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L'Italia dopo l'Unificazione

Dopo l'Unificazione effettuata da Cavour, il Corpo Costituzionale vigente in Italia era ancora quello dello Statuto Albertino1). Il Senato, eletto dal re, ha funzione pressoché esclusivamente consultiva, e gli interessi degli elettori attivi erano rappresentati dalla Camera dei Deputati, raggruppati dalla Sinistra e Destra storica. Coloro che potevano votare erano in pochissimi (vi era un suffragio censitario) e la principale distinzione ideologica tra Destra e Sinistra sta nella concezione dello Stato: la Destra sostiene l'accentramento del potere2) e salita al potere, è liberoscambista, mentre la Sinistra crede nel decentramento per rendere più efficace la gestione del territorio, e ha una maggiore attenzione verso i meno abbienti: la massa, vera protagonista del secolo.

Dal 1861 al 1876 vi è al Governo la Destra storica, mentre dal 1876 al 1887 sale al potere la Sinistra storica. Depretis è a capo di otto governi, che possono essere visti come la prima dittatura della sinistra storica. Alla sua morte seguono due governi Crispi, fino al 1891.

Il Ministro delle Finanze Quintino Sella, viste le grosse perdite dello stato tentò di pareggiare il bilancio: emettendo cartamoneta svalutata rispetto alle riserve auree dello Stato, attuando pertanto il cosiddetto corso forzoso della lira nel 1866, e imponendo la tassa sul macinato nel 1868 3). La principale conseguenza è l'aumento del prezzo del pane.

Nel Sud Italia peninsulare diventa problematico il brigantaggio, portando a una situazione prossima a una guerra civile; i briganti avvertono i Borboni come i loro legittimi sovrani, non approvavano l'indirizzo economico libero-scambista adottato dal Piemonte, né le tasse promulgate. La Legge Pica del 1863 istituisce la lotta al brigantaggio, a cui presero parte circa ~120.000 soldati dello Stato Italiano. In Sicilia nascono i movimenti autonomistici (gruppi prevalentemente di sinistra, che vogliono staccarsi dal Piemonte) e nasce la mafia. La mafia nasce come «governo sotterraneo», presentandosi come tutore dell'ordine e opponendosi perennemente ai cambiamenti dello status quo.

Depretis è associato al fenomeno del trasformismo, spesso descritto come uno dei mali della politica italiana[citazione necessaria]. Con la sua ascesa al potere nel 1876 smantella la tassa sul macinato.


1)
Promulgato da Carlo Alberto di Savoia nel 1848
2)
La cosiddetta «piemontesizzazione»
3)
entrata in vigore all'inizio del successivo anno, valida fino al 1876