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Dove D'Annunzio si pone come personaggio eccezionale, [[filosofia:nietzesche|superuomo]], **Giovanni Pascoli** invece è tramandato per la sua vita appartata. Pascoli amava farsi fotografare nella sua casa di campagna, davanti a un caminetto, con i suoi cani e il fucile da caccia. Egli vantava una vita da gentiluomo di campagna, immagine tuttavia falsata: era un alcolista e morì di cirrosi epatica, sebbene molto della sua vita rimase nascosto, i funerali furono privati e il motivo ufficiale della morte fu un presunto tumore al fegato. Questo personaggio si presta particolarmente a un tipo di psicanalisi che riporta un quadro particolarmente critico. | Dove [[D'Annunzio]] si pone come personaggio eccezionale, [[filosofia:nietzsche|superuomo]], **Giovanni Pascoli** invece è tramandato per la sua vita appartata. Pascoli amava farsi fotografare nella sua casa di campagna, davanti a un caminetto, con i suoi cani e il [[https://youtu.be/m9uRj9fV-i4?t=192|fucile da caccia]]. Egli vantava una vita da gentiluomo di campagna, immagine tuttavia falsata: era un alcolista e morì di cirrosi epatica, sebbene per molta della sua vita rimase nascosto, i funerali furono privati e il motivo ufficiale della morte fu un presunto tumore al fegato. Questo personaggio si presta particolarmente a un tipo di psicanalisi che riporta un quadro particolarmente critico. |
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===== Vita ===== | ===== Vita ===== |
Pascoli collaborava in parte con D'Annunzio, ed aveva assunto una certa fama. Con l'idea di ricostruire il //nido familiare//((concetto chiave per Pascoli)), Pascoli convive con le due sorelle, ma tale convivenza è ambigua: dalle lettere dello stesso si evince che Pascoli amasse la sorella Ida, e che vedesse Maria come una sorta di figlia in un matrimonio incestuoso; Maria è gelosa e costringe Ida a sposarsi, il che è un duro colpo per Pascoli. Maria, che Pascoli chiama <<Mariù>> non si sposa mai, convive tutta la vita con Pascoli e impedisce a Giovanni di fidanzarsi. Alla morte di Pascoli, Mariù è diventata la curatrice dell'Archivio Pascoli. | Pascoli collaborava in parte con D'Annunzio, ed aveva assunto una certa fama. Con l'idea di ricostruire il //nido familiare//((concetto chiave per Pascoli)), Pascoli convive con le due sorelle, ma tale convivenza è ambigua: dalle lettere dello stesso si evince che Pascoli amasse la sorella Ida, e che vedesse Maria come una sorta di figlia in un matrimonio incestuoso; Maria è gelosa e costringe Ida a sposarsi, il che è un duro colpo per Pascoli. Maria, che Pascoli chiama <<Mariù>> non si sposa mai, convive tutta la vita con Pascoli e impedisce a Giovanni di fidanzarsi. Alla morte di Pascoli, Mariù è diventata la curatrice dell'Archivio Pascoli. |
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Il //nido familiare//, per Pascoli, è legato alla pura consanguineità della famiglia: è un nucleo impenetrabile che non può essere violato, e il tentativo di qualcuno esterno alla famiglia di entrarvi è visto come una tragedia. | Il //nido familiare//, per Pascoli, è legato alla pura consanguineità della famiglia: è un nucleo impenetrabile che non può essere violato, e il tentativo di qualcuno esterno alla famiglia di entrarvi è visto come una tragedia, spesso associato con la violenza e con la morte. |
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Pascoli gareggia ogni anno al concorso di traduzione o composizione di testi latini ad Amsterdam, vincendo dodici volte consecutive, dimostrando una capacità eccezionale di uso delle lingue latine. Egli vende le medaglie d'oro e si compra una casa a Castelvecchio di Barga (1895); per un periodo insegna presso Università, prima a Messina, e nel 1903 viene chiamato a Pisa, infine nel 1904 diventa il successore dell'amico Carducci, assumendone la cattedra a Bologna e prendendo anche la figura di Vate d'Italia, ruolo che per Pascoli esula dal proprio personaggio ma, per senso di responsabilità e amicizia dell'amico in pensione, lo ricopre fino all'ultimo giorno di vita. | Pascoli gareggia ogni anno al concorso di traduzione o composizione di testi latini ad Amsterdam, vincendo dodici volte consecutive (la gara è anonima), dimostrando una capacità eccezionale di uso della lingua latina. Egli vende le medaglie d'oro e si compra una casa a Castelvecchio di Barga (1895); per un periodo insegna presso Università, prima a Messina, e nel 1903 viene chiamato a Pisa, infine nel 1904 diventa il successore dell'amico Carducci, assumendone la cattedra a Bologna e prendendo anche la figura di Vate d'Italia, ruolo che per Pascoli esula dal proprio personaggio ma, per senso di responsabilità e amicizia dell'amico in pensione, lo ricopre fino all'ultimo giorno di vita. |
