Vocazione di San Matteo
La Vocazione di San Matteo di Caravaggio rappresenta il momento biblico della chiamata di Matteo tra gli apostoli. Si tratta di un'opera singolare sia per la maestria nell'uso della luce, che per il modo originale di affrontare il tema.
Oltre a creare il senso della profondità in modo incredibilmente vivido, la scelta dello schema di illuminazione racchiude un messaggio simbolico: l'oscurità rappresenta il peccato, che permea l'ambiente del resto difficilmente riconoscibile. Le figure sullo sfondo, intente a contare i soldi, non avvertono nemmeno la presenza di Gesù; ciò sta a simboleggiare la concezione agostiniana della salvezza: con la mancanza di una giustapposizione dell'adesione dell'uomo alla grazia divina non è possibile essere salvati.
Matteo, prima di venire chiamato, era un pubblicano (riscuoteva le tasse); quando gli giunge la notizia è evidente dal suo volto e dal linguaggio para-verbale assunto lo stupore provato.
Allontanandosi dalle rigide convenzioni sulla sacralità di una simile opera, Caravaggio accenna appena l'aureola di Gesù, il che rende la scena quasi un'immagine della vita comune, una raffigurazione più laica e conviviale che sacra. Fu a tale proposito che il committente richiese a Caravaggio di aggiungere la figura di San Pietro.