Seconda Guerra Mondiale
Occupazione della Polonia
La Germania di Hitler aveva poche risorse, innanzitutto dal punto di vista alimentare, nonché dal punto di vista dalle armi. Era la stessa Germania avente appena ripristinato l'esercito, uscita da Versailles come Repubblica di Weimar. La Russia assicurò pertanto alla Germania il petrolio e il grano. L'1 settembre del 1939 Hitler entrò in Polonia, ed immaginava la sua espansione verso Est come una guerra lampo: bombardamenti della Luftwaffe1) seguiti da momenti di confusione, e l'arrivo dei carri armati il giorno dopo. In una ventina di giorni (il 28 per la precisione), Hitler riesce a conquistare la Polonia.
Il 17 settembre, come da accordi entrano in Polonia anche le truppe sovietiche. Hitler lascia che la Russia occupi Lettonia, Estonia e Lituania. La Russia vuole anche la Finlandia, tuttavia i finnici non ci stanno, e si crea un conflitto che si risolve nel 1940 con la conquista della Finlandia da parte delle truppe russe.
L'invasione della Polonia porterà l'Inghilterra a dichiarare guerra alla Germania. Secondo la mentalità di Hitler, Francia e Inghilterra avrebbero dovuto attaccare anche la Russia: così non fu, poiché quelle nazioni erano governate da «temporeggiatori», che non volevano entrare in guerra. L'Unione Sovietica viene espulsa dalla Società delle Nazioni, e in Inghilterra si pensa anche (tuttavia risultando in un nulla di fatto) di aiutare la Finlandia contro l'invasione russa.
L'impero tedesco occupa anche Danimarca e Norvegia, e invade anche la Svezia (che resta neutrale) per porre basi aeree da cui far partire gli aerei per bombardare l'Inghilterra, e per avere accesso al ferro, di cui la Germania era carente. Inizia a invadere Olanda, Belgio e Francia. Quest'ultima ha un governo attendista, che non si muove se non facendo costruire la linea Maginot2), linea difensiva per bloccare l'avanzata delle forze avversarie. Per quanto enorme e fortificata, si riusciva comunque ad aggirare la linea con i carri armati, e non fu decisiva nell'invasione tedesca. In breve tempo la Francia fu conquistata, e si trovò divisa in due: da nord fu occupata fino a Parigi (conquistata il 14 giugno 1940), e a sud fu installato un governo collaborazionista francese affidato al maresciallo Pétain, con capitale a Vichy3). Per le persone che spontaneamente avversavano il regime tedesco era chiaramente più facile nascondersi al Sud, ma non era comunque un luogo sicuro.
Battaglia d'Inghilterra
A partire dal 1940, la Luftwaffe compie attacchi con bombe sulle città tedesche, e in risposta la RAF intercetta gli aerei tedeschi, e con atti eroici argina l'attacco tedesco. Gli Spitfire inglesi usano per primi i radar.
Entrambe le forze aeree subiscono un gran numero di perdite, ma quelle maggiori sono sul fronte tedesco.
A Londra sale al potere un nuovo premier: Winston Churchill. Churchill capisce che Hitler va bloccato senza alcuna esitazione, ed è il fautore della Battaglia d'Inghilterra (non una battaglia ma un conflitto protratto a lungo). Essendo l'Inghilterra appoggiata dagli USA, Hitler vuole ratificare le alleanze che possiede: nel 1936 vi era stata l'asse Roma-Berlino4) e nel 1940 si era alleata con il Giappone (asse Berlino-Tokyo).
In funzione anti-tedesca, Churchill dichiara di essere dalla parte di chiunque fosse nemico di Hitler. Hitler non immaginava che gli alleati potessero accettare Stalin. Con la legge Affitti e Prestiti, dagli Stati Uniti viene fornito in affitto a prezzi di favore qualsiasi attrezzatura militare serva alle varie potenze per difendere gli Stati Uniti dalla minaccia dell'Asse. I primi a beneficiare saranno la Gran Bretagna, e in seguito la Cina, che viene foraggiata in funzione anti-nipponica.