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===== Opere ===== | ===== Opere ===== |
* //**Poemetti**// 1897 | * //**Poemetti**// 1897 |
* //**Canti di Castelvecchio**// 1903 | * //**Canti di Castelvecchio**// 1903 |
* //**Canti Conviviali**// 1904 | * //**Poemi Conviviali**// 1904 |
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==== Myricae ==== | ==== Myricae ==== |
Sui colori, prevalgono i suoni, e in particolare la ricerca di una musicalità nascosta che fa entrare nel mondo delle cose, mediante l'ascolto dal punto di vista del fanciullino-poeta che crea legami e analogie, superando l'apparenza delle cose. I temi prevalenti sono la campagna, il nido, il ricordo dell'infanzia e della storia della famiglia. A differenza di Leopardi che forniva una localizzazione idillica, Pascoli realizza un <<quadretto impressionista>>, fissandosi su un suono specifico della campagna entrando in una realtà quasi onirica di cui ci fornisce una chiave di lettura. | Sui colori, prevalgono i suoni, e in particolare la ricerca di una musicalità nascosta che fa entrare nel mondo delle cose, mediante l'ascolto dal punto di vista del fanciullino-poeta che crea legami e analogie, superando l'apparenza delle cose. I temi prevalenti sono la campagna, il nido, il ricordo dell'infanzia e della storia della famiglia. A differenza di Leopardi che forniva una localizzazione idillica, Pascoli realizza un <<quadretto impressionista>>, fissandosi su un suono specifico della campagna entrando in una realtà quasi onirica di cui ci fornisce una chiave di lettura. |
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| ==== Digitale purpurea ==== |
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| //Digitale Purpurea// è una poesia contenuta nei //Poemetti//. Il titolo <<educativo>>, che è il nome di una pianta, mostra un intento di Pascoli di attingere dai suoi pensieri inconsci integrando e superando la sua formazione positivista. |
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| Maria incontra dopo anni Rachele, una compagna di collegio, e si raccontano nel salotto di casa Pascoli per parlare degli anni. Maria è pudica, pura, e arrossisce, incarnando un ideale simile a quello di Beatrice in Dante, mentre Rachele si mostra come agitata, sensuale, il modello della //femme fatale//. Il contrasto tra bionda e bruna era suggeriva un'ulteriore differenza di posizione sulla vita. Le due ragazze raccontano di una pianta nel collegio che le suore avevano vietato di andare a toccare, in quanto velenosa. |
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| La descrizione della donna bruna, lasciata in sospeso, fa intendere una certa inquietudine. |
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| ==== Poemetti ==== |
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| Definiti da Contini((il principale critico di Pascoli)) "un romanzo georgico", i poemetti sono una raccolta di poesie leggermente più lunghe di quelle di Myricae, scritte in terzine dantesche e spesso divise in sezioni. La raccolta condivide i temi di Myricae ma in più tocca tematiche politico-sociali come la piccola proprietà agreste. |
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| ==== Canti di Castelvecchio e Poemi conviviali ==== |
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| I canti di Castelvecchio si propongono di riprendere i temi di Myricae.\\ |
| I Poemi conviviali parlano di grandi personaggi classici, anche il linguaggio si fa raffinato e arcaizzante |
===== Pensiero e Stile ===== | ===== Pensiero e Stile ===== |
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