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Linea 4: Linea 4:
  
 Forse Paolino era il prefetto dell’annona. Forse Paolino era il prefetto dell’annona.
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 +==== LEGENDA ====
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 +> Costruzione
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 +<color #6600cc>Traduzione</color>
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 +  * //Grammatica// -> spiegazione
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 +Commento
  
 ===== Capitolo 1 ===== ===== Capitolo 1 =====
Linea 20: Linea 30:
 > Nec huic publico malo, ut optinantur, tantum turba et imprudens vulgus ingemuit, hic affectus evocavit querelleas quoque clarorum virorum. Inde est illa exclamatio, maximi medicorum, vitam esse brevem, longam artem. > Nec huic publico malo, ut optinantur, tantum turba et imprudens vulgus ingemuit, hic affectus evocavit querelleas quoque clarorum virorum. Inde est illa exclamatio, maximi medicorum, vitam esse brevem, longam artem.
  
-<color #fff200>Né di questo male pubblico(/comune), come si ritiene, si è lamentato solo il popolo e il volgo ignorante. Questa sensazione ha causato le lamentele anche di uomini famosi. Da qui c’è la famosa frase del più grande dei medici “la vita è breve, l’arte è lunga”.</color>+<color #6600cc>Né di questo male pubblico(/comune), come si ritiene, si è lamentato solo il popolo e il volgo ignorante. Questa sensazione ha causato le lamentele anche di uomini famosi. Da qui c’è la famosa frase del più grande dei medici “la vita è breve, l’arte è lunga”.</color>
  
   * //turba// -> soggetto   * //turba// -> soggetto
Linea 28: Linea 38:
 > Inde est lis Aristotelis exigentis com natura rerum minime conveniens sapienti viro. Illam tantum indulsisse aetatis animalibus ut educerent quina aut dena saecula, homini genito in tam multa hac mania stare terminum tanto citeriorem > Inde est lis Aristotelis exigentis com natura rerum minime conveniens sapienti viro. Illam tantum indulsisse aetatis animalibus ut educerent quina aut dena saecula, homini genito in tam multa hac mania stare terminum tanto citeriorem
  
-<color #fff200>Da qui c’è la discussione di Aristotele che discute riguardo alla natura delle cose, (contesa) che poco si addice a un uomo saggio. Che quella è stata tanto indulgente nei confronti degli animali, tanto che loro possono vivere cinque o dieci generazioni. All’uomo nato per così tante e grandi cose sta un termine di vita tanto inferiore.</color>+<color #6600cc>Da qui c’è la discussione di Aristotele che discute riguardo alla natura delle cose, (contesa) che poco si addice a un uomo saggio. Che quella è stata tanto indulgente nei confronti degli animali, tanto che loro possono vivere cinque o dieci generazioni. All’uomo nato per così tante e grandi cose sta un termine di vita tanto inferiore.</color>
  
   * //lis// -> soggetto   * //lis// -> soggetto
Linea 43: Linea 53:
 > Non habemus exiguum temporis, sed perdidimus multum. Est data vita satis longa et large in consummationem maximarum rerum, si conlocaretur tota bene. Sed ubi diffluit per luxum hac negligentiam ubi impenditur nulli bonae rei demum ultima neessitate cogente, sentimus ire quam non intelleximus transisse. > Non habemus exiguum temporis, sed perdidimus multum. Est data vita satis longa et large in consummationem maximarum rerum, si conlocaretur tota bene. Sed ubi diffluit per luxum hac negligentiam ubi impenditur nulli bonae rei demum ultima neessitate cogente, sentimus ire quam non intelleximus transisse.
  
-<color #fff200>Non abbiamo poco tempo ma ne perdiamo molto. Ci è stata data una vita abbastanza lunga e [ci è stata data in abbondanza] per la realizzazione delle imprese più grandi. Se viene impiegata tutta bene ma se viene consumata nel lusso e nella pigrizia, se viene spesa per nessuna attività valida, alla fine, sotto la spinta dell’estrema necessità ci accorgiamo che è passata quella vita che non abbiamo capito che se ne andava.</color>+<color #6600cc>Non abbiamo poco tempo ma ne perdiamo molto. Ci è stata data una vita abbastanza lunga e [ci è stata data in abbondanza] per la realizzazione delle imprese più grandi, se viene impiegata tutta benema se viene consumata nel lusso e nella pigrizia, se viene spesa per nessuna attività valida, alla fine, sotto la spinta dell’estrema necessità ci accorgiamo che è passata quella vita che non abbiamo capito che se ne andava.</color>
  
   * //demum// -> avverbio   * //demum// -> avverbio
Linea 58: Linea 68:
 > Est ita: non accipimus brevem vitam, sed fecimus, nec sumus inopes eius sed prodigi. Sicut ample et rege opes ubi pervenerunt ad maulum domem, momento dissipantur, at quamvis modice si bono custodi tradite sunt, crescunt usu: ita nostra aetas multum patet disponenti bene. > Est ita: non accipimus brevem vitam, sed fecimus, nec sumus inopes eius sed prodigi. Sicut ample et rege opes ubi pervenerunt ad maulum domem, momento dissipantur, at quamvis modice si bono custodi tradite sunt, crescunt usu: ita nostra aetas multum patet disponenti bene.
  
