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 Per avere la certezza che quanto derivato scientificamente sia vero, Kant si avvale dell'//Io penso//: tutta l'attività che l'intelletto fa sui dati provenienti dall'esperienza. La garanzia della scientificità della conoscenza sta proprio nell'attività dell'io che sfrutta gli Universali per trarre conclusioni. Tutti gli uomini si servono degli stessi giudizi e delle stesse categorie (i.e. degli stessi trascendentali) nel processo scientifico; è innata la capacità di usare l'intelletto attivo, detta //**<color #c8bfe7>schematismo dell'intelletto</color>**//. Non esiste soggettività negativa, ma solo soggettività positiva, e se si parte da una base empirica e si hanno gli stessi trascendentali di ogni altro uomo si arriverà alla stessa legge scientifica. L'unitarietà della coscienza non è riproduttiva, ma produttiva, e la produzione dipende dall'ambito (es. principi matematici o dinamici). Per avere la certezza che quanto derivato scientificamente sia vero, Kant si avvale dell'//Io penso//: tutta l'attività che l'intelletto fa sui dati provenienti dall'esperienza. La garanzia della scientificità della conoscenza sta proprio nell'attività dell'io che sfrutta gli Universali per trarre conclusioni. Tutti gli uomini si servono degli stessi giudizi e delle stesse categorie (i.e. degli stessi trascendentali) nel processo scientifico; è innata la capacità di usare l'intelletto attivo, detta //**<color #c8bfe7>schematismo dell'intelletto</color>**//. Non esiste soggettività negativa, ma solo soggettività positiva, e se si parte da una base empirica e si hanno gli stessi trascendentali di ogni altro uomo si arriverà alla stessa legge scientifica. L'unitarietà della coscienza non è riproduttiva, ma produttiva, e la produzione dipende dall'ambito (es. principi matematici o dinamici).
  
-Nessuna conoscenza a priori, ossia al di fuori della realtà fenomenica, è possibile: sono a priori solo i trascendentali. L'//arké// o, come definito da Kant, il //noumeno// (la cosa pensabile) non si può conoscere mai perché gli uomini non sono dotati di intuizione intellettuale, solo quella sensibile. Il //noumeno// va ben oltre il fenomeno e diventa quindi il limite irraggiungibile di tutto lo scibile, un'illusione della ragione.+Nessuna conoscenza a priori, ossia al di fuori della realtà fenomenica, è possibile: sono a priori solo i trascendentali. L'//arké// o, come definito da Kant, il //noumeno// (la cosa non pensabile) non si può conoscere mai perché gli uomini non sono dotati di intuizione intellettuale, solo quella sensibile. Il //noumeno// va ben oltre il fenomeno e diventa quindi il limite irraggiungibile di tutto lo scibile, un'illusione della ragione.
  
 Nella concezione gnoseologica di Kant, l'Io che conosce è al centro (non più il dato empirico) ed è il legislatore della natura. È questa la //**<color brown>Rivoluzione Copernicana</color>**//, in cui cambia il centro del mondo sensibile, ora residente nel conoscitore. Siccome la metafisica tratta della cosa in sé, in questa nuova concezione non è più possibile come scienza. Nella concezione gnoseologica di Kant, l'Io che conosce è al centro (non più il dato empirico) ed è il legislatore della natura. È questa la //**<color brown>Rivoluzione Copernicana</color>**//, in cui cambia il centro del mondo sensibile, ora residente nel conoscitore. Siccome la metafisica tratta della cosa in sé, in questa nuova concezione non è più possibile come scienza.