Nell'agosto 1941 viene firmata su una portaerei la cosiddetta Carta Atlantica, anche detta Patto Atlantico: è scritta nera su bianco l'alleanza tra Regno Unito e Stati Uniti. L'atlantismo sarà in parte tradito, ma sicuramente meno dei 14 punti di Wilson al termine della WW2.
Grecia, Slovacchia
Hitler incita l'Italia a entrare in guerra: l'Italia esordisce attaccando la Grecia, ma viene sbaragliata e deve essere assistita dalla Germania. Hitler occupa anche la Romania e la Slovacchia, e a maggio la Grecia è completamente in mano tedesca. A febbraio del '41, l'Italia si reca in Africa.
Operazione Barbarossa
I generali che lavoravano per Hitler volevano evitare una guerra durante l'inverno russo: l'idea era quella di compiere un'altra “guerra lampo”. L'esercito tedesco era ben equipaggiato e organizzato, ma aveva relativamente poche truppe. La Germania aveva riscosso grandi successi anche grazie all'incredulità e l'impreparazione degli altri eserciti. Nel maggio 1941, Hitler conquista Kiev, arriva fino a Kharkiv e conquista dunque l'Ucraina, «granaio» dell'Unione Sovietica, dopodiché procede a Leningrado. Hitler sottovalutava l'esercito russo in quanto era stato epurato dei massimi generali da Stalin.
I russi vengono assimilati agli slavi, che assieme agli ebrei sono considerati biologicamente degli esseri inferiori. Non solo vengono trattati come persone sconfitte, ma una volta catturati come prigionieri di guerra sono sottoposti a un regime punitivo particolarmente crudele. Vi è il solito aggancio tra l'elemento russo e l'elemento ucraino. L'operazione d'attacco della Germania alla Russia è detta “Operazione Barbarossa”.
Leningrado fu la «tomba» delle truppe tedesche in Russia; nel '41 i tedeschi arrivano dinanzi a Leningrado e si fermano lì. Questa offensiva si ferma e l'URSS, essendo un paese immenso, non si dispera per la perdita dell'Ucraina ma si appoggia al Caucaso come nuovo «granaio». I tedeschi si fermano per l'inverno, rinunciando alla guerra-lampo, che invece diventa una guerra di logoramento. L'Armata Rossa contrattacca a Mosca, e fa trovare alla Russia terra bruciata.
I tedeschi puntano ad attaccare Mosca su due lati, e per far ciò alcune truppe devono passare per il Caucaso. A Stalingrado pertanto si trovano nuove truppe, e non riescono a sostenere l'assedio di Stalingrado, trovandosi bloccati e senza rifornimenti. Il 31 gennaio 1942 i tedeschi danno la loro resa a Stalingrado, e da lì vi è una serie di momenti negativi per Hitler e il suo esercito. In Europa, per via della propaganda, questa grave sconfitta non era nota. Con la battaglia di Kursk del 1943, i tedeschi sono definitivamente sconfitti, con i loro panzer inaspettatamente surclassati dai carri armati russi.
Albert Speer, il famoso «architetto nazista», venne impiegato per occuparsi dell'economia, in quanto aveva una mentalità molto ben sistematizzata e organizzata. Fu uno dei gerarchi nazisti catturati alla fine della WW2 e processati a Norimberga. L'industria tedesca, compresa ma non esclusivamente l'industria di guerra, è basata sullo sfruttamento degli ebrei internati.
Gli Stati Uniti in guerra
Il Giappone si allarga sempre più; non conquista solo territori cinesi, ma inizia a dare fastidio alle varie colonie occidentali, tra cui la Francia. Anche gli Stati Uniti non vedono di buon occhio il Giappone, poiché in quanto potenza forte nel Pacifico possono portare a una frammentazione del potere anche economico su questi territori. L'imperatore giapponese fonda la sua potenza sui suoi feudatari, gli shogun, che erano stati modernizzati forzatamente, ed erano concorrenziali e vantavano una disciplina caratteristicamente giapponese. FDR pertanto pone un embargo, blocco continentale simile a quello imposto all'epoca da Napoleone contro la Gran Bretagna. Il Giappone economicamente è bloccato, e pertanto nel dicembre 1941 decide di attaccare Pearl Harbor, determinando l'entrata in guerra degli Stati Uniti. Nel giugno 1942, gli Stati Uniti sconfiggono il Giappone nella Battaglia delle Midway. Non subiscono ulteriori attacchi di successo su suolo americano.