-<color #fff200>È così: non riceviamo una vita breve, ma la facciamo tale, e non siamo poveri di lei ma siamo prodighi. Come le ricchezze grandi e regali quando sono giunte ad un cattivo padrone vengono dissipate in un momento, mentre invece quelle modeste se sono affidate a un buon custode crescono con l’investimento, così la vita nostra si estende molto per chi la gestisce bene.</color>+<color #6600cc>È così: non riceviamo una vita breve, ma la facciamo tale, e non siamo poveri di lei ma siamo prodighi. Come le ricchezze grandi e regali quando sono giunte ad un cattivo padrone vengono dissipate in un momento, mentre invece quelle modeste se sono affidate a un buon custode crescono con l’investimento, così la vita nostra si estende molto per chi la gestisce bene.</color>
  
 ===== Capitolo 2 ===== ===== Capitolo 2 =====
Linea 64: Linea 74:
 > Quid querimur de natura rerum? Illa gessit se benigne: vita, si scias uti, est longa. At alium tenet avaritia insatiabilis; alium operosa sedulitas in supervacuis laboribus; alius madet vino, alius torpet inertia; alium ambitio semper suspensa ex alienis iudiciis defetigat. Alium cupiditas praeceps mercandis circa omnis terras, omnia maria, ducit spe lucri. > Quid querimur de natura rerum? Illa gessit se benigne: vita, si scias uti, est longa. At alium tenet avaritia insatiabilis; alium operosa sedulitas in supervacuis laboribus; alius madet vino, alius torpet inertia; alium ambitio semper suspensa ex alienis iudiciis defetigat. Alium cupiditas praeceps mercandis circa omnis terras, omnia maria, ducit spe lucri.
  
-<color #fff200>Perché ci lamentiamo della natura delle cose? Lei si è comportata in modo benevolo la vita è lunga se la sai usare. Ma l’uno lo trattiene un’avidità insaziabile; un altro un frenetico attivismo in fatiche inutili. Un altro è gonfio di vino. Un altro intorpidisce nella pigrizia. Un altro ancora un’ambizione sempre soggetta ai giudizi altrui lo sfianca. Un altro una brama fortissima(/sfrenata) di commerciare attorno a tutte le terre e a tutti i mari lo trascina con la speranza di guadagno.</color>+<color #6600cc>Perché ci lamentiamo della natura delle cose? Lei si è comportata in modo benevolo. La vita è lunga se la sai usare. Ma l’uno lo trattiene un’avidità insaziabile; un altro un frenetico attivismo in fatiche inutili. Un altro è gonfio di vino. Un altro intorpidisce nella pigrizia. Un altro ancora un’ambizione sempre soggetta ai giudizi altrui lo sfianca. Un altro una brama fortissima(/sfrenata) di commerciare attorno a tutte le terre e a tutti i mari lo trascina con la speranza di guadagno.</color>
  
   * //quid// -> interrogativa diretta   * //quid// -> interrogativa diretta
Linea 73: Linea 83:
 > Quosdam torquet cupido militiae numquam non anxios intentos aut alienis periculus aut suis; sunt quos ingratus cultus superiorum consumat voluntaria servitute. Multos detinuit aut affectatio alienae fortunae (//formae//) aut querella suae. Plerosque iactavit per nova consilia vaga et inconstans et sibi displicens levitas, nihil certum sequentis. > Quosdam torquet cupido militiae numquam non anxios intentos aut alienis periculus aut suis; sunt quos ingratus cultus superiorum consumat voluntaria servitute. Multos detinuit aut affectatio alienae fortunae (//formae//) aut querella suae. Plerosque iactavit per nova consilia vaga et inconstans et sibi displicens levitas, nihil certum sequentis.
  
-<color #fff200>Alcuni li tormenta la passione della vita militare, sempre intenti o ai pericoli degli altri, o ansiosi per i propri; ce ne sono alcuni che un ingrato ossequio verso i superiori consuma in una volontaria schiavitù. Molti li tiene prigionieri o li invidia per la sorte altrui o il lamento per il proprio. Molti ancora li sospinge verso progetti sempre nuovi una leggerezza mutevole, incostante e scontenta di sé, facendogli inseguire nessuna meta.</color>+<color #6600cc>Alcuni li tormenta la passione della vita militare, sempre intenti o ai pericoli degli altri, o ansiosi per i propri; ce ne sono alcuni che un ingrato ossequio verso i superiori consuma in una volontaria schiavitù. Molti li tiene prigionieri o li invidia per la sorte altrui o il lamento per il proprio. Molti ancora li sospinge verso progetti sempre nuovi una leggerezza mutevole, incostante e scontenta di sé, facendogli inseguire nessuna meta.</color>
  
   * //sequentis// -> participio presente   * //sequentis// -> participio presente
Linea 80: Linea 90:
 > Quibusdam placet nihil quo derigant cursum, sed fata deprendunt marcentes oscitantisque, adeo ut non dubitem esse verum quod dictum est apud maximum poetarum more oraculi. Est exigua pars vitae qua vivimus. Ceterum quidem omne spatium non est vita sed tempus. Vitia urgent urgent et circumstant undique, nec sinunt resurgere at attollere oculos indispectum veri, et premunt et immersos et infixos in cupiditatem. > Quibusdam placet nihil quo derigant cursum, sed fata deprendunt marcentes oscitantisque, adeo ut non dubitem esse verum quod dictum est apud maximum poetarum more oraculi. Est exigua pars vitae qua vivimus. Ceterum quidem omne spatium non est vita sed tempus. Vitia urgent urgent et circumstant undique, nec sinunt resurgere at attollere oculos indispectum veri, et premunt et immersos et infixos in cupiditatem.
  
