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 Reinhold, Schulze, Maimon e Beck furono i principali kantiani che per primi fecero critiche al concetto di noumeno. Tutti gli intellettuali tedeschi del periodo sottolineano come la visione di Kant dell'//io// che conosce rappresentando a sé la realtà lasci in sospeso l'indagine sul //noumeno//: non essendo pensabile né scibile, resta come un ostacolo invalicabile ma indefinito al pensiero, ed è dunque lecito pensare che non esista. L'//io penso// kantiano dà una forma alla realtà esterna così da riuscire a conoscerla al meglio in modo oggettivo((Il soggettivismo si unisce all'oggettivismo)). Il soggetto che conosce, ha i propri trascendentali e di conseguenza conosce la realtà.((v. pag. 385 --- l'Infinitizzazione dell'Io)). Reinhold, Schulze, Maimon e Beck furono i principali kantiani che per primi fecero critiche al concetto di noumeno. Tutti gli intellettuali tedeschi del periodo sottolineano come la visione di Kant dell'//io// che conosce rappresentando a sé la realtà lasci in sospeso l'indagine sul //noumeno//: non essendo pensabile né scibile, resta come un ostacolo invalicabile ma indefinito al pensiero, ed è dunque lecito pensare che non esista. L'//io penso// kantiano dà una forma alla realtà esterna così da riuscire a conoscerla al meglio in modo oggettivo((Il soggettivismo si unisce all'oggettivismo)). Il soggetto che conosce, ha i propri trascendentali e di conseguenza conosce la realtà.((v. pag. 385 --- l'Infinitizzazione dell'Io)).
-In Kant, il //noumeno// costituisce il limite della conoscenza dell'Io, che quindi è limitato. Ciò è inaccettabile per la mentalità romantica e proprio questo spinge gli Idealisti a superare il criticismo Kantiano. La stessa passività dell'//Io penso// Kantiano che, tramite i trascendentali, conosce una realtà già data costituisce un limite inaccettabile: per questo gli Idealisti ritengono che l'Io produca attivamente la realtà. +In Kant, il //noumeno// costituisce il limite della conoscenza dell'Io, che quindi è limitato. Ciò è inaccettabile per la mentalità romantica e proprio questo spinge gli Idealisti a superare il criticismo Kantiano. La stessa passività dell'//Io penso// Kantiano che, tramite i trascendentali, conosce una realtà già data costituisce un limite inaccettabile: per questo((//e solo per questo//, come disse HannaH)) gli Idealisti ritengono che l'Io produca attivamente la realtà. 
  
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