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Verismo
Come rispettivamente in Francia sono Taine e Zola, nel Verismo italiano Capuana è il teorico, Verga è il poeta: Capuana si stacca dal verismo francese, mostrando una mancanza di fiducia nella scienza e nello Stato italiano. Capuana afferma che il determinismo francese non produce letteratura; si rifiuta di produrre un «documento» non artistico, e del verismo mantiene la forma del romanzo sperimentale e l'eclissi d'autore, facendo apparire la storia come “fatta da sé” senza un narratore onniscente, che spieghi la situazione.
Verga vede il progresso come una «fiumana», che travolge tutto; il progresso, che porta molti a compiere un'ascesa sociale, viene descritto mediante la sprezzatura aristocratica di Verga per il denaro (v. La Roba). Ha molto timore dei cambiamenti sociali, paura individuale e collettiva.