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D'Annunzio
Gabriele fu uno dei poeti vate dell'Italia nonché uno dei principali esponenti italiani del Decadentismo, scrivendo sia in prosa sia in versi. Fu anche uno degli ispiratori del Fascismo.
Vita
D'Annunzio nasce a Pescara da una famiglia ricca, è molto prolifico sin da giovane e a 16 anni pubblica già in latino. Si rifà all'estetismo decadente e al superomismo di Nietsche1). Coerentemente con le sue idee vive una vita di eccessi all'insegna del piacere. Disprezza la Borghesia e il suo attaccamento al denaro, tuttavia si mantiene ipocritamente con i soldi ricavati dalla vendita delle sue opere ai borghesi. Nel 1897 diventa deputato di estrema destra, puntando alla restaurazione della gloria di Roma. Compì molte imprese (inutili), tra cui il sorvolo di Vienna e la famosa impresa di Fiume2). Secondo D'Annunzio l'intellettuale deve guidare politicamente le masse (non ci può quindi essere democrazia). Nel corso delle sue imprese e in particolare a Fiume il vate conia vari slogan, come “mare nostrum” e “eja eja alalà ” che saranno poi ripresi da Mussolini, il quale dopo averlo imitato relegerà il poeta al Vittoriale.