Indice

Futurismo

Il futurismo, con le sue dichiarazioni (che vorrebbero essere dichiarazioni di libertà) si avvicina pericolosamente al fascismo.

Filippo Tommaso Marinetti studia in Francia e nel 1909 pubblica la prima edizione del Manifesto del Futurismo in Italia, su Le Figaro (giornale francese). Il nuovo programma del futurismo si mostra subito estremamente rivoluzionario (ma comprensibile), riscuotendo un notevole successo. La chiave su cui si basa il futurismo è la necessità di capire che il mondo è diventato veloce, e tutta la tradizione letteraria è una grande zavorra che ostacola l'evoluzione. Il simbolo principale del futurismo è l'ala dell'aereo, o la ruota dell'auto. La vita non dev'essere un'opera d'arte, ma qualcosa di dinamico e veloce.

A definire questa visione del mondo sono sicuramente le automobili, che diventano uno status symbol, permettono di arrivare con maggiore velocità. I futuristi sono individualisti: rifiutano ogni sorta di gruppo compresi partiti, sindacati, le prime femministe ecc.; essi cercano di mandare un messaggio individuale, con il mito d'annunziano del superuomo, un uomo sopra le righe che non teme il pericolo, disprezza la classe borghese in quanto ignorante, e rifiuta l'idea di condivisione. Il futurismo italiano si schiera a favore della guerra, si avvicina al nazionalismo e rifiuta concetti come l'empatia e il collettivismo.

Il Manifesto del Futurismo squisitamente letterario, del 1912, è quello di nostro maggiore interesse.

Caratteristiche principali

Nel futurismo, ogni forma espressiva trova un suo manifesto: dopo il primo Manifesto del Futurismo di Marinetti escono vari manifesti (dei pittori futuristi, degli scultori futuristi, del cinema futurista…); tutti coloro che vi aderiscono ci tengono a mostrare quali regole stanno seguendo.

Aderenti

Come le altre avanguardie, il movimento si afferma principalmente al nord (industrializzazione, scambio internazionale). I principali aderenti furono:

1)
ad esempio donna-golfo