-<color #fff200>Ad alcuni non piace niente(/nessun luogo) dove dirigano la rotta ma il destino li coglie mentre sono intorpiditi e stanno sbadigliando, a tal punto che non dubito che sia vero ciò che è stato detto presso il più grande dei poeti. È piccola la parte della vita in cui viviamo. Dunque tutto il rimanente spazio (di tempo) non è vita ma è tempo. I vizi incalzano e circondano gli uomini da ogni parte e non permettono loro di rialzarsi o di sollevare gli occhi a guardare il vero e li schiacciano a terra immersi e conficcati nella passione.</color>+<color #6600cc>Ad alcuni non piace niente(/nessun luogo) dove dirigano la rotta ma il destino li coglie mentre sono intorpiditi e stanno sbadigliando, a tal punto che non dubito che sia vero ciò che è stato detto presso il più grande dei poeti. È piccola la parte della vita in cui viviamo. Dunque tutto il rimanente spazio (di tempo) non è vita ma è tempo. I vizi incalzano e circondano gli uomini da ogni parte e non permettono loro di rialzarsi o di sollevare gli occhi a guardare il vero e li schiacciano a terra immersi e conficcati nella passione.</color>
  
   * //quibusdam// -> dativo dal pronome indefinito //quidam//   * //quibusdam// -> dativo dal pronome indefinito //quidam//
   * //quo cursum derigant// -> proposizione relativa retta da //quo// (ablativo)   * //quo cursum derigant// -> proposizione relativa retta da //quo// (ablativo)
-  * //adeo ut// […] //dubitem// -> subordinata di I grado consecutiva con congiuntivo+  * //adeo ut// […] //dubitem// -> subordinata di I grado consecutiva con congiuntivo
   * //esse verum// -> subordinata di II grado dipendente da //adeo ut//   * //esse verum// -> subordinata di II grado dipendente da //adeo ut//
   * //quod dictum est// -> subordinata di III dipendente da //esse verum//   * //quod dictum est// -> subordinata di III dipendente da //esse verum//
Linea 95: Linea 105:
 > Numquam licet illis recurrere ad se, si quando aliqua quies fortuito contigit fluctuantur velut profundo mare, in quo est volutatio quoque post ventum, nec umquam illis stat otium a cupiditatis suis. Putas me dicere de istis quorum mala sunt in confesso? Aspice illos ad felicitatem quorum concurritur: effocantur bonis suis. > Numquam licet illis recurrere ad se, si quando aliqua quies fortuito contigit fluctuantur velut profundo mare, in quo est volutatio quoque post ventum, nec umquam illis stat otium a cupiditatis suis. Putas me dicere de istis quorum mala sunt in confesso? Aspice illos ad felicitatem quorum concurritur: effocantur bonis suis.
  
-<color #fff200>A loro non è mai permesso rifugiarsi presso di sé e se mai capita per caso un attimo di quiete ondeggiano come in un mare profondo in cui anche dopo il vento rimane l’agitazione delle onde e per loro non c’è mai riposo dalle loro passioni. Tu credi che io parli di questi, i cui mali sono davanti a tutti? Guarda quelli alla cui ricchezza si accorre(/la gente accorre): sono soffocati dai loro beni.</color>+<color #6600cc>A loro non è mai permesso rifugiarsi presso di sé e se mai capita per caso un attimo di quiete ondeggiano come in un mare profondo in cui anche dopo il vento rimane l’agitazione delle onde e per loro non c’è mai riposo dalle loro passioni. Tu credi che io parli di questi, i cui mali sono davanti a tutti? Guarda quelli alla cui ricchezza si accorre(/la gente accorre): sono soffocati dai loro beni.</color>
  
   * No grammatica   * No grammatica
Linea 103: Linea 113:
 > Quam multis divitiae sunt graves! Quam eloquentia et cotidiana occupatio(/sollicitatio) ostentandi ingenii sanguinem multorum educit! Quam multi pallent continuis voluptatibus. Quam multis populus circumfusus clientium relinquit nihil liberi! Denique pererra istos ab infimis usque ad summos: hic advocat, hic adest, ille periclitatur, ille defendit, ille iudicat, nemo vindicat se sibi, alius consumitur in alium. > Quam multis divitiae sunt graves! Quam eloquentia et cotidiana occupatio(/sollicitatio) ostentandi ingenii sanguinem multorum educit! Quam multi pallent continuis voluptatibus. Quam multis populus circumfusus clientium relinquit nihil liberi! Denique pererra istos ab infimis usque ad summos: hic advocat, hic adest, ille periclitatur, ille defendit, ille iudicat, nemo vindicat se sibi, alius consumitur in alium.
  
