Una domenica pomeriggio sull'isola della Grande-Jatte
Un dimanche après-midi
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Opera | |
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Autore | Georges Seurat |
Datazione | 1883-1885 |
Tecnica | Olio su tela |
Dimensioni | 207.6×308 cm |
Luogo | Chicago, Art Institute, Helen Birch Barlett Memorial Collection |
Stile | Postimpressionismo |
Un dimanche après-midi à l'Île de la Grande Jatte (in italiano Una domenica pomeriggio sull'isola della Grande-Jatte) è un dipinto olio su tela di Seurat. Terminato nel 1885 ed esposto all’ottava mostra degli Impressionisti, esso mostra il significativo distacco dell'arte di Seurat da quella del gruppo nel quale espone.
Il luogo rappresentato è tipico degli Impressionisti: siamo all’isola della Grande-Jatte, non lontano da Parigi, in una domenica pomeriggio. I cittadini sfoggiano il vestito della domenica, e risalta particolarmente la donna sul lato destro, con una gonna («cul de Paris») e una scimmietta al guinzaglio. Un uomo è disteso sul prato in primo piano, e una donna pesca da sola. Sullo sfondo si notano due militari e un trombettista. Al centro del dipinto, una donna si ripara con l’ombrello. La donna a destra vuole rappresentare la borghesia, che sfoggia la moda del tempo, mentre la scimmia al guinzaglio simboleggia le stranezze di questa classe sociale.
La donna solitaria intenta a pescare è oggetto di un gioco di parole francese, forse a “pesca” di uomini. Dal punto di vista tecnico, risulta evidente la tecnica del “divisionismo” o “pointillisme”, tratto dalle scoperte scientifiche sul colore di Chevreul. Secondo il chimico francese, accostando due colori complementari puri si ottiene un colore decisamente più luminoso rispetto al colore ottenuto usato individualmente, grazie al fenomeno della ricomposizione retinica. Il quadro, di conseguenza, è stracolmo di minuscoli puntini (anche la cornice non è esente), e la profondità è dettata dall’uso del colore. Le figure appaiono immobili e quiete, grazie agli studi di Seurat sulle copie d’apres delle “Storie della Croce” di Piero della Francesca. L’arte di Seurat viene criticata da Monet, che definisce l’artista un «piccolo chimico» piuttosto che un artista. Seguendo le tendenze dei postimpressionisti, Seurat si distacca dall’Impressionismo, seguendo il suo percorso di formazione e cercando di dare una nota scientifica al movimento francese nato pochi anni prima.