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Molti contadini, che non volevano essere più comandati e lavorare per loro stessi, erano usciti dalla servitù della gleba. Questi erano andati ad ingrossare le file del Partito Socialista Rivoluzionario, che afferisce al novero delle ideologie anarchiche di stampo proudhoniano; ma si tratta di un anarchismo privo del concetto dell'attentato del singolo, che pone una grande enfasi sul diritto al possesso di un piccolo terreno, con cui vivere in modo umile ma <<autarchico>> nei campi. Il motto di questo movimento è <<Terra e libertà>>, il che presuppone di rivoluzionario solamente la "ridistribuzione" della terra. | Molti contadini, che non volevano essere più comandati e lavorare per loro stessi, erano usciti dalla servitù della gleba. Questi erano andati ad ingrossare le file del Partito Socialista Rivoluzionario, che afferisce al novero delle ideologie anarchiche di stampo proudhoniano; ma si tratta di un anarchismo privo del concetto dell'attentato del singolo, che pone una grande enfasi sul diritto al possesso di un piccolo terreno, con cui vivere in modo umile ma <<autarchico>> nei campi. Il motto di questo movimento è <<Terra e libertà>>, il che presuppone di rivoluzionario solamente la "ridistribuzione" della terra. |
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La riforma agraria proposta da Stolypin aveva fatto sì che alcuni terreni venissero tolti ai latifondisti e messi in vendita. I più poveri non si sarebbero mai potuti permettere questi appezzamenti, ma se non altro questa riforma diede origine alla classe media agricola: i //kulaki//((termine dispregiativo, "strozzino")). Ha pertanto inizio un capitalismo delle campagne che va a smuovere un'istituzione russa secolare, quella dei //mir//: comunità rurali di aiuto mutuale((Una sorta di comunismo utopistico/primitivo di stampo agricolo)) che nel vastissimo territorio russo, talvolta non sotto il diretto e totale controllo dello zar, avevano una loro indipendenza. Questo modello sarà estremamente simile ai //kibutz// israeliani. | La riforma agraria proposta da Stolypin aveva fatto sì che alcuni terreni venissero tolti ai latifondisti e messi in vendita. I più poveri non si sarebbero mai potuti permettere questi appezzamenti, ma se non altro questa riforma diede origine alla classe media agricola: i //kulaki//((termine dispregiativo, "strozzino")). Ha pertanto inizio un capitalismo delle campagne che va a smuovere un'istituzione russa secolare, quella dei //mir//: comunità rurali di aiuto mutuale((Una sorta di comunismo utopistico/primitivo di stampo agricolo)) che nel vastissimo territorio russo, talvolta non sotto il diretto e totale controllo dello zar, avevano una loro indipendenza. Questo modello sarà estremamente simile ai //kibbutz// israeliani. |
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San Pietroburgo era nata per la volontà di copiare il dispotismo illuminato tedesco. In questa città risiede lo zar Nicola II, tradizionalista e convinto assertore del valore della Russia; era costume avere relazioni con l'Europa e a corte si parlava francese; questo internazionalismo era mostrato anche dalla desinenza -burg di più città, fatte a immagine del modello tedesco. A inizio della guerra decise di fare modificare la desinenza di tali nomi di città in -grad: San Pietroburgo diventa Pietrogrado. Non vi erano molti segnali che avrebbero fatto pensare a una probabile rivoluzione di stampo marxista. | San Pietroburgo era nata per la volontà di copiare il dispotismo illuminato tedesco. In questa città risiede lo zar Nicola II, tradizionalista e convinto assertore del valore della Russia; era costume avere relazioni con l'Europa e a corte si parlava francese; questo internazionalismo era mostrato anche dalla desinenza -burg di più città, fatte a immagine del modello tedesco. A inizio della guerra decise di fare modificare la desinenza di tali nomi di città in -grad: San Pietroburgo diventa Pietrogrado. Non vi erano molti segnali che avrebbero fatto pensare a una probabile rivoluzione di stampo marxista. |
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| [{{ :storia:bg.jpeg?direct&250|Proteste in Russia, febbraio 1917}}] |
Le poche industrie russe, situate prevalentemente a Pietrogrado, erano gestite con lo stesso piglio autoritario del resto della società russa. Il nucleo degli operai di Pietrogrado aveva così avviato le proprie manifestazioni, spinti dal Partito Socialdemocratico Russo (che diventerà, dopo la Rivoluzione di ottobre, il Partito Comunista). Gli operai delle fabbriche cittadine si unirono per formare i //Soviet//, assemblee che mostravano la volontà del proletariato. | Le poche industrie russe, situate prevalentemente a Pietrogrado, erano gestite con lo stesso piglio autoritario del resto della società russa. Il nucleo degli operai di Pietrogrado aveva così avviato le proprie manifestazioni, spinti dal Partito Socialdemocratico Russo (che diventerà, dopo la Rivoluzione di ottobre, il Partito Comunista). Gli operai delle fabbriche cittadine si unirono per formare i //Soviet//, assemblee che mostravano la volontà del proletariato. |