-<color #fff200>A quanti le ricchezze sono pesanti! A quanti l’eloquenza e l’impegno quotidiano di ostentare l’intelligenza fa uscire il sangue (//lett. Quanto l’eloquenza e l’occupazione quotidiana di mostrare il proprio ingegno fa uscire il sangue di molti//). Quanti impallidiscono nei continui piaceri. A quanti il popolo dei clienti che li circonda non lascia niente di libero. E infine passa in rassegna tutti costoro dagli infimi fino ai più potenti. Questo chiede assistenza, questo assiste, quello va sotto processo, quello difende, quello giudica. Nessuno rivendica se stesso a sé. L’uno si consuma per l’altro.</color>+<color #6600cc>A quanti le ricchezze sono pesanti! A quanti l’eloquenza e l’impegno quotidiano di ostentare l’intelligenza fa uscire il sangue (//lett. Quanto l’eloquenza e l’occupazione quotidiana di mostrare il proprio ingegno fa uscire il sangue di molti//). Quanti impallidiscono nei continui piaceri. A quanti il popolo dei clienti che li circonda non lascia niente di libero. E infine passa in rassegna tutti costoro dagli infimi fino ai più potenti. Questo chiede assistenza, questo assiste, quello va sotto processo, quello difende, quello giudica. Nessuno rivendica se stesso a sé. L’uno si consuma per l’altro.</color>
  
   * //quam// -> anafora   * //quam// -> anafora
Linea 117: Linea 127:
 > Interroga de istis nomina quorum ediscuntur, videbis illos dinosci his notis: ille cultor illius est; hic illius; nemo est suus. Deinde est dementissima indignatio quorundam: queruntur de fastidio superiorum quod non vacaverint adire ipsis volentibus! Quisquam audet queri de superbia alterius, qui ipse numquam vacat sibi? > Interroga de istis nomina quorum ediscuntur, videbis illos dinosci his notis: ille cultor illius est; hic illius; nemo est suus. Deinde est dementissima indignatio quorundam: queruntur de fastidio superiorum quod non vacaverint adire ipsis volentibus! Quisquam audet queri de superbia alterius, qui ipse numquam vacat sibi?
  
-<color #fff200>Informati su costoro i nomi dei quali vengono imparati a memoria. Vedrai che essi sono riconoscibili per queste caratteristiche. L’uno è seguace dell’altro(/di questo), questo di quello. Nessuno appartiene a se stesso. Perciò è demenziale l’indignazione di alcuni: si lamentano dell’arroganza dei superiori perché non hanno avuto tempo di andare da loro quando loro lo volevano.</color>+<color #6600cc>Informati su costoro i nomi dei quali vengono imparati a memoria. Vedrai che essi sono riconoscibili per queste caratteristiche. L’uno è seguace dell’altro(/di questo), questo di quello. Nessuno appartiene a se stesso. Perciò è demenziale l’indignazione di alcuni: si lamentano dell’arroganza dei superiori perché non hanno avuto tempo di andare da loro quando loro lo volevano.</color>
  
   * //interroga// -> imperativo   * //interroga// -> imperativo
Linea 130: Linea 140:
 > Ille tamen respexit te quisquis es, quidem insolenti vultu, sed aliquando //[ respexit ]//, ille demisit aures suas ad tua verba, ille recepit te ad latus suum: tu dignatus es non umquam auspicere te non audire. Itaque non est quod imputes ista officia cuiquam, quoniam quidem, cum faceres illa, non volebas esse cum alio, sed non poteras esse tecum. > Ille tamen respexit te quisquis es, quidem insolenti vultu, sed aliquando //[ respexit ]//, ille demisit aures suas ad tua verba, ille recepit te ad latus suum: tu dignatus es non umquam auspicere te non audire. Itaque non est quod imputes ista officia cuiquam, quoniam quidem, cum faceres illa, non volebas esse cum alio, sed non poteras esse tecum.
  
-<color #fff200>Osa lamentarsi della superbia di un altro uno che non ha mai tempo per se stesso, quello //(il superiore)// tuttavia, chiunque tu sia, ti ha guardato, sia pure con volto arrogante ma una volta //[ ti ha guardato ]//, quello ti ha porto le sue orecchie alle tue parole, quello ti ha accolto al suo fianco, tu non ti sei degnato mai di guardare te stesso, mai di ascoltarti. Perciò non c’è motivo che tu metti in conto a qualcuno queste attività poiché quando tu le svolgevi non volevi stare con un altro, ma non eri in grado di stare con te stesso.</color>+<color #6600cc>Osa lamentarsi della superbia di un altro uno che non ha mai tempo per se stesso, quello //(il superiore)// tuttavia, chiunque tu sia, ti ha guardato, sia pure con volto arrogante ma una volta //[ ti ha guardato ]//, quello ti ha porto le sue orecchie alle tue parole, quello ti ha accolto al suo fianco, tu non ti sei degnato mai di guardare te stesso, mai di ascoltarti. Perciò non c’è motivo che tu metti in conto a qualcuno queste attività poiché quando tu le svolgevi non volevi stare con un altro, ma non eri in grado di stare con te stesso.</color>
  
   * //qui vacat// -> relativa (sogg. //quisquam audet//)   * //qui vacat// -> relativa (sogg. //quisquam audet//)
Linea 148: Linea 158:
 > Licet consentiant in hoc unum omnia ingenia quae umquam fulserunt, numquam satis mirabuntur: hanc caligine humanarum mentium: patiuntur praedia sua occupari a nullo, et si est exigua contentio de modo finium discurrunt ad lapides et arma; sinunt alios incedere in vitam suam, immo vero ipsi inducunt etiam possessores futuros eius. Invenitur nemo cui velint dividere pecuniam suam. Unusquisque quam multis distribuit vitam! > Licet consentiant in hoc unum omnia ingenia quae umquam fulserunt, numquam satis mirabuntur: hanc caligine humanarum mentium: patiuntur praedia sua occupari a nullo, et si est exigua contentio de modo finium discurrunt ad lapides et arma; sinunt alios incedere in vitam suam, immo vero ipsi inducunt etiam possessores futuros eius. Invenitur nemo cui velint dividere pecuniam suam. Unusquisque quam multis distribuit vitam!
  
