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Rivoluzione di ottobre

Arrivati a questo punto, i bolsevichi sono gli eroi della patria, Lenin è tornato e i tempi sono maturi affinché i bolscevichi salgano al potere. Con la Rivoluzione di Ottobre (7 novembre 1917 del nostro calendario), così, fanno irruzione al Palazzo d'Inverno e vengono imprigionati (e successivamente uccisi) i ministri del governo moderato di Kerenskij (quest'ultimo, tuttavia si salva).

Con le elezioni costituenti, tuttavia, Lenin non ha successo in quanto i contadini sono ancora socialisti rivoluzionari. Lenin sostiene che il proletariato sia ancora abituato alle vecchie idee e pertanto confuso, così abolisce le elezioni; per rendersi amici i contadini formalizza la ridistribuzione della proprietà privata. Le banche e le maggiori imprese vengono nazionalizzate.

Viene stabilito un consiglio di commissario del popolo, presieduto da Lenin. Quest'organo è preposto a scrivere la costituzione. Il 24 novembre viene stabilita la Cheka, quella che diventerà poi la polizia sovietica, con il fine di individuare tutti i contro-rivoluzionari. Inizialmente sono tacciati come tali solo i moderati, ma in seguito vengono eliminati anche i non-bolscevichi, e perfino i bolscevichi non d'accordo con Lenin. La Cheka servirà sia ad affermare i bolsevichi che il gruppo che detiene il potere, dando origine al Terrore Rosso.

Nel 1918 la Russia uscì dalla guerra, accettando la Pace di Brest-Litovsk.