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Nietzsche
Friedrich Wilhelm Nietzsche (1844-1900) fu un filosofo tedesco che ebbe un profondo impatto sulla storia intellettuale moderna. Spesso viene associato al nazismo: fu infatti promotore di un super-individuo (superuomo/oltreuomo, Übermensch) che ha le caratteristiche di un uomo eccellente come descritto dall'ideologia del Führer; tuttavia, la sua filosofia non è politica, Nietzsche non ha mai parlato di forme di Stato, non ha proposto l'autoritarismo e si è occupato esclusivamente della condizione dell'uomo. Le sue soluzioni ai problemi hanno tuttavia come conseguenza il regime. Il reale problema di Nietzsche fu la sorella Elisabeth, che aveva una chiara impronta antisemita, ma Nietzsche era contrario all'antisemitismo e litigò anche con sua sorella per questo. Dopo la sua morte, la sorella che riorganizzò i suoi appunti, creo gli archivi e si fece aiutare da Peter Gast a pubblicare l'opera La volontà di potenza (di notevole successo) fece risultare Nietzsche come ideologicamente affine al nazismo. Peter Gast
Vita e opere
Nasce a Röcken, città con pochi sbocchi, presso una famiglia protestante estremamente conservatrice, vide sempre nel padre la figura del “pastore”1) prevalere sul ruolo di padre, e continuò a chiamarlo «pastore» anche dopo la morte. Nietzsche si trasferisce a Naumburg, e con il cambio di vita conseguente vede un intensificazione della propria educazione religiosa. L'infanzia di Nietzsche è dunque totalmente repressa, e l'unica strada che gli si apre davanti sono gli studi di teologia. A Lipsia viene in contatto con vari tipi di intellettuali, non solo quelli che si occupano di teologia, ma in generale tutti quelli che si occupano di cultura (es. filologi, esperti di letteratura classica greca e romana), e ciò è visibile nel primo periodo del suo pensiero. Nel 1865 mentre si trova a Lipsia si reca in gita a Colonia con degli amici, in un luogo dove vi erano le prostitute. Si sente da un lato attratto e dall'altro repulso, ma in questa «casa di tolleranza»2) si reca con l'intenzione. Contrae una malattia venerea degenerativa (sifilide/lue), che può potenzialmente portare alla follia, ma sarà «grazie» a questa malattia che probabilmente le opere di Nietzsche avranno un successo sempre maggiore, in particolare le ultime, pubblicate verso la fine della sua vita.
Le opere che Nietzsche maggiormente apprezza sono quelle della letteratura classica (soprattutto le tragedie greche) e Schopenhauer – Il mondo come volontà e rapprsentazione. Per il suo interesse per la letteratura greca ottiene una cattedra di lingua greca a Basilea, dove entra in contatto con molti filosofi, e anche con Wagner. L'incontro con il compositore lo segna profondamente: l'impetuosità dei componimenti di Wagner delineerà il suo pensiero filosofico. Egli si reca spesso in campagna da Bayreuth, lo va a trovare, diventano grandi amici e Nietzsche apprezza particolarmente L'anello dei Nibelunghi, finché il filosofo non si distacca da Wagner, ritenendo le sue successive opere ripetitive una “musica di maniera”, e si affranca al compositore Peter Gast; sarà quest'ultimo a rimaneggiare la sua opera dopo la morte e assistere la sorella nella pubblicazione. In seguito Nietzsche frequenta anche Paul Ree, e Lou Andreas-Salomé; quest'ultima, ballerina ebrea di origine probabilmente russa, che si occupa anche di sedute spiritiche ed esoterismo, è una donna estremamente colta, e Nietzsche se ne innamora; l'amore non è corrisposto, ma Paul Ree, Lou Andreas-Salomé e Nietzsche si frequentano come amici in una sorta di menage a trois. Per la Salomé, Nietzsche litigò a lungo con la madre e la sorella3) e anche una volta scoperto che la stessa era in realtà innamorata di Paul Ree, il filosofo continuò a difenderla. La profonda delusione per l'amore, che lo porterà a vedere Paul Ree come un parassita, metterà in mostra in Nietzsche sempre più segni di squilibrio; è un momento di grande produzione: realizza una serie di produzioni tra cui Gaia scienza (1882), Così parlò Zarathustra, Al di là del bene e del male e una serie di libercoli.
