Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?
Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?
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Opera | |
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Autore | Paul Gauguin |
Datazione | 1897 |
Tecnica | Olio su tela |
Dimensioni | 139×374.5 cm |
Luogo | Museum of Fine Arts, Boston |
Stile | Postimpressionismo, Simbolismo |
Dipinto da Gauguin nel 1898, il quadro Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? è un «testamento artistico» del pittore, composto dopo un tentativo di suicido e in seguito alla morte della figlia Alinne, con cui aveva una relazione epistolare.
Sono rappresentate dodici figure umane e una statua antropomorfa. Sui bordi superiori con fondo dorato sono scritte la data di composizione, la firma e il titolo, quasi a voler rappresentare gli angoli di un affresco rovinato. A sinistra una donna ascolta una signora anziana in posizione quasi fetale, con davanti un uccello. Un bambino mangia una mela vicino a due capre e, ancora più a destra, una figura coglie dei frutti. Due donne discutono sullo sfondo e, all’estremità destra, tre figure femminili osservano un neonato. Il quadro è una rappresentazione della vita partendo dalla vecchiaia e arrivando fino alla giovinezza. L’uomo al centro ricorda le rappresentazioni di Adamo ed Eva, e non è al perfettamente allineato con il centro della composizione. La signora anziana è molto simile alle mummie peruviane, che Gauguin può aver conosciuto da giovane (infatti sua nonna materna era peruviana, e ha trascorso lì la giovinezza).
Il quadro vuole riproporre alcuni tra i più grandi quesiti umani, a cui Gauguin cerca di dare una risposta. Il cane nero a sinistra rimanda al mistero prima della nascita. La popolazione rappresentata non è occidentale, dato che il quadro è stato composto nel 1897 (durante il suo periodo in Polinesia). La statua antropomorfa è un tiki, idolo maori a cui si offrivano sacrifici umani. L’uccello vicino alla signora, secondo l’artista, simboleggia la vanità delle parole. In conclusione, Gauguin apre al simbolismo, in quanto i soggetti rappresentati nelle sue opere richiamano a varie allegorie.