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Incontro del 2022-03-16
Tra gli anni '50 e '60 si assiste a una complessiva riorganizzazione della mafia, tra la Sicilia e gli Stati Uniti, voluta da Cosa Nostra statunitense. Perché avvenne su sollecitazione di Cosa Nostra statunitense, a Palermo tra il 12 e il 16 ottobre 1957 si tenne una riunione a cui partecipano Giobananno e Badalamenti: in quel periodo questi, così come Buscetta, trascorre una parte significativa delle nottate sulla spiaggia ad aspettare navi che portano merci di contrabbando da oltreoceano, per poterla smistare e vendere al dettaglio. A questa riunione assiste anche Russo, un vecchio boss mafioso, che a proposito afferma: “Ci sbraneremo come cani”.
Lo scopo di questa riunione è quello di regolare il traffico di stupefacenti tra USA e Sicilia: in questo periodo si apre un significativo spazio di traffico per le organizzazioni criminali che riescono ad accaparrarselo, e Cosa Nostra non vuole perderselo. Cosa Nostra americana, specie a New York, non ha il monopolio sulla gestione dei traffici illeciti ma compete con la mafia ebraica e quella irlandese. Negli Stati Uniti, Cosa Nostra ha l'ambizione di riuscire a controllare l'intero traffico, e mettere in piedi un'organizzazione tra le due sponde dell'Atlantico. Il contributo di Cosa Nostra siciliana è davvero importante, perché a partire dalla vendita di agrumi della Conca d'Oro (Palermo) riesce a sfruttare la medesima rete di trasbordo transatlantica anche per la droga. Cosa Nostra deve dunque darsi un'organizzazione centrale, gerarchica, verticistica, piramidale, con il controllo in mano alle famiglie. Buscetta decide per sua scelta di non partecipare, così come Joe Adonis che non partecipa in quanto attende gli esiti della riunione.
Nato come Giuseppe Doto in Campania, la famiglia di Joe Adonis si trasferisce negli Stati Uniti 6 mesi dopo la sua nascita. Da ragazzino, volendo arricchirsi in fretta e compiere una scalata sociale, si dedica prima al mestiere di lustrascarpe e poi fa lo strillone, ma in seguito si dà alle scommesse e poi alle bische clandestine. Diventa presto braccio destro di Frank Costello, importante boss di Cosa Nostra. Joe Adonis gestisce bar, discoteche e night club, e una serata in un locale notturno viene descritto come “adone” da una ballerina, diventando dunque “Joe Adonis” da Giovanni Doto. Joe Adonis ottiene il monopolio sulla distribuzione di automobili di Ford prodotte in quella zona, e continua i suoi traffici illegali. In un interrogatorio gli viene chiesto dove fosse nato e nega la sua origine Campana. Avendo mentito, è espulso negli Stati Uniti.
La riunione di novembre '57 si tiene invece in America: la polizia locale fa irruzione, compie arresti e manda all'aria l'intero progetto. L'irruzione della polizia locale mette sotto i riflettori la questione mafiosa negli Stati Uniti d'America, mobilitando le forze politiche e i media americani contro la mafia, al punto che nel 1960 Robert Kennedy descrive la mafia come “nemico interno che intacca la fibra morale della società ”1). Negli Stati Uniti vi è inoltre un importante collaboratore di giustizia: ——, che fornisce una prima descrizione dell'organizzazione e della ritualità di Cosa Nostra, e descrive come sul territorio : 5 famiglie a New York, una famiglia in ciascuna città dove Cosa Nostra è riuscita a radicarsi, e ciascuna famiglia nomina un rappresentante in una commissione. è il primo a fare chiamare la mafia “Cosa Nostra”.
Nel 1958 Joe Adonis è a Milano, apparentemente vivendo come pensionato con i fondi di cui è entrato in possesso. Joe Adonis era entrato in contatto con Giovanni La Barbera2), Buscetta3), e conosce vari personaggi che raffinano stupefacenti, lasciando intuire che dopo la prima riunione del '57 gli fosse stata assegnata la gestione del traffico di droga di quella zona.
In quel periodo a Milano vengono esplosi parecchi colpi di pistola: muoiono vari mafiosi quali Ignazio Norrito (1954) e Antonino Matranga (1970). A Milano, contemporaneamente, vi era un fenomeno di microcriminalità chiamata “Ligera”; tra i personaggi che facevano parte di questo fenomeno vi era Otello Onofri, che derubò Grace Kelly.
Francis Turatello, nato nel 1944, inizia con una vita normale, frequentando la scuola e volendo dedicarsi (sulle orme della madre) alla sartoria. In seguito, tuttavia, avendo grandi ambizioni entra nella criminalitĂ e finisce sotto l'ala protettiva di Onofri. Francis Turatello gestisce il traffico della prostituzione (guadagnando 10 milioni di lire a sera) e della vendita di droga nelle bische. Sappiamo anche di parecchi incontri tra Cosa Nostra e Turatello, e che Turatello, pur non facendo parte della mafia, si sia affidato a Cosa Nostra per eliminare personaggi scomodi, e che allo stesso tempo Cosa Nostra si avvalesse del ruolo di Turatello per la gestione di bische.
Vallanzasca, coetaneo di Turatello, è in competizione con quest'altro criminale e cerca di costruire su di sé un'autentica leggenda. Leader della banca della Comasina, si dà a furti, rapine, sequestri di persona, e ha ottenuto un totale di 4 ergastoli e 295 anni di galera. In prigione, Vallanzasca si comporta in modo diametralmente opposto agli ordinari mafiosi, che invece hanno solitamente una condotta molto dimessa.
La mafia è un'altra storia, hanno una tradizione, hanno i boss tutti capaci di usare la testa. Noi con loro potevamo convivere ma facendo attenzione. Ho capito che gente come noi è di passaggio. A Milano le grandi bande reggono una decina d'anni, poi succede qualcosa. I loro boss, invece, muoiono a ottant'anni e non li conosce nessuno. Intervista a Epaminonda di Piero Colaprico, la Repubblica, 4 maggio 1989
Giorgio Ambrosoli era il liquidatore della Banca Privata Italiana di Sindona. Fu ucciso da Cosa Nostra sotto casa sua nel 1979. Sindona, che aveva stretti rapporti con vari democristiani (es. Andreotti) e altri politici di alto profilo, aveva costruito un impero di corruzione mediante una fitta rete di prestanomi, e fallita la sua impresa aveva nascosto i fondi accumulati, che Ambrosoli aveva il compito di rintracciare. Sindona trova quasi immediatamente un erede: Roberto Calvi. In questo nuovo contesto cambia il quadro politico: il PSI prende il posto di DC.