filosofia:leibniz

Leibniz

Ritratto di Gottfried Wilhelm von Leibniz conservato presso la Biblioteca regionale di Hannover.

Dio ha scelto per noi il migliore dei mondi

Gottfried Wilhelm von Leibniz fu un filosofo e scienziato poliedrico tedesco.

Le sue opere più significative sono La Monadologia e I saggi di Teodicea.

Secondo Leibniz, il mondo non è geometricamente determinato1), ma è comunque libero. Esiste comunque un ordine interno che è quello dato da Dio: ciò conferisce all'uomo la sua libertà. In Dio coincidono le tre facoltà mentali:

  1. Intelletto
  2. Volontà
  3. Potenza

Leibniz propone una “combinazione” di mondo: il mondo segue l'ordine scelto da Dio, ma non in modo meccanico/deterministico. L'uomo non è consapevole della scelta, ed è libero di scegliere la propria strada (libero arbitrio) ma Dio sa già cosa sceglierà. Non è filosofia cristiana, ma ispirata da Dio.

Come accennato, viene fatta salva la libertà di azione dell'uomo, ma Dio si riserva di dare una certa “inclinazione” al mondo verso di sé, ossia verso il progetto di mondo che ha selezionato.

  • Per Spinoza l'ordine univoco e necessario coincide con Dio.
  • Per Leibniz l'ordine è contingente2) ma non necessario, frutto di una scelta da parte di Dio del mondo ideale per la vita e la libertà dell'uomo. La scelta non è necessitata: ci potevano essere tanti altri mondi, di cui Dio ne ha scelto uno.

Le verità di ragione, riprese dalla filosofia aristotelica, sono proposizioni vere in sé per sé: in esse il soggetto si identifica con il predicato. Esse non aggiungono nozioni alla conoscenza, ma esaltano la perfezione del ragionamento sic et sempliciter, e pertanto sono innate.3). Queste verità si sostanziano tramite l'esperienza, con le cosiddette verità di fatto.

Visto che non si riferiscono al nostro mondo sensibile, sono oscure.

Esempi

  • Il cubo ha sei facce
  • Il sole è luminoso
  • Il triangolo ha tre lati
  • Una penna è una penna

Le verità di fatto sono quelle acquisite tramite l'esperienza, che ci consentono di comprendere il funzionamento della natura. Sono in grado di dare un surplus di significato gnoseologico alla ragione.

Le verità di fatto coincidono con il concetto di ricerca della ragion sufficiente: esso dà la ragione sufficiente di esistenza di una sostanza. A sua volta la ragione sufficiente spiega l'esistenza di un qualcosa, ovvero la sua causa. La prima e più significativa delle cause è il fine della sostanza stessa: Dio.

Ogni sostanza individuale (i.e. ogni “cosa”) ha in sé la ragione della propria esistenza (principio di ragione esistente). Ogni suo attributo è tratto tuttavia dall'esperienza.

Dio crea l'ordine dell'Universo, contenente tante cose, che trovano in lui la loro ragion sufficiente.

Secondo Leibniz, in natura non ci sono mai “salti”: questo vuol dire che per passare dal più piccolo al più grande o viceversa è necessario attraversare infiniti gradi intermedi. Ciò si traduce nella legge della continuità, che nega la discretezza del mondo.

La forza (in un'accezione spirituale) è vista come la vera realtà dei corpi–non più il loro movimento4). Ciò costituisce una fusione del mondo spirituale (res cogitans) al mondo fisico (res extensa). Tutto ciò che vediamo avvenire nel mondo avviene per una causa finale, essendo tutto spirito e forza, ed essendo il mondo fisico un aspetto di quello spirituale.

Le sostanze individuali precedentemente citate sono interpretabili come monadi. Una monade è una sostanza primigenia che racchiude sia l'aspetto fisico che quello spirituale della sostanza. Sono “ambienti chiusi”, privi di sbocchi sull'esterno. Pertanto, per spiegare l'ingresso delle verità di ragione nelle monadi deve avvalersi della teoria delle isole.

Due monadi si differenziano sempre l'una dall'altra, se non altro per la loro diversa posizione nello spazio. La comunicazione tra monadi avviene tramite la facoltà di rappresentarsi, spiritualmente e fisicamente. La monade è dunque un “centro attivo di rappresentazione”, ossia un micro-universo spirituale a sé stante. I due modi in cui le monadi vengono rappresentate sono la percezione e la predizione; queste due sono legate dalla appercezione (consapevolezza di questi due modi di rappresentare).

Esiste una gerarchia tra le monadi: ad esempio Dio è la più importante di tutte le monadi.

  • Materia prima: potenza passiva che vi è nelle monadi
  • Materia seconda: aggregato delle monadi

Il corpo degli uomini e degli animali è un aggregato di monadi (gli organi) tenuti assieme da una singola monade superiore (anima). La monade corpo, per comunicare con la monade spirito ha più possibilità:

  1. Filosofia volgare: la monade spirituale influenza la monade corpo come due orologi col pendolo si influenzano reciprocamente (viola il principio di incomunicabilità delle monadi)
  2. Cause occasionali: la monade spirituale e la monade fisica vengono tenute in sincronia come due orologi rotti che sono costantemente allineati da un orologiaio (introduce un «deus ex machina»)
  3. Armonia prestabilita: I due orologi sono già muniti di una perfetta sincronia che mantengono — sostenuto da Leibniz

Nell'ultimo caso la monade corpo e la monade spirito sono armonizzate alla nascita; le due monadi rimangono indipendenti ma sono sincronizzate tra loro.

Noi non abbiamo al nostro interno tutte le idee, ma all'interno della nostra mente abbiamo già la possibilità e le predisposizioni a crearci le idee (altrimenti nella mente non ci sarebbe spazio per tutte le idee). Questa concezione tende all'empirismo.

Nei saggi della Teodicea si interroga su come il mondo sia il migliore di quelli possibili pur esistendo in esso il male. Per Leibniz il male è diviso in:

  • Morale: peccato originale (presente nel corpo alla nascita)
  • Fisico: deriva dal male metafisico e morale
  • Metafisico: commesso all'esistenza (se noi esistiamo, esistiamo in quanto esseri finiti e quindi imperfetti)

La questione del male si articola nella cosiddetta “Regola del meglio”: Dio è infinitamente buono, e in quanto tale vorrebbe il bene assoluto. Ma con il bene assoluto verrebbe meno il libero arbitrio dell'uomo, poiché le azioni dell'uomo sarebbero in tal caso vincolate al bene assoluto, ma l'uomo in quanto imperfetto sceglie anche ciò che non è il bene assoluto. La possibilità che l'uomo possa peccare viene necessariamente contemplata nel mondo scelto da Dio affinché esso sia compatibile con il libero arbitrio umano.


1)
Critica a Spinoza
2)
Eventuale, accidentale
4)
come invece era in Cartesio
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  • Ultima modifica: 2021/05/30 16:32
  • da alex2003super