-<color #fff200>Si mettano insieme in questo unico punto tutti gli ingegni che mai brillarono, non si stupiranno mai abbastanza di questa oscurità delle menti umane. Non permettono che i loro poderi vengano occupati da qualcuno e se c’è una minima controversia sulla linea dei confini si precipitano alle pietre e alle armi: [ ma ] permettono che altri camminino nella loro vita, anzi loro stessi invitano i futuri possessori di quella; non si trova nessuno che voglia dividere il suo denaro. Ciascuno [ di noi ] a quanti distribuisce la propria vita!</color>+<color #6600cc>Si mettano insieme in questo unico punto tutti gli ingegni che mai brillarono, non si stupiranno mai abbastanza di questa oscurità delle menti umane. Non permettono che i loro poderi vengano occupati da qualcuno e se c’è una minima controversia sulla linea dei confini si precipitano alle pietre e alle armi: [ ma ] permettono che altri camminino nella loro vita, anzi loro stessi invitano i futuri possessori di quella; non si trova nessuno che voglia dividere il suo denaro. Ciascuno [ di noi ] a quanti distribuisce la propria vita!</color>
  
   * //licet// assieme a //consentiant// -> congiuntivo concessivo   * //licet// assieme a //consentiant// -> congiuntivo concessivo
Linea 166: Linea 176:
 > Sunt adstricti in continendo patrimonio, simul ventum est iacturam temporis, profusissimi in eo cuius unius est honesta avaritia. Itaque libet comprendere aliquem ex turba seniorum: "Videmus te pervenisse ad ultimum aetatis humanae, centesimus annus vel supra premitur tibi: agedum revoca aetatem tuam ad computationem. > Sunt adstricti in continendo patrimonio, simul ventum est iacturam temporis, profusissimi in eo cuius unius est honesta avaritia. Itaque libet comprendere aliquem ex turba seniorum: "Videmus te pervenisse ad ultimum aetatis humanae, centesimus annus vel supra premitur tibi: agedum revoca aetatem tuam ad computationem.
  
-<color #fff200>Sono tirchi nel tenersi stretto il patrimonio, ma non appena si è arrivati al momento di sprecare il tempo, sono generosissimi nell’unica cosa di cui è bene essere avari. Piace dunque prendere uno qualunque tra la folla degli anziani: "Vediamo che tu sei arrivato all’estremo limite della vita umana, ti sta sopra il centesimo anno: su, rifai il conto della tua vita.</color>+<color #6600cc>Sono tirchi nel tenersi stretto il patrimonio, ma non appena si è arrivati al momento di sprecare il tempo, sono generosissimi nell’unica cosa di cui è bene essere avari. Piace dunque prendere uno qualunque tra la folla degli anziani: "Vediamo che tu sei arrivato all’estremo limite della vita umana, ti sta sopra il centesimo anno: su, rifai il conto della tua vita.</color>
  
   * //in continendo patrimonio// -> gerundivo modale   * //in continendo patrimonio// -> gerundivo modale
Linea 182: Linea 192:
 > Duc quantum ex isto tempore abstulerit creditor, quantum amica, quantum rex, quantum cliens, quantum lis uxoria, quantum coercitio servorum, quantum discursatio officiosa per urbem; adice morbos quos fecimus manu, adice et quod iacuit sine usu: videbis te habere pauciores annos quam numeras. > Duc quantum ex isto tempore abstulerit creditor, quantum amica, quantum rex, quantum cliens, quantum lis uxoria, quantum coercitio servorum, quantum discursatio officiosa per urbem; adice morbos quos fecimus manu, adice et quod iacuit sine usu: videbis te habere pauciores annos quam numeras.
  
-<color #fff200>Calcola quanto di questo tempo te l’ha portato via il creditore, quanto l’amante, quanto il potente, quanto il cliente, quanto la litigata con tua moglie, quanto la punizione degli schiavi, quanto la corsa affaccendata in giro per la città; aggiungi le malattie che ci siamo procurati di nostra mano, aggiungi anche //(il tempo)// che rimase lì senza utilizzo: vedrai che tu hai meno anni di quelli che conti.</color>+<color #6600cc>Calcola quanto di questo tempo te l’ha portato via il creditore, quanto l’amante, quanto il potente, quanto il cliente, quanto la litigata con tua moglie, quanto la punizione degli schiavi, quanto la corsa affaccendata in giro per la città; aggiungi le malattie che ci siamo procurati di nostra mano, aggiungi anche //(il tempo)// che rimase lì senza utilizzo: vedrai che tu hai meno anni di quelli che conti.</color>
  
   * videbis -> futuro   * videbis -> futuro
Linea 193: Linea 203:
 > Repete tecum memoria quando fueris certus consilii, quotus quisque dies recesserit, ut destinaveras quando fuerit tibi usu tui, quando vultus in statu suo, quando animus intrepidus, quid in tam longo aevo sit tibi facti operis, quam multi diripuerint vitam tuam te non sentiente quid perderes, quantum abstulerit, vanus dolor, stulta laetitia, avida cupiditas, blanda conversatio, quam exiguum relictum sit tibi de tuo: intelleges te mori immaturum. > Repete tecum memoria quando fueris certus consilii, quotus quisque dies recesserit, ut destinaveras quando fuerit tibi usu tui, quando vultus in statu suo, quando animus intrepidus, quid in tam longo aevo sit tibi facti operis, quam multi diripuerint vitam tuam te non sentiente quid perderes, quantum abstulerit, vanus dolor, stulta laetitia, avida cupiditas, blanda conversatio, quam exiguum relictum sit tibi de tuo: intelleges te mori immaturum.
  