Nell'estate del '42, si assiste nuovamente all'attacco nell'Oceano Atlantico da parte dei sommergibili tedeschi nei confronti dei tedeschi, che vanno in aiuto al Giappone.
Gli Stati Uniti sostengono l'esercito di Charles de Gaulle in Francia; diventerà il primo presidente della Francia liberata.
I capi di Stato alleati (USA, UK e USSR) si incontrano regolarmente in conferenze. La prima è quella di Casablanca, nel '43, in cui viene annunciata la sconfitta delle truppe tedesche in Africa con la vittoria contro Rommel, e viene promesso che gli alleati non avrebbero mai deposto le armi fintantoché Hitler non avrebbe capitolato.
Le ultime fasi
Dagli Stati Uniti e Regno Unito viene stabilito di effettuare lo sbarco in Normandia, che avviene il 6 giugno 1944. Viene liberata la Francia, che verrà guidata dal generale Charles de Gaulle. La Russia arriva in Polonia, che non disponeva di molte difese tedesche. La Germania compie attacchi su Londra con missili V1 e V2, nel peggior bombardamento mai visto da Londra. Nel 1944 vi è una grandissima difesa alleata con l'offensiva delle Ardenne. Il 25 aprile le truppe americane e quelle sovietiche si trovano a Torgau. Hitler dà il via all'Operazione Nerone5), dichiarando necessario un suicidio di massa da parte dei generali tedeschi rimasti dal momento che la parte rimanente della Germania era quella cattiva, i “buoni”erano già morti. Inizia a comandare armate che non esistono più, per poi concludere con il suicidio di massa nel bunker a Berlino il 30 aprile del 1945. Vi è un esercito di bambini che dovrebbe difendere la Germania dall'avanzata russa, ma non può nulla. L'8 maggio la Germania firma la resa incondizionata, e la guerra in Europa si conclude.
Teatro del Pacifico
I giapponesi continuano a resistere, nonostante l'occupazione di Okinawa da parte degli americani. L'idea è quella di morire tutti, piuttosto che arrendersi. Un gruppo di scienziati, tra cui Enrico Fermi, elaborano la bomba atomica. Viene effettuato un test nel New Mexico, che ha successo, e viene deciso di lanciare una bomba, Little Boy, su Hiroshima il 6 agosto 1945. Una seconda bomba viene buttata su Nagasaki il 9 agosto 1945. Il Giappone si arrende. Siamo alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Ruolo dell'Italia
L'Italia non era pronta alla guerra, poiché i pochi mezzi che aveva a disposizione erano già stati impiegati in Etiopia e in Spagna. Grazie alla collaborazione con Hitler e alle doti diplomatiche di Ciano, tuttavia, Mussolini riesce a convincere la Germania che l'Italia è all'altezza, almeno fino alla visita di Hitler a Roma. Quando Hitler decide di entrare in guerra invadendo la Polonia, dovrebbero anche entrare in guerra l'Italia e il Giappone (contro gli USA, come del resto fu). Mussolini presentò allora a Hitler un elenco contenente un'infinità di risorse richieste a Hitler per entrare in guerra. Hitler comprese che l'Italia era assai arretrata, soprattutto dal punto di vista tecnologico (soprattutto i carri armati, che assieme agli aerei la fecero da padrone durante la WW2, e furono uno dei punti di forza sia della Germania che, ancora maggiormente, della Russia). Hitler fornisce all'Italia finanziamenti per formarsi un esercito di alto livello, ma Mussolini prevede di poter entrare in guerra solo nel '43, e al tempo dell'attacco della Polonia, egli dichiara la propria non-belligeranza6), ossia afferma di non combattere. Hitler, dal momento in cui si accorge che Mussolini non è performante come l'esercito tedesco, non lo consulta più per le decisioni strategiche, considerandolo un “alleato di serie B”, che peraltro può causargli problematiche, e Mussolini capisce di doversi affrettare.
