Marinetti
Filippo Tommaso Marinetti fu il massimo rappresentante del futurismo italiano.
Nato ad Alessandria d'Egitto, dove frequentò le superiori, andò in seguito alla Sorbona di Parigi. Nel 1909 pubblica il Manifesto del Futurismo, e nel 1912 pubblica il Manifesto Tecnico della Letteratura Futurista. Politicamente diventa un interventista, esalta la guerra come qualcosa che distrugge il vecchio per creare il nuovo. Prima è nazionalista, difendendo la colonizzazione della Libia, poi diventa interventista arruolandosi nella prima guerra mondiale e infine diventa fascista: è l'intellettuale prediletto dal fascismo. Muore a Salò.
Manifesto tecnico
- Distruggere la sintassi con elementi disposti a caso
- Verbo all'infinito, che dà il senso della continuità della vita
- Non uso di aggettivi
- Abolizione dell'avverbio
- Ogni sostantivo deve essere doppio per analogia, senza congiunzione
- A volte l'oggetto non è scritto ma disegnato
- Abolizione della punteggiatura
L'«immaginazione senza fili» è l'immaginazione slegata dalla logica, a cui ogni poeta deve tendere. Essere compresi non è necessario. Le parole sono individuali e libere: «parole in libertà».