Tra gli elementi pregnanti a cui si riferisce ci sono le filosofie orientali, quale la religione dei Veda, che vedono gradi da attraversare per l'uomo prima di arrivare a una condizione di imperturbabilità che ricorda l'apatia di matrice epicurea/stoica, in cui il mondo non tocca più la persona. È il primo occidentale ad avvicinarsi con un tale interesse alle religioni filosofiche orientali, che sostengono il principio su cui si basano anche varie discipline di arti marziali secondo cui la condizione spirituale del corpo è più importante di quella fisica (prima di lui, la maggior parte degli altri pensatori occidentali avevano reputato queste filosofie e religioni come inferiori).+Egli è ispirato da Platone, poiché apprezza il modello delle idee nell'iperuranio che lo fanno riflettere sulla caducità della realtà naturale: per trovare qualcosa di fisso e di puro è necessario andare in un'altra dimensione. È un filosofo pessimista, contemporaneo di [[italiano:leopardi|Leopardi]]((ricordiamo che è Schopenauer a citare Leopardi e non il contrario)), nonché romantico (tema dell'infinito). Tra gli elementi pregnanti a cui si riferisce ci sono le filosofie orientali, quale la religione dei Veda, che vedono gradi da attraversare per l'uomo prima di arrivare a una condizione di imperturbabilità che ricorda l'apatia di matrice epicurea/stoica, in cui il mondo non tocca più la persona. È il primo occidentale ad avvicinarsi con un tale interesse alle religioni filosofiche orientali, che sostengono il principio su cui si basano anche varie discipline di arti marziali secondo cui la condizione spirituale del corpo è più importante di quella fisica (prima di lui, la maggior parte degli altri pensatori occidentali avevano reputato queste filosofie e religioni come inferiori).
  
 {{ :filosofia:velo_di_maya.png?512|}} {{ :filosofia:velo_di_maya.png?512|}}
  
-Nella sua concezione del //velo di maya// torna ad alcune teorie [[filosofia:kant|kantiane]] e alla concezione del fenomeno e del noumeno: le persone sanno già che il fenomeno è la realtà così come rappresentata dal soggetto. Tuttavia, mentre Kant nel fenomeno non vedeva nulla di negativo, Schopenhauer attribuisce un'accezione intrinsecamente negativa del fenomeno: anche se l'individuo si forma una percezione soggettiva della realtà tramite determinate categorie, in realtà vive in una menzogna e non nel mondo reale. È pertanto fondamentale <<squarciare il velo di Maya>>, rappresentazione della realtà soggettiva e pertanto fallace.+Nella sua concezione del //velo di maya// torna ad alcune teorie [[filosofia:kant|kantiane]] e alla concezione del fenomeno e del noumeno: le persone sanno già che il fenomeno è la realtà così come rappresentata dal soggetto. Tuttavia, mentre Kant nel fenomeno non vedeva nulla di negativo, Schopenhauer attribuisce un'accezione intrinsecamente negativa del fenomeno: anche se l'individuo si forma una percezione soggettiva della realtà tramite determinate categorie, in realtà vive in una menzogna e non nel mondo reale. È pertanto fondamentale <<squarciare il velo di Maya>>((//strappare il cielo di carta//... ah no, quella era un'altra cosa)), rappresentazione della realtà soggettiva e pertanto fallace.
  
 Ne //Il mondo come volontà e come rappresentazione// egli descrive come viene formata la rappresentazione; vi è un soggetto che si rappresenta qualcosa e un oggetto che viene rappresentato, e come espone in //Sulla quadruplice radice del principio di ragion sufficiente// le categorie che considera sono solo tre((Kant ne aveva ben 12)): Ne //Il mondo come volontà e come rappresentazione// egli descrive come viene formata la rappresentazione; vi è un soggetto che si rappresenta qualcosa e un oggetto che viene rappresentato, e come espone in //Sulla quadruplice radice del principio di ragion sufficiente// le categorie che considera sono solo tre((Kant ne aveva ben 12)):
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 Egli usa il termine evangelico //agape//: l'amore incondizionato e disinteressato. L'amore nei confronti degli altri è tuttavia un amore che non ci toglie dal controllo della volontà. Si percorre quindi un percorso ascetico, con cui si giunge all'annientamento della volontà nella nostra vita, per una serie di gradi: Egli usa il termine evangelico //agape//: l'amore incondizionato e disinteressato. L'amore nei confronti degli altri è tuttavia un amore che non ci toglie dal controllo della volontà. Si percorre quindi un percorso ascetico, con cui si giunge all'annientamento della volontà nella nostra vita, per una serie di gradi:
  
-  - La castità +  - Castità
-  - Rinuncia a tutti i piaceri+
   - Umiltà   - Umiltà
   - Digiuno   - Digiuno