Vedendo l'elevato successo della Germania in Polonia, Mussolini sviluppa un nuovo piano: servirsi delle vittorie di Hitler per espandere il proprio territorio. Mussolini non si preoccupa della scarsità dei mezzi, e nella propaganda afferma la superiorità del proprio esercito in quanto a numero di truppe e sempre secondo la retorica fascista del condottiero virile che combatte per il proprio popolo: attribuirà sempre alle formazioni degli italiani in guerra l'appellativo di «nazione proletaria». Mussolini vuole dunque conquistare la Corsica, Nizza, la Savoia, la Grecia e i Balcani, cercando di espandersi su tutto il mediterraneo. Il 6 aprile 1941 viene presa l'Albania, con un'operazione iniziata dai tedeschi.
Mussolini decise di puntare per prima alla Grecia, ritenendola debole. I soldati italiani del regio esercito sono mal equipaggiati7) e incontrano grandissime difficoltà: la campagna è un totale fallimento per l'Italia. Vengono in loro soccorso i tedeschi, che conquistano effettivamente la Grecia e prendono una parte del territorio, mentre il resto (zona del Peloponneso, Atene) è italiano; la regione direttamente controllata dai tedeschi vede in atto il modus operandi nazista, con la deportazione degli ebrei. Il governo greco non era realmente collaborazionista come quello di Vichy: il governo ateniese, avendo come controllori gli italiani, non portò alla nascita dello “pseudo” nazismo simile a quello visto in Francia. La regione sotto il controllo italiano diventa pertanto un luogo di riparo per gli ebrei slavi che giungevano dai territori occupati dai tedeschi: i greci si sentivano vicini culturalmente agli italiani, e vi è un dialogo tra i due popoli a differenza dei tedeschi. L'Italia ottiene in Albania territori da sfoggiare nel suo fittizio impero coloniale.
Gli italiani avrebbero dovuto vincere la guerra con un esercito di massa: tale esercito fu inutilmente bloccato tra Balcani e Grecia; in Slovenia, la guerriglia partigiana fu fortissima. La mentalità era ferma a quella della Prima Guerra Mondiale, e l'Italia puntava tutto sui numeri.
Mussolini decide di occupare il canale di Suez, per bloccare le comunicazioni con gli inglesi; l'Inghilterra allora gestiva il commercio in Egitto (protettorato), e gli italiani provano a occuparlo senza successo. Intervengono i tedeschi guidati da Rommel, che rapidamente estendono il loro controllo sull'Egitto. Con la battaglia di El Alamein, tuttavia, nell'autunno 1942 gli inglesi sconfiggono pesantemente i tedeschi.
Nel 1942 vi era stato il fallimento dell'Operazione Barbarossa, in cui Mussolini aveva impiegato dieci divisioni dell'esercito di Hitler tra cui gli Alpini, che peraltro non furono mandati in Iugoslavia, ulteriore decisione fallimentare. Alcuni riescono a ritirarsi, altri sono presi prigionieri, altri ancora vengono uccisi o muoiono di fame.
Tra il 10 e l'11 luglio 1943 inizia lo sbarco in Sicilia, deciso a Casablanca: viene stabilito che non si sarebbe mollato mai fino alla sconfitta di Hitler. Si decise di attaccarlo dal punto più vicino, risalendo dal fronte africano. Alle truppe russe nei Balcani viene lasciato da riconquistare i territori occupati da Hitler sul fronte orientale, e Roosevelt ordinerà lo sbarco in Normandia.
