Grande Depressione
La Grande Depressione è una grande crisi economica negli Stati Uniti d'America degli anni '30, che si propaga anche in Europa, come del resto era successo anche nel caso della Belle Epoque. Negli anni '20 negli USA si assiste un'espansione dell'economia su vasta scala, anche vista la vittoria della WW11). L'economia liberista, di cui gli USA sono almeno internamente un simbolo, è libera di prosperare: se nelle relazioni internazionali gli USA restano protezionisti2), il mercato interno rimane del tutto libero, permettendo la formazione di grandi capitali senza alcuna regolamentazione, ad esempio nel settore del petrolio (v. “sette sorelle”).
Il presidente simbolo di questo periodo è Edgar Hoover, rappresentante dell'“individualismo assoluto” e dell'ideale del self-made man. La società americana si forgia sull'enorme crescita della classe “WASP”, con dunque una connotazione razzista. È una società conservatrice, basata sugli ideali dei Padri Pellegrini (giunti alla East Coast) e razzista. Prospera anche il KKK, non solo come organizzazione razzista nei confronti delle persone di colore ma anche degli ebrei, nonché degli italiani: nei primi del Novecento arrivano due ondate, una di veneti e friulani, l'altra di meridionali, ponendo peraltro le basi per Cosa Nostra americana. I primi, dopo la WW2, si indirizzeranno verso la Germania del secondo dopoguerra, mentre dal Sud continuerà per l'intero Novecento. Tutto questo movimento migratorio è massimamente rappresentato da Ellis Island, primo step da attraversare per entrare in America.
Sacco e Vanzetti, due italiani anarchici, univano il “problema” dell'italianità ad essere sediziosi. Essi, in quanto sindacalisti e politicamente attivi, vengono presi di mira e accusati ingiustamente di un omicidio. Le prove della loro innocenza sono presentate durante il processo, ma vengono ignorate e i due sono ugualmente mandati a morte in quanto eversivi.
Ritenendo che l'alcol fomentasse disordini, vengono emanate le leggi del proibizionismo, e il diciottesimo emendamento vieta la vendita di alcolici. Il proibizionismo è anche il momento di maggiore prosperità di Cosa Nostra, che produce e vende sottobanco i prodotti di contrabbando. Vi è un connubio tra le forze dell'ordine e la malavita organizzata. È il momento del jazz e delle grandi feste, nonché dei ben noti boss mafiosi come Al Capone.
Aziende molto floride producono sempre di più, e gli stessi operai, che hanno pur sempre una crescente disponibilità economica e salari più elevati, appaiono del tutto alienati rispetto al lavoro, nell'ottica marxiana. Il liberismo americano, che non gradiva il sindacalismo, non voleva neanche l'intervento dello Stato, e Hoover si fregiava di aver messo in piedi un sistema di benessere economico anche per gli operai della Ford.
Molti beni come automobili, elettrodomestici, frigoriferi, lavastoviglie, radio ecc. non sono più di lusso. La rateizzazione la fa da padrona, rendendo possibile un grandissimo numero di acquisti. Una volta che il mercato è saturo, tuttavia, la produzione di tali beni continua a un ritmo uguale, e il nuovo mercato in cui vendere è quello europeo.
Nel centro-ovest dell'America (rurale) l'attività prevalente è l'agricoltura, e vi sono raccolti di grandissima portata: una volta conclusosi il mercato interno (che ha un certo fabbisogno) è possibile vendere il surplus, specie le derrate agricole, anche qui nel mercato europeo – un'Europa che è in condizioni disastrate dopo la Prima Guerra Mondiale. I vari stati europei sono dunque oggetto di prestiti da parte degli Stati Uniti, non dal Governo ma delle stesse banche private americane, che così alimentano la stessa economia di consumo da cui beneficiano gli USA. Le aziende americane iniziano a essere quotate in borsa, e le banche, vedendo la possibilità di investire in esse riscuotendo elevati profitti, smettono di foraggiare l'Europa, che peraltro vedrà la nascita di varie autarchie (si pensi all'Italia fascista), e iniziano ad acquistare titoli di grandi e piccole aziende private americane. L'Europa, non potendo più comprare i prodotti americani, non assorbe più i prodotti delle aziende americane, che vanno in crisi di sovrapproduzione. Si crea una bolla speculativa, dove le azioni di molte aziende hanno valore nominale molto più elevato di quello reale, e gli speculatori iniziano a vendere le azioni. Con l'elevata offerta non corrisposta dalla domanda che si crea, falliscono prima le banche e poi le aziende che le stesse dovrebbero finanziare. Il giovedì 24 ottobre del 1929 («Black Thursday») tutti i titoli del NYSE3) crollano. Il dollaro ha una discesa vorticosa, e anche chi possedeva contante si ritrova con nulla in mano: l'America mantiene tutt'oggi una memoria di questo nefasto tempo.
In questo momento si assiste a una prima globalizzazione da parte degli Stati Uniti. Nel 1932, al repubblicano Hoover segue un nuovo presidente: viene eletto il democratico Franklin Delano Roosevelt, che morirà alla fine della Prima Guerra Mondiale. Egli sostiene che non è sempre giusto attuare una politica deflazionistica: un minimo di inflazione e di debito pubblico sono necessari – questa è la testimonianza di uno Stato che investe, e che è protagonista della propria economia. Contenere il debito pubblico non vuol dire eliminarlo. Egli mette a lavoro il brain trust (un'associazione di «cervelli») la cui punta di diamante è l'economista John Maynard Keynes. Roosevelt capisce che lo Stato deve intervenire nell'economia, valorizzando anche i privati e le loro imprese: ha così inizio un connubio tra privato e intervento statale, che esalta il valore del singolo uomo. Lo Stato, che si inventa le imprese migliorando il “volto” dell'America, pertanto deve entrare in debito, riassumendo i disoccupati dalla crisi del '29-'30, dando lavoro agli imprenditori e reimmettendo nel mercato tutti: Stato, imprenditori privati, operai. Questo sistema prende il nome di New Deal.
La prima azione di Roosevelt è quella di sfruttare mediante una centrale idroelettrica il fiume Tennessee, con una serie di agenzie che fanno rinascere l'economia in determinati settori del paese. Vi è un piano per fare risollevare l'agricoltura, che rifinanzia gli agricoltori che si trovavano in miseria, dando loro un limite di produzione.