Entrambe le parti precedenti la revisione Revisione precedente Prossima revisione | Revisione precedente |
italiano:ungaretti [2022/04/29 07:24] – alex2003super | italiano:ungaretti [2022/06/13 07:54] (versione attuale) – [Il dolore] tiziano_zucchetti |
---|
| |
D'Annunzio, nel parlare di superuomo, si poneva come modello, mentre Ungaretti separa il suo vissuto dalla poetica: egli fornisce un'esperienza simbolica, non perché la sua esistenza debba essere un modello, ma poiché in essa riconosce tratti della strada comune a tutti gli uomini. Ungaretti è assai religioso, e sarà sempre ottimista, fiducioso nella possibilità di trovare una via. | D'Annunzio, nel parlare di superuomo, si poneva come modello, mentre Ungaretti separa il suo vissuto dalla poetica: egli fornisce un'esperienza simbolica, non perché la sua esistenza debba essere un modello, ma poiché in essa riconosce tratti della strada comune a tutti gli uomini. Ungaretti è assai religioso, e sarà sempre ottimista, fiducioso nella possibilità di trovare una via. |
| |
| ===== Porto Sepolto ===== |
| |
La prima raccolta di poesie è //Porto Sepolto// (1916). Esse hanno in comune l'uso estremo della analogia: le poesie sono tutte sintetiche (soprattutto nel primo periodo) e l'analogia le unisce. Il collegamento che crea l'analogia è soggettivo, non facilmente riconoscibile. Questo modo di fare poesia diventa metodo. La poesia di Ungaretti non è comprensibile senza tutta la ricerca sull'analogia da parte di decadenti, futuristi e crepuscolari. Con "Porto Sepolto" Ungaretti si riferisce al porto di Alessandria d'Egitto, che è stata distrutta nel VII sec. a.C., e che aveva saputo da amici giacere sotto il mare. Il poeta, come se fosse un <<sub>>, si immerge nell'abisso della propria coscienza e riporta alla luce i segreti che ha visto. La poesia diventa così illuminazione. | La prima raccolta di poesie è //Porto Sepolto// (1916). Esse hanno in comune l'uso estremo della analogia: le poesie sono tutte sintetiche (soprattutto nel primo periodo) e l'analogia le unisce. Il collegamento che crea l'analogia è soggettivo, non facilmente riconoscibile. Questo modo di fare poesia diventa metodo. La poesia di Ungaretti non è comprensibile senza tutta la ricerca sull'analogia da parte di decadenti, futuristi e crepuscolari. Con "Porto Sepolto" Ungaretti si riferisce al porto di Alessandria d'Egitto, che è stata distrutta nel VII sec. a.C., e che aveva saputo da amici giacere sotto il mare. Il poeta, come se fosse un <<sub>>, si immerge nell'abisso della propria coscienza e riporta alla luce i segreti che ha visto. La poesia diventa così illuminazione. |
| |
Un'altra caratteristica del lessico è il monolinguismo: non vi sono squilibri tra i diversi registri lessicali, o termini aulici; non c'è <<tempo>> di dare sfumature dialettali al linguaggio: esso non è ricercato, ed è esclusivamente funzionale alla rappresentazione dell'attimo. La parola non è apprezzata per la sua musicalità, ma per l'efficacia e la precisione con cui svolge la sua funzione. | Un'altra caratteristica del lessico è il monolinguismo: non vi sono squilibri tra i diversi registri lessicali, o termini aulici; non c'è <<tempo>> di dare sfumature dialettali al linguaggio: esso non è ricercato, ed è esclusivamente funzionale alla rappresentazione dell'attimo. La parola non è apprezzata per la sua musicalità, ma per l'efficacia e la precisione con cui svolge la sua funzione. |
| |
| La poesia di Ungaretti è autobiografica: data tutte le poesie individualmente. L'esperienza autobiografica viene universalizzata. |
| |
| ==== Allegria ==== |
| |
