L'Urlo
Dipinto del 1893 di Munch, l'Urlo fa parte del ciclo “Il fregio della vita”, in particolare della sezione “Paura di vivere”.
Un uomo si trova su un ponte (o nei pressi di un fiordo) a bocca aperta, con le mani quasi a voler coprire le orecchie. Due figure si stanno allontanando dal personaggio in primo piano, mentre il sole rosso domina il paesaggio sottostante, con un fiume (o un’insenatura).
La scena vuole rappresentare il dramma dell’uomo smarrito e solitario mentre affronta le sfide che la vita gli propone (abbandonato dagli uomini), destinato ad essere manipolato dalla natura. Il corpo scheletrico con il volto senza capelli rappresenta forse un periodo di sofferenza anche fisica. Sull’opera è presente anche una citazione dell’autore: “solo un pazzo poteva disegnarlo”, a voler dire che la pittura è una possibile terapia per risolvere i problemi umani.
L’opera è inserita pienamente nel contesto sociale del periodo: la filosofia di Schopenhauer e Kierkegaard influenzano pesantemente il pittore, e anticipa la crisi di inizio secolo per le nuove teorie in ogni branca della scienza. Anticipa i risvolti dell’espressionismo, in quanto le esperienze di vita drammatiche del pittore (come la perdita della madre e della sorella quando era giovane) influenzano la visione del mondo, portando ad una concezione negativa dell’esistenza. Un altro quadro dove si vede la sua filosofia è “Sera nel corso Karl Johann”, simile all’urlo per via della rappresentazione dei volti umani e per gli stati d’animo angosciosi e mossi dipinti.