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Carducci

Giosuè Carducci fu uno dei più significativi poeti italiani.

Nato nel 1835 in Versilia da un'ordinaria famiglia borghese, trascorse l'infanzia tra Versilia e la Maremma: a questa sua parte della vita è omaggio l'opera Traversando la Maremma Toscana. Fu ammesso subito alla Normale di Pisa, e si laureò a 21 anni. Fu inizialmente insegnante di Liceo; con l'Unità d'Italia, vennero create nuove università in tutto il Paese e l'obbligo scolastico fu portato a 8 anni (legge Casati). A Carducci viene offerta la cattedra di Letteratura Italiana all'Università di Bologna, e quando va in pensione chiede a Pascoli di prendere il suo posto.

In seguitò all'Unità d'Italia, Carducci subisce una grande delusione in quanto si aspettava l'espulsione del re e la nascita di una repubblica. Così diviene una sorta di scapigliato, un fervente anticlericale che odia il Papa, in quanto con l'Unità, l'Italia non aveva ottenuto lo Stato della Chiesa. Ha riserve anche nei confronti la borghesia, e scrive l'Inno a Satana, che identifica la figura di Satana come la “forza rivoluzionaria”, trasgressiva, capace di opporsi alle abitudini radicate. Smentirà in seguito questo testo, dichiarandolo eccessivamente volgare.