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Nascita dell'URSS
Vengono formati in questo periodo i primi Gulag (erano dei Lager), in cui vengono internati gli oppositori politici. Nel 1822 nasce l'URSS ma Lenin muore nel 1824, e ciò porta a un conflitto tra Stalin e Trockij.
Tra i commissari del popolo prevalgono tre, la cosiddetta Trojka:
- Lenin (commissario supremo)
- Stalin (commissario alle nazionalità)
- Trockij (commissario alla guerra)
Quando Lenin muore, vi è la contrapposizione tra le due altre figure: Trockij e Stalin. Trockij pensa in modo antitetico a Stalin che la Russia debba portare fuori e diffondere la rivoluzione, e che dopo un primo momento di assestamento esporti il modello sovietico del comunismo. Stalin invece era convinto che bisognasse fortificare e rendere la Russia una potenza in grado di competere con le maggiori a livello internazionale, e aveva una mentalità dittatoriale. Trockij è sempre stato considerato come più “di sinistra” rispetto a Stalin. Anche Trockij, ad ogni modo, si macchia di diversi provvedimenti atroci. Stalin a un certo punto inizia a fare eliminare tutti quelli aventi idee anche minimamente discordanti dalle sue nelle cosiddette «purghe», all'interno dello stesso Partito Comunista. Trotsky è uno dei primi che viene «epurato»: mentre gli altri sono uccisi (con il processo del popolo, in modo analogo a Robespierre), egli riesce a fuggire, e viene aiutato da tutti a nascondersi, anche a livello internazionale. Finirà in Messico, ospite della pittrice Frida Khalo. Mentre era in Messico, un sicario di Stalin lo ritrova e lo uccide, nel 1940.
Per rendere la Russia una potenza, bisogna potenziare l'industria pesante: iniziano i piani quinquennali, con cui ogni cinque anni bisogna raggiungere dei traguardi fissati. Inizia proprio nell'epoca di Stalin l'importanza della propaganda, parallelamente alla propaganda fascista di Mussolini in Italia. Viene comunicata al popolo l'importanza del lavoro come mezzo per elevare l'uomo: il lavoro è l'unico modo per elevare la Russia, e nasce l'ideale del lavoratore russo perfetto, lo «Stakhanov», estremamente dedito al lavoro. Tutti quelli che non aderiscono a queste politiche vengono mandati nei gulag. La crescita della Russia viene vista con ammirazione; tra quelli che si ribellano e vengono internati vi sono i kulaki: si assiste a un'assoluta liquidazione della classe medio-contadina, che vengono rimpiazzati da operai e braccianti sottoposti. Le campagne vengono totalmente collettivizzate per formare i kolchotz: unità collettive di fattorie, gestite da consigli di fattorie. Viene abolita la proprietà privata dei mezzi di produzione nell'agricoltura, così come viene abolita nell'industria.