Questa è una vecchia versione del documento!
Rivoluzione Industriale
La Rivoluzione Industriale fu un periodo di profondo cambiamento demografico e sociologico in Inghilterra tra il 1770 e il 1850. Essa fu resa possibile principalmente dall'incremento della popolazione inglese (dovuto sia ad un aumento del tasso di natalità che al calo della mortalità), all'estensione dei territori coltivabili (grazie alla bonificazione di territori precedentemente inagibili), all'introduzione di un nuovo sistema di coltivazione (con l'abbandono del maggese) e all'organizzazione della proprietà (recinzioni/enclosures) che favoriva i grandi proprietari. Fu inoltre strumentale il controllo esercitato da Londra sull'intero panorama del commercio globale e in particolare dei proventi dalle attività svolte dalla Compagnia delle Indie Orientale.
Nacque il sistema del commercio triangolare tra l'Inghilterra (tessuti, manufatti in metallo, armi), le coste dell'Africa (schiavi neri) e le colonie inglesi in America (cotone, indaco).
Una delle attività principali dell'Inghilterra era la lavorazione del cotone, che vide più innovazioni tecnologiche: l'introduzione di macchine che aumentavano l'efficacia e l'efficienza del processo produttivo, aumentando l'offerta di cotone lavorato e diminuendone pertanto il costo. Fu migliorato il telaio, con l'aggiunta della spoletta volante, il che rese più efficiente la tessitura, ma era tuttavia necessaria l'introduzione della spinning jenny (macchina per la filatura) per vedere un effettivo aumento dell'efficienza nella tessitura. Per ovviare ai limiti della jenny (la sottigliezza del filo filato) iniziò a diffondersi una nuova macchina, il frame, che tuttavia realizzava prodotti molto grezzi. I due macchinari furono così combinati nel “mulo”, capace di eguagliare la qualità del filato indiano.
Numerosi settori dell'industria e compiti (come i trasporti, il pompaggio dell'acqua, la filatura e la siderurgia) furono rivoluzionati dall'invenzione della macchina a vapore nel 1783 da parte di James Watt.