A Torino, Nietzsche ha il famoso «episodio del cavallo»: vede una carrozza trasportata da un cavallo e il cocchiere che frusta il cavallo. Dispiaciuto per la frustrazione del cavallo, litiga e aggredisce il cocchiere. A quel punto la sorella viene chiamata per tenerlo in custodia, riconosciuta la sua condizione di follia. Nietzsche inizia a scrivere a tutti i suoi conoscenti e le varie autorità artistiche una serie di «biglietti della follia» fa giungere la voce ad Elisabeth, che assieme all'amico Overbeck lo porta presso una clinica a Basilea, dove vede un peggioramento. Il marito di Elisabeth muore suicida in Paraguay e lei si occupa esclusivamente del fratello.
Le opere più significative sono:
- La nascita della tragedia dallo spirito della musica, ovvero grecità e pessimismo (1872) — periodo di amicizia con Wagner
- Considerazioni inattuali → la più famosa: Sull'utilità e sul danno della storia per la vita — dopo l'abbandono di Wagner
- Gaia scienza (1882) — periodo “illuministico”
- Così parlò Zarathustra (1883)
- Al di là del bene e del male
Filosofia
Il vero elemento originario nella nascita della vita è il dionisiaco, in contrapposizione all'apollineo: la prevalenza dell'elemento passionale su quello razionale. L'apollineo, rispetto al dionisiaco, vi ha tarpato le ali, regolando l'elemento irrazionale con la razionalità, offrendo uno sviluppo di civiltà assolutamente sottodimensionato rispetto a ciò che l'uomo poteva diventare, dandoci una vita da schiavi, da succubi, persone che non sanno godere di loro stessi e della loro umanità, ma che si trovano costretti a razionalizzare ogni cosa. È un uomo generalmente migliore quello che esce dalla civilizzazione a causa dell'apollineo, ma nella civiltà contemporanea (specie quella tedesca) si vedono tracce di ritorno del dionisiaco (es. musica di Wagner, con il trionfo di passioni rappresentato in musica, la filosofia di Schopenhauer, segno che il dionisiaco stia per ritornare).
È così che a questo punto bisogna tornare allo scoppio delle passioni, per comprendere come e quando l'apollineo ha sottomesso il dionisiaco. Per fare ciò, Nietzsche si rifà alla tragedia greca di Sofocle, Eschilo ed Euripide. In tutti e tre è presente l'elemento del coro, che vi è anche nelle commedie: essa è preventivata; generalmente serve come commento dell'azione scenica, o può anche essere un'esplicitazione delle passioni (grande dolore, felicità, il trionfo dello spirito ecc.), e può anche essere la voce dell'autore. Come elemento primigenio nel coro di Sofocle ed Eschilo, Nietzsche individua l'esclusiva presenza del dionisiaco; Euripide, tragediografo filosofo, in seguito denatura il coro portandolo nell'ambito apollineo della ragione.
Nasce dunque la filosofia, regno della ragione, che con Socrate propone una dimensione spirituale in cui realizzarci, diversa dal corpo. La nascita della filosofia più nota coincide con la morte dell'uomo vero. La parte del mito, delle cosmogonie e dei riti orfici costituivano tuttavia una tradizione filosofica che traspare dalle opere di questi tragediografi.
Con il passaggio del tempo vediamo la progressiva aggiunta di sovrastrutture alla nostra natura, e uno stolto ottimismo nel miglioramento della nostra condizione. Uno degli aspetti abbandonati subito è il pessimismo di Schopenhauer; l'uomo è protagonista della natura e la usa in maniera sensibile, come fa un animale che regna sugli altri.
Le fasi del pensiero di Nietzsche sono:
- Scritti giovanili / schopenhaueriano
- La nascita della tragedia
- Considerazioni inattuali (4 parti, scritto di passaggio tra il primo e il secondo gruppo)
- Periodo illuministico
- Umano troppo umano
- La gaia scienza4)
- Scritti del meriggio
- Così parlo Zarathustra
- Scritti del tramonto
- Al di là del bene e del male