Tra il 25 e il 26 luglio del 1943 vi è una seduta del Gran Consiglio del Fascismo, con cui si decide di catturare e imprigionare Mussolini, con il consenso di Vittorio Emanuele III. Mussolini cercava di dare un valore limitato a tale Gran Consiglio, ma essendo il fascismo un totalitarismo imperfetto, non sempre ci riuscì. Nel Gran Consiglio, i suoi principali nemici erano Dino Grandi e Galeazzo Ciano. Dopo la campagna in Grecia e in Africa, solo Mussolini era del tutto convinto del regime fascista, e si era ciononostante uniformato alla volontà di Hitler, apparendo come sottoposto alla Germania. A partire da questo momento si instaura un regime autoritario monopartitico del PNF, depurato tuttavia da Mussolini e dalle parti più estreme che confluivano e combaciavano con le idee naziste: vengono riappropriate le idee del fascismo delle origini (programma di Sansepolcro). Quando Mussolini si accorge della decisione del Gran Consiglio e dell'approvazione da parte di Vittorio Emanuele III, per lui è ormai troppo tardi: viene condotto in prigionia nel Gran Sasso.
A capo del Governo Italiano, Vittorio Emanuele III pone Badoglio. In questo momento l'Italia puntava a ottenere una pace separata con gli Alleati. Il 2 settembre furono portati avanti i primi colloqui per la pace, e a Cassibile, il 3 settembre 1943, fu firmato l'armistizio. Quando i nazisti appresero dell'armistizio, Hitler mandò l'esercito su quello che (correttamente) ritenevano un punto debole: il fronte dello Sbarco in Sicilia.
Re Vittorio Emanuele III, una volta che gli alleati conquistano tutta la Sicilia facilmente, superano lo stretto e rislagono, compie un atto deplorevole: lui, assieme a parte della sua famiglia8) abbandona Roma e scappa. È questo il periodo di «Roma città aperta»: a Roma non vi è il Re, i soldati non hanno istruzioni e le notizie si apprendono via radio. A Cefalonia, in Grecia, alcuni capi dell'esercito vollero rimanere a sostenere i nazisti, altri liberarono le truppe, e altri ancora furono felici di cambiare casacca e passarono a combattere accanto agli alleati. Vi è un attacco da parte dei nazisti in cui soldati e generali disertori vengono fucilati.
Il 12 settembre del 1943, per fare nascere la Repubblica di Salò (RSI), Mussolini verrà liberato dai nazisti, e Ciano sarà giustiziato, dopo essere stato processato per alto tradimento, assieme a tutti gli altri che avevano votato per imprigionare Mussolini. Mussolini viene posto come tirapiedi di Hitler nell'organizzazione della resistenza tedesca in Italia.
In Puglia, un nuovo Governo con a capo Badoglio (Regno del Sud) reintroduce la democrazia e l'ingresso di altri partiti in politica. Spicca il Partito d'Azione, democratico d'ispirazione mazziniana-garibaldina. Bonomi, che era presidente del Partito Democratico del Lavoro, formò un secondo governo dopo la caduta di quello retto da Badoglio nel giugno del 1944.
Il 22 gennaio 1944 le truppe alleate sbarcano ad Anzio. Il 18 maggio 1944 viene sfondata la Linea Gustav (dopo i bombardamenti dell'Abbazia di Montecassino nel febbraio dello stesso anno), e le truppe anglo-americane entrano a Roma il 5 giugno 1944. Le truppe tedesche sono così costrette ad indietreggiare, e a posizionare l'ultima linea difensiva, la Linea Gotica, poco sopra Lucca e Siena. Il 25 Aprile gli alleati entrano a Milano, e il 2 maggio le truppe tedesche si arrendono.
I partigiani erano ripartiti in:
- Comunisti → Brigate Garibaldi
- PA → Brigate Giustizia e Libertà
- Monarchici
- Democratico-Cristiani
A Roma agivano molto i GAP (Gruppi di Azione Patriottica), truppe armate urbane distinte dai partigiani con l'incarico di compiere attentati per destabilizzare l'occupazione nazista della città di Roma. Nel '44 un GAP uccide 33 soldati nazisti in via Rasella, e per rappresaglia, nelle Fosse Ardeatine, vengono giustiziate 10 persone per ciascun soldato tedesco ucciso.