-<color #fff200>Richiama al tuo ricordo quando sei stato sicuro di una decisione, quanti giorni sono trascorsi come avevi stabilito quando hai avuto la disponibilità di te stesso, quando il tuo volto è stato impassibile, quando il tuo animo intrepido che cosa tu abbia compiuto in una vita così lunga quanti hanno rapinato la tua vita mentre tu non ti accorgevi di cosa perdessi, quando //(tempo)// ti ha sottratto un dolore inutile, una sciocca gioia, una avidità bramosa, una conversazione ipocrita/lusinghiera, quanto poco ti sia rimasto di ciò che era tuo, capirai che tu muori prematuramente.</color>+<color #6600cc>Richiama al tuo ricordo quando sei stato sicuro di una decisione, quanti giorni sono trascorsi come avevi stabilito quando hai avuto la disponibilità di te stesso, quando il tuo volto è stato impassibile, quando il tuo animo intrepido che cosa tu abbia compiuto in una vita così lunga quanti hanno rapinato la tua vita mentre tu non ti accorgevi di cosa perdessi, quando //(tempo)// ti ha sottratto un dolore inutile, una sciocca gioia, una avidità bramosa, una conversazione ipocrita/lusinghiera, quanto poco ti sia rimasto di ciò che era tuo, capirai che tu muori prematuramente.</color>
  
   * ripetizione di congiuntivi presente/perfetto   * ripetizione di congiuntivi presente/perfetto
Linea 208: Linea 218:
 > Quid est ergo in causa? Vivitis tamquam victuri semper, numquam succurrit vobis fragilitas vestra, non observatis quantum temporis iam transierit; perditis velut ex pleno et abundanti, cum interim fortasse ille ipse qui donatur alicui vel homini vel rei ultimus dies sit. Timetis omnia tamquam mortales, concupiscitis omnia tamquam immortales. > Quid est ergo in causa? Vivitis tamquam victuri semper, numquam succurrit vobis fragilitas vestra, non observatis quantum temporis iam transierit; perditis velut ex pleno et abundanti, cum interim fortasse ille ipse qui donatur alicui vel homini vel rei ultimus dies sit. Timetis omnia tamquam mortales, concupiscitis omnia tamquam immortales.
  
-<color #fff200>Qual è il motivo dunque? Voi vivete come se foste destinati a vivere per sempre, non vi viene mai in mente la vostra fragilità, non pensate a quanto tempo è già trascorso; lo sprecate come da una botte piena e abbondante, mentre forse proprio quel giorno che viene donato o a qualche uomo o a qualche cosa è l’ultimo giorno //(della vostra vita)//. Voi temete ogni cosa come mortali, desiderate ogni cosa come immortali.</color>+<color #6600cc>Qual è il motivo dunque? Voi vivete come se foste destinati a vivere per sempre, non vi viene mai in mente la vostra fragilità, non pensate a quanto tempo è già trascorso; lo sprecate come da una botte piena e abbondante, mentre forse proprio quel giorno che viene donato o a qualche uomo o a qualche cosa è l’ultimo giorno //(della vostra vita)//. Voi temete ogni cosa come mortali, desiderate ogni cosa come immortali.</color>
  
   * //iam temporis transierit// -> interrogativa indiretta   * //iam temporis transierit// -> interrogativa indiretta
Linea 221: Linea 231:
 > Audies plerosque dicentes: “Secedam in otium a quinquagesimo anno, sexagesimus annus dimittet me ab officies.” Et tandem quem predem longioris vitae accipis? Quis patietur ista ire sicut disponis? Non pudet te reservare tibi reliquias vitae et destinare bonae menti id solum tempus quod possit conferri in nullam rem? Quam est serum tunc incipere vivere cum est desinendum? Quae tam stulta oblivio mortalitatis differre sana consilia in quinquagesimum et sexagesimum annum, et inde velle inchoare vitam quo pauci perduxerunt? > Audies plerosque dicentes: “Secedam in otium a quinquagesimo anno, sexagesimus annus dimittet me ab officies.” Et tandem quem predem longioris vitae accipis? Quis patietur ista ire sicut disponis? Non pudet te reservare tibi reliquias vitae et destinare bonae menti id solum tempus quod possit conferri in nullam rem? Quam est serum tunc incipere vivere cum est desinendum? Quae tam stulta oblivio mortalitatis differre sana consilia in quinquagesimum et sexagesimum annum, et inde velle inchoare vitam quo pauci perduxerunt?
  
-<color #fff200>Sentirai alcuni che dicono: “Mi ritirerò a vita privata a partire dal cinquantesimo anno, e il sessantesimo anno mi dimetterà da ogni incarico”. E quale garante di una vita più lunga prendi? Chi permetterà che queste cose vadano come tu le programmi? Non ti vergogni di riservarti i rimasugli della tua vita e di riservare alla saggezza solo quel tempo che non può essere impiegato in nessun’altra attività? Come è tardi iniziare a vivere proprio quando bisogna smettere //(di vivere)//? Quale stupida dimenticanza della propria mortalità è il rinviare i buoni propositi al cinquantesimo e al sessantesimo anno e voler cominciare la vita dal punto al quale in pochi l’hanno portata.</color>+<color #6600cc>Sentirai alcuni che dicono: “Mi ritirerò a vita privata a partire dal cinquantesimo anno, e il sessantesimo anno mi dimetterà da ogni incarico”. E quale garante di una vita più lunga prendi? Chi permetterà che queste cose vadano come tu le programmi? Non ti vergogni di riservarti i rimasugli della tua vita e di riservare alla saggezza solo quel tempo che non può essere impiegato in nessun’altra attività? Come è tardi iniziare a vivere proprio quando bisogna smettere //(di vivere)//? Quale stupida dimenticanza della propria mortalità è il rinviare i buoni propositi al cinquantesimo e al sessantesimo anno e voler cominciare la vita dal punto al quale in pochi l’hanno portata.</color>
  
   * //audies// -> futuro semplice (rivolto a un “tu” generico)   * //audies// -> futuro semplice (rivolto a un “tu” generico)
Linea 258: Linea 268:
 > Numero autem in primis et illos qui vacant nulli rei nisi vino ac libidini; enim nulli occupati sunt turpius. Ceteri, etiam si teneantur vana imagine gloriae, tamen errant speciose; licet enumeres mihi avaros, licet enumeres iracundos vel exercentes odia, vel iniusta bella, isti omnes peccant virilius: labes proiectorum in ventrem ac libidinem est inhonesta. > Numero autem in primis et illos qui vacant nulli rei nisi vino ac libidini; enim nulli occupati sunt turpius. Ceteri, etiam si teneantur vana imagine gloriae, tamen errant speciose; licet enumeres mihi avaros, licet enumeres iracundos vel exercentes odia, vel iniusta bella, isti omnes peccant virilius: labes proiectorum in ventrem ac libidinem est inhonesta.
  
-<color #fff200>Io metto al primo posto anche quelli che non hanno tempo per nessuna cosa se non per il vino e la lussuria; nessuno infatti è occupato in modo più vergognoso. Tutti gli altri, anche se sono deviati da una falsa immagine di gloria, sbagliano tuttavia sotto un’apparenza di decoro //(in modo apparentemente decoroso)//. Contami pure gli avari, gli iracondi, o coloro che si impegnano in odi //(pl. di odio)// o guerre ingiuste, tutti costoro peccano in modo più virile: la colpa di quelli che si abbandonano al ventre e alla lussuria è disonesta.</color>+<color #6600cc>Io metto al primo posto anche quelli che non hanno tempo per nessuna cosa se non per il vino e la lussuria; nessuno infatti è occupato in modo più vergognoso. Tutti gli altri, anche se sono deviati da una falsa immagine di gloria, sbagliano tuttavia sotto un’apparenza di decoro //(in modo apparentemente decoroso)//. Contami pure gli avari, gli iracondi, o coloro che si impegnano in odi //(pl. di odio)// o guerre ingiuste, tutti costoro peccano in modo più virile: la colpa di quelli che si abbandonano al ventre e alla lussuria è disonesta.</color>
  
   * //numero// -> verbo principale (1 pers. singolare)   * //numero// -> verbo principale (1 pers. singolare)
Linea 270: Linea 280:
 > Excute omnia tempora istorum, aspice quam diu computent, quam diu insidientur, quam diu timeant, quam diu colant, quam diu colantur, quantum occupent vadimonia sua atque aliena, quantum convivia, quae iam sunt ipsa officia: videbis quemadmodum vel mala sua, vel bona, non sinant respirare illos. > Excute omnia tempora istorum, aspice quam diu computent, quam diu insidientur, quam diu timeant, quam diu colant, quam diu colantur, quantum occupent vadimonia sua atque aliena, quantum convivia, quae iam sunt ipsa officia: videbis quemadmodum vel mala sua, vel bona, non sinant respirare illos.
  
-<color #fff200>Esamina tutti i momenti (di vita) di costoro, guarda quanto tempo fanno i conti, quanto tempo insidiano gli altri, quanto tempo temono le insidie, quanto tempo ossequiano, quanto tempo sono ossequiati, quanto tempo occupano i loro impegni giudiziari e quelli degli altri, quanto tempo //(occupino)// i convivi che ormai sono loro stessi dei doveri, vedrai come o i loro mali o i loro beni non permettano a quelli di respirare.</color>+<color #6600cc>Esamina tutti i momenti (di vita) di costoro, guarda quanto tempo fanno i conti, quanto tempo insidiano gli altri, quanto tempo temono le insidie, quanto tempo ossequiano, quanto tempo sono ossequiati, quanto tempo occupano i loro impegni giudiziari e quelli degli altri, quanto tempo //(occupino)// i convivi che ormai sono loro stessi dei doveri, vedrai come o i loro mali o i loro beni non permettano a quelli di respirare.</color>
  
   * //quam// -> regge una serie di interrogative indirette (anafora)   * //quam// -> regge una serie di interrogative indirette (anafora)
Linea 280: Linea 290:
 > Denique convenit inter omnes nullam rem posse excerceri bene ab homine occupato, non eloquentiam, non liberales disciplinas, quando districtus animus recipit nihil altius sed respuit omnia velut inculcata. Hominis occupati est nihil minus quam vivere: scientia nullius rei est difficilior. Vulgo sunt professores aliarium artium et multi, vero ex his visi sunt pueri percepisse quasdam, admodum ita ut etiam possent precipere: tota vita est dicendum vivere et, quod fortasse magis miraberis, tota vita est discendum mori. > Denique convenit inter omnes nullam rem posse excerceri bene ab homine occupato, non eloquentiam, non liberales disciplinas, quando districtus animus recipit nihil altius sed respuit omnia velut inculcata. Hominis occupati est nihil minus quam vivere: scientia nullius rei est difficilior. Vulgo sunt professores aliarium artium et multi, vero ex his visi sunt pueri percepisse quasdam, admodum ita ut etiam possent precipere: tota vita est dicendum vivere et, quod fortasse magis miraberis, tota vita est discendum mori.
  
-<color #fff200>E infine, in generale si è d’accordo che nessuna attività può essere esercitata bene dall’uomo occupato. Non l’eloquenza, non le arti liberali. Dal momento che (il suo) l’animo impegnato non riceve più niente in profondità ma rigetta tutte le cose come inghiottite a forza. Niente è più estraneo all’uomo occupato che vivere: di nessuna cosa c’è un’arte più difficile. Tra il popolo ci sono maestri di tutte le altre discipline, e tanti, e in verità tra questi sono stati visti dei giovani avere appreso queste //(discipline)// in modo tale che le potevano anche insegnare: per tutta la vita bisogna imparare a vivere e, cosa che forse ti meraviglierà di più, per tutta la vita bisogna imparare a morire.</color>+<color #6600cc>E infine, in generale si è d’accordo che nessuna attività può essere esercitata bene dall’uomo occupato. Non l’eloquenza, non le arti liberali. Dal momento che (il suo) l’animo impegnato non riceve più niente in profondità ma rigetta tutte le cose come inghiottite a forza. Niente è più estraneo all’uomo occupato che vivere: di nessuna cosa c’è un’arte più difficile. Tra il popolo ci sono maestri di tutte le altre discipline, e tanti, e in verità tra questi sono stati visti dei giovani avere appreso queste //(discipline)// in modo tale che le potevano anche insegnare: per tutta la vita bisogna imparare a vivere e, cosa che forse ti meraviglierà di più, per tutta la vita bisogna imparare a morire.</color>
  
   * //convenit// -> impersonale   * //convenit// -> impersonale
Linea 307: Linea 317:
 ~11:00 ~11:00
  
-<color #fff200>//Tutte le cose sono state recepite alla sazietà. Di tutto il resto la sorte ordinerà come vuole, la vita ormai è sicura.// A questa può essere aggiunto qualcosa, detratto niente, e può essere aggiunto così come un qualche cibo a un convitato ormai sazio e pieno //(cibo che)// non desidera ma prende //(lo stesso)//. Non c’è dunque motivo per cui tu pensi che un tale abbia vissuto a lungo a causa dei capelli bianchi o delle rughe. Quello non ha vissuto a lungo, ma è stato a lungo al mondo.</color>+<color #6600cc>//Tutte le cose sono state recepite alla sazietà. Di tutto il resto la sorte ordinerà come vuole, la vita ormai è sicura.// A questa può essere aggiunto qualcosa, detratto niente, e può essere aggiunto così come un qualche cibo a un convitato ormai sazio e pieno //(cibo che)// non desidera ma prende //(lo stesso)//. Non c’è dunque motivo per cui tu pensi che un tale abbia vissuto a lungo a causa dei capelli bianchi o delle rughe. Quello non ha vissuto a lungo, ma è stato a lungo al mondo.</color>
  
   * //huic// -> dativo di hic,haec,hoc   * //huic// -> dativo di hic,haec,hoc
Linea 324: Linea 334:
 ~25:00 ~25:00
  
-<color #fff200>Cosa penseresti che ha navigato molto colui che una crudele tempesta ha scaraventato di qua e di là appena uscito dal porto e ha portato in tondo per gli stessi spazi di mare a causa dei venti spiranti in ogni direzione? Egli non ha navigato molto, ma è stato sballottato molto.</color>+<color #6600cc>Cosa penseresti che ha navigato molto colui che una crudele tempesta ha scaraventato di qua e di là appena uscito dal porto e ha portato in tondo per gli stessi spazi di mare a causa dei venti spiranti in ogni direzione? Egli non ha navigato molto, ma è stato sballottato molto.</color>
  
   * //quem// -> soggetto dell’infinitiva con //navigasse//   * //quem// -> soggetto dell’infinitiva con //navigasse//
Linea 330: Linea 340:
  
 L’uso dello //iactatus// rievoca il linguaggio dell’Eneide. Si ha ancora la metafora della navigazione. L’ultima frase è assolutamente parallela a quella di tre versi prima. L’uso dello //iactatus// rievoca il linguaggio dell’Eneide. Si ha ancora la metafora della navigazione. L’ultima frase è assolutamente parallela a quella di tre versi prima.
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