| Conclusosi //Porto Sepolto//, nel '19 raccoglie le altre poesie, assieme a quelle di //Porto Sepolto// nell'edizione ampliata intitolata //Allegria di Naufragi//((il titolo suona come un ossimoro, in un rimando a Leopardi)): il naufrago perde tutte le sue certezze del mondo, scava nell'abisso del mare e porta la gioia della scoperta. Nel '31 rinomina e ripubblica estesa la raccolta con il titolo //Allegria//, mostrando un processo positivo di fiducia nel genere umano, testimoniando la volontà di descrivere il momento in cui si ha l'illuminazione. Una parte significativa di queste poesie è ispirata alla battaglia sul Carso. |
| |
| ==== Struttura ==== |
| |
| La poesia presenta cinque sezioni: |
| - //Ultime// (le poesie giovanili, quelle più antiche che poi scarta) |
| - //Porto Sepolto// |
| - //Naufragi// |
| - //Girovago// |
| - //Prime// |
| |
| I temi sono legati alla vita: l'infanzia e la giovinezza dell'autore non sono condivise dai lettori italiani, e descrive i colori, i suoni e i profumi di una terra per cui prova nostalgia. Procedendo per la raccolta approfondisce vari nuclei tematici, tra cui quello del nomadismo (l'assenza di una patria). In Italia torna per andare in guerra; i grandi temi che si sviluppano dall'infanzia sono: |
| - avere/non avere una patria |
| - trovare una patria dentro alla guerra |
| * precarietà dell'esistenza |
| * attaccamento alla vita -> solo nel momento in cui si ha paura di morire si è attaccati all'esistenza |
| - il viaggio -> motivo presente da Petrarca come simbolo della vita umana |
| |
| ==== Commiato ==== |
| |
| Ettore Serra era un editore, una figura amichevole. La poesia diviene il mondo, l'umanità: definisce il senso di stare al mondo, il nostro essere uomini. |
| |
| ===== Sentimento del tempo ===== |
| |
| //Sentimento del Tempo// (1933), due anni dopo l'ultima edizione della sua precedente lirica (//Allegria//), è una nuova raccolta di poesie. <<Sentimento del tempo>> indica un modo di percepire il tempo, che viene interpretato come flusso, continua durata in cui le cose nascono, si sviluppano e si distruggono. Il sentimento centrale è lo scorrere della vita, e la vita che sulla Terra ha una durata viene contrapposta all'eternità dell'Universo, senso dell'eterno, per l'uomo irraggiungibile. L'idea del ciclo delle cose in Sentimento del Tempo trova il suo simbolo in Roma: l'autore vi aveva speso molto tempo, e lo trova come l'esempio ideale del ciclo di monumenti che vedono la gloria in un periodo storico e un rivolgimento politico che li riducono a nulla. L'autore gira dunque per Roma e rievoca vari momenti, non solo nella storia dell'Impero Romano, ma passando anche per il Barocco((tema caro ai decadenti)), ed emerge un senso di decadimento e il senso della morte. Vengono citate varie divinità, tra cui in particolare Crono, dio del tempo, a cui è dedicata la poesia <<Fine di Crono>>. |
| |
| È una raccolta molto più tradizionale di quella precedente: i versi che prima mancavano di metrica tradizionale e punteggiatura ora riacquistano l'endecasillabo e i segni di punteggiatura, ritornando almeno apparentemente nei modelli della lirica italiana. |
| |
| ===== Il dolore ===== |
| |
| Dal '33 fino alla fine della guerra scrive varie poesie. Dal '36 al '42 è a São Paulo del Brasile. Nel '47 pubblica //Il dolore//: esprime la sofferenza di chi ha vissuto la guerra e ne ha subito le conseguenze, compresa a livello personale la morte del fratello, a cui dedica //Tutto ho perduto//. |
| ===== La terra promessa ===== |
| |
| Parla di Enea e Didone |
| |
| ===== Vita di un uomo ===== |
| |
| Nel 1969 raccoglie tutte le poesie, da Porto Sepolto fino alla sua ultima opera. Muore un anno dopo, nel 1970. |
| ===== LISTA TESTI ===== |
| |
| * 223 |
| * 235 |