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I soldati che non erano al fronte (una minore parte), a cui era stato ordinato di sopprimere violentemente lo sciopero, vi contribuiscono, schierandosi dalla parte della folla. Ciò porta a un governo provvisorio a Pietrogrado: lo zar non riesce più a gestire la situazione e gli viene suggerito, per aver salva la vita, di abdicare e garantire la nascita della Repubblica Russa. Il governo provvisorio, capeggiato dal principe L'Vov, ha carattere moderato liberale con presenza di KD (cadetti), menscevichi e socialisti rivoluzionari ((Populista, anarchico)), che almeno all'inizio costituiscono il gruppo di maggioranza. | I soldati che non erano al fronte (una minore parte), a cui era stato ordinato di sopprimere violentemente lo sciopero, vi contribuiscono, schierandosi dalla parte della folla. Ciò porta a un governo provvisorio a Pietrogrado: lo zar non riesce più a gestire la situazione e gli viene suggerito, per aver salva la vita, di abdicare e garantire la nascita della Repubblica Russa. Il governo provvisorio, capeggiato dal principe L'Vov, ha carattere moderato liberale con presenza di KD (cadetti), menscevichi e socialisti rivoluzionari ((Populista, anarchico)), che almeno all'inizio costituiscono il gruppo di maggioranza. |
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| [{{ :storia:1917petrogradsoviet_assembly.jpg?direct&250|Soviet di Pietrogrado, 1917}}] |
Contemporaneamente, i //soviet//, consigli delle fabbriche, acquisiscono sempre più potere: è un fenomeno esclusivamente cittadino((Le fabbriche sono nelle città)). Il ruolo del soviet perde un esclusivo riferimento alle fabbriche e diventa il //soviet// cittadino, costituito dai rappresentanti dei vari soviet delle fabbriche: nasce così un movimento di stampo proletario, marxista. È un incontro tra gli operai e soldati, che appoggiano i soviet e porteranno il movimento nelle campagne; sono proprio i soldati la vera catena di propagazione della rivoluzione russa. In presenza di due centri di potere (il governo provvisorio di L'Vov, che verrà sostituito da Kerenskij, e i soviet), si crea ineluttabilmente una confusione di potere. Il buonsenso voleva la convogliazione di tutte le forze in una singola direzione, ma durante la Prima Rivoluzione era stato emesso il cosiddetto "//Ordine Uno//": ai soldati e ai proletari viene detto di obbedire solo agli ordini del soviet di Pietrogrado, e a nessun altro ordine proveniente da altre fonti. Si stagliano, in questo scenario, due soviet: il soviet di Pietrogrado e il soviet di Mosca, il primo dei quali è quello a cui tutti devono ubbidire. Al contempo, il governo provvisorio comunica agli alleati la propria propensione a continuare la guerra nonostante il cambiamento della propria struttura. I menscevichi sono divisi tra appoggiare il governo (non più controllato da un principe, ma dal moderato Kerenskij) e i soviet. I menscevichi, in quanto intenzionati a rimandare la rivoluzione in seguito alla piena realizzazione del capitalismo, sono indecisi tra uscire da <<guerra di capitalisti>> e invece mantenere la propria linea ideologica, stando dalla parte dei moderati. | Contemporaneamente, i //soviet//, consigli delle fabbriche, acquisiscono sempre più potere: è un fenomeno esclusivamente cittadino((Le fabbriche sono nelle città)). Il ruolo del soviet perde un esclusivo riferimento alle fabbriche e diventa il //soviet// cittadino, costituito dai rappresentanti dei vari soviet delle fabbriche: nasce così un movimento di stampo proletario, marxista. È un incontro tra gli operai e soldati, che appoggiano i soviet e porteranno il movimento nelle campagne; sono proprio i soldati la vera catena di propagazione della rivoluzione russa. In presenza di due centri di potere (il governo provvisorio di L'Vov, che verrà sostituito da Kerenskij, e i soviet), si crea ineluttabilmente una confusione di potere. Il buonsenso voleva la convogliazione di tutte le forze in una singola direzione, ma durante la Prima Rivoluzione era stato emesso il cosiddetto "//Ordine Uno//": ai soldati e ai proletari viene detto di obbedire solo agli ordini del soviet di Pietrogrado, e a nessun altro ordine proveniente da altre fonti. Si stagliano, in questo scenario, due soviet: il soviet di Pietrogrado e il soviet di Mosca, il primo dei quali è quello a cui tutti devono ubbidire. Al contempo, il governo provvisorio comunica agli alleati la propria propensione a continuare la guerra nonostante il cambiamento della propria struttura. I menscevichi sono divisi tra appoggiare il governo (non più controllato da un principe, ma dal moderato Kerenskij) e i soviet. I menscevichi, in quanto intenzionati a rimandare la rivoluzione in seguito alla piena realizzazione del capitalismo, sono indecisi tra uscire da <<guerra di capitalisti>> e invece mantenere la propria linea ideologica, stando dalla parte dei moderati. |
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Lenin, capo dei bolscevichi, aveva a lungo soggiornato a Parigi, ma con lo scoppio della rivoluzione era tornato in treno in Russia. Nelle sue //Tesi di aprile//, afferma che la Russia avrebbe dovuto fare una sua pace separata con la Germania, a prescindere dalle condizioni, e porsi in difesa della rivoluzione. Secondo Lenin, le condizioni economiche su cui disquisiscono Marx ed Engels sono ormai superate, le fasi di concentrazioni monopolistica di trust e cartelli nel mondo rivelano come l'espansione economica ha superato i valichi previsti da Marx e ha bypassato il concetto di borghesia nazionale: la Russia deve puntare a diventare la più grande nazione proletaria, baluardo contro il capitalismo. | Lenin, capo dei bolscevichi, aveva a lungo soggiornato a Parigi, ma con lo scoppio della rivoluzione era tornato in treno in Russia. Nelle sue //Tesi di aprile//, afferma che la Russia avrebbe dovuto fare una sua pace separata con la Germania, a prescindere dalle condizioni, e porsi in difesa della rivoluzione. Secondo Lenin, le condizioni economiche su cui disquisiscono Marx ed Engels sono ormai superate, le fasi di concentrazioni monopolistica di trust e cartelli nel mondo rivelano come l'espansione economica ha superato i valichi previsti da Marx e ha bypassato il concetto di borghesia nazionale: la Russia deve puntare a diventare la più grande nazione proletaria, baluardo contro il capitalismo. |