Le Masse
Con il Risorgimento, si è osservata la nascita di una prima unità culturale nell'Italia, al di là della frammentazione politica: gli italiani si sono accorti di avere in comune lingua, tradizioni, valori e il Cattolicesimo. Con l'inizio del XX secolo, da popolo nazionale si passò alla concezione di massa: è questa la reale protagonista del Novecento; l'ideologia è elemento centrale, in quanto in grado di unire tanti individui e creare comunità. Nacquero così i grandi partiti di massa, in cui tanti individui si riconoscono sotto un medesimo ideale ben definito, che costituirono la struttura portante dell'Italia anche dopo la Seconda Guerra Mondiale, fino al crollo della Prima Repubblica.1).
Marx fu il primo a ripartire la società in classi definite in modo rigoroso: proletari e capitalisti.2)
La «folla», da non confondere con la massa, è invece un insieme di persone che si influenza a vicenda3): una sorta di essere vivente unito da un sentire comune, dove i singoli sono trascinati dai sentimenti della collettività.
Come riconosciuto da Le Bon, le masse sentono sempre il bisogno di identificarsi in un comune sentire e farsi governare da un individuo carismatico (individuo anche nell'accezione di entità partitica) capace di attrarre il consenso con la sua comunicazione4). A differenza di Marx, secondo Le Bon ciò che muove il mondo non è l'economia, ma il consenso e l'emotività delle persone. La religione passa in secondo piano, e nasce la necessità di un senso di «religiosità» laico, costituito dall'ideologia del partito. Nietzsche esalta l'idea della forza individuale e del Darwinismo sociale, che prevede l'eliminazione (giustificata) della parte più debole della popolazione. Freud, che non è un filosofo bensì un medico (fisiologo), scopre una vasta regione della mente — l'inconscio — su cui si basa la psicanalisi, e chi parla alla folla e ne suscita il movimento parla proprio alla parte istintuale e inconsapevole della mente. È importante comprendere il funzionamento dell'inconscio perché è anche ciò che causa lo scoppio delle guerre.
Molti elementi Cristiani si trovano a partecipare a vari movimenti politici (seppur non di nome, in quanto non potevano ufficialmente operare politicamente). La massa è influenzata maggiormente dai grandi partiti di stampo socialista, che si fanno chiamare «comunisti», anche se in realtà i partiti di sinistra di questo periodo sono prevalentemente socialisti e socialdemocratici. I grandi partiti comunisti non adottavano la teoria revisionista di Bernstein ma non spingevano nemmeno per la rivoluzione. Essi lottavano comunque per il potere economico e politico del popolo (come il suffragio universale conquistato in Inghilterra dal popolo). Quanto avverrà nella Rivoluzione Russa sarà ben lontano dagli obiettivi del comunismo in termini marxiani (mancano gli operai). Il movimento sindacale la fa da padrone in Europa, con il mito dello sciopero generale come mezzo per attuare cambiamenti. In Germania, un piccolo gruppo di dissidenti capeggiati da Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht costituiscono la cosiddetta Lega di Spartaco, gli unici interessati a una rivoluzione e gli unici reali